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venerdì 31 dicembre 2010

Capodanno sotto le coperte

Sembra quasi un titolo romantico, ma così non è: molti italiani passerano il Capodanno sotto i piumoni, ma non con i rispettivi partners quanto piuttosto con i propri virus.
Questa "sventura" è toccata anche a Leo e a me.
A sentirmi durante il resto dell'anno capireste che, in realtà, detesto questa festività. Il Capodanno comporta inevitabilmente dei bilanci sull' anno precedente e delle aspettative (o delle angosce) su quello nuovo. Ecco la chiave del tutto: bilancio e angosce. Il bilancio di fine anno è per me così poco tangibile da darmi l'idea di non aver realizzato nulla di concreto. Angosce: senza scendere nel dettaglio, ce ne sono sempre e molte da ogni punto di vista. In conclusione odio il Capodanno. Così dal 2008 festeggio l'inaugurazione di una linea di treni ad alta velocità avviata in questa data in Cina (o Giappone?), così almeno sostiene una voce su Wikipedia.
Ma torniamo al punto: perché ho parlato di "sventura"? Semplicemente per il fatto che invidiavo che tutto il resto del mondo avrebbe fatto festa ed io no... Era un'idea a cui non riuscivo a rassegnarmi, ma che pian, pianino ho dovuto accettare con l'aumentare della febbre. Del resto con le persone giuste può essere un'occasione di festa qualsiasi momento dell'anno per cui TU lettore, semmai stessi leggendo, sappi che io non ti invidierò per il fatto che tu stanotte ti divertirai ed io no, perché IO lo posso fare in qualsiasi momento.
Dette queste parole di autoconsolazione, vi esporrò l'esilarante, il travolgente ed irripetibile programma di questa favolosa serata.
Inizierò a raccontarvi come mi vestirò: come base "da sotto" una finissima tuta da ginnastica al 100% poliestere (una chiccheria da mille e una notte), sopra indosserò una splendida maglia di finta lana nera che giugerà fino alle ginocchia, doppio paio di calze.
Come accessori la mi scelta ricadrà su un berretto scozzese motivato al tartan con pon-pon al culmine,sciarpa nera in finta lana H&M da 2,00m circa da arrotolare attorno al collo ed infine il tocco finale sarà costituito da borsa dell'acqua calda elettrica color rosa maialino coraggioso Babe.
La cena di questo indimenticabile Capodanno, vedrà come primo un brodo a base di pastina, il secondò prevederà dei legumi dal nome ambiguo per cui onde ad evitare di disturbare la suscettibilità altrui eviterò di dirlo, i contorni saranno a base di verdura cotta e come dessert...rullo di tamburi...mele cotte a volontà. Come ammazza dessert seguirà un buonissimo (per davvero!) tè fuoco di caminetto con biscotti.
La vera è propria serata comincia alle 21.20, in quanto da quell'ora la mia romantica solitudine sarà accompagnata da Harry Potter fino a quasi lo scoccare della mezzanotte. A quell'ora seguirà un Brindisi con latte caldo e miele obbligatoriamente e gentilmente impartito da mia madre. A tutto ciò seguirà un lungo sonno accompagnato prima da brividi ed in seguito da bollori.

Buon Anno a tutti!

giovedì 30 dicembre 2010

Il pittore e la modella – da Canova a Picasso

Il Gruppo Archeologico Goriziano organizza, per domenica 30/01/2011, una visita alla mostra “Il pittore e la modella – da Canova a Picasso”, presso la Casa dei Carraresi Treviso, seguita nel pomeriggio dallaVisita alla Villa Barbero - Volpi, Maser (Treviso).

PROGRAMMA

8.00 ritrovo al parcheggio dell'IperCoop di Gradisca d'Isonzo
10.00 ritrovo a piazza dei Signori a Treviso
10.30 ingresso alla mostra con visita guidata
pranzo libero a Treviso
13.30 partenza da Treviso
14.00 arrivo a Maser ed ingresso in villa

QUOTA

La quota è fissata per 16.00 € (può scendere a seconda dei partecipanti), comprende ingresso e visita guidata alla mostra.

SPESE INDIVIDUALI
Ingresso a Villa Maser, biglietto intero 7.00 € (ridotto studenti 4,50 €).
Costo stimato per singola macchina (benzina ed autostrada all'andata)
30.00 €.

Totale orientativo delle spese complessive per singolo individuo: circa 30 €.

Per le adesioni scrivere a posta@gagoriziano.org o telefonare al 3475097313 (Joshua) entro e non oltre il 7 gennaio 2010. In caso di numero insufficiente di partecipanti o di severo maltempo l'uscita sarà annullata o effettuata con altri mezzi.
All'atto della prenotazione andrà effettuato il saldo dell'intera quota individuale e si prega di comunicare l'eventuale necessità di trasporto o viceversa la disponibilità di posti macchina da mettere a disposizione di terzi per ammortizzare le spese di benzina e pedaggio autostradale.

Speriamo di vedervi partecipare numerosi!
Gruppo Archeologico Goriziano

martedì 28 dicembre 2010

VEA UPDATE1

Come volevasi dimostrare, la Regione FVG, a seguito di un ricorso al TAR fatto dagli ordini degli architetti, ingegneri, geometri e periti edili in data 12 e 15 novembre 2010, ha deciso di modificare il regolamento contenente le norme per l’accreditamento dei certificatori VEA in quanto va a trattare competenze che sarebbero di attribuzione statale. Caso analogo si è verificato in Puglia dove l’Amministrazione si è trovata dalla parte del torto. Pertanto gli articoli 2 (accreditamento per la certificazione energetica), 3 (accreditamento per la certificazione ambientale), 5 (registro dei certificatori) e 6 sono stati abrogati…vedremo il tutto come proseguirà...

sabato 25 dicembre 2010

Le mie feste natalizie

Sono proprio contenta e soddisfatta: per preparare la cena della vigilia ho faticato molto (ho messo ordine in tutta la casa)...ma ne è valsa la pena!
Tutti i partecipanti hanno portato qualcosa (ed era tutto buonissimo! Davvero complimenti!): Alessia ha preparato una torta salata di zucchina e gli ormai tradizionali omini focaccina, Alessandra ha preparato degli ottimi stuzzichini e ci ha deliziato con i biscottini olandesi, Leti e Boiler hanno preparato la Zuppa di cipolle, il vin brûlé, il mu e ci hanno persino portato lo strudel di Nutella del Gianni, Bicio ha preparato dell'umus in due varianti, tramezzini vegani e uno strudel di fichi, Spess e la Cri hanno preparato dei muffins, la Daria del buon tiramisù, Aero ha portato una cesta piena di bontà, Leo ha fatto un'ottima parmigiana ed infine io ho preparato la pizza in tre varianti! Naturalmente ringrazio i marti per le stoviglie, la Elena e Dario per l'abbeveraggio e la Fabiassa!
Mi spiace che molti non abbiano potuto partecipare per i più svariati motivi.
Insomma avrete capito che di cibo ce ne era a volontà.
Dopo aver consegnato i pensierini alle ragazze, alle 23.50 ho consegnato il regalo a mio padre (manuale informatico per l'utente pensionato), a mia madre (borsa dell'acqua calda elettrica) e a Leo (betoniera giocattolo, libro per smettere di fumare e ciabatte the north face tent mule II). A mia volta ho ricevuto degli altri regali: un romanzo, un segnalibro irish, un libro di archeologia, un cellulare, una borsa peluchosa, una crema, un libro di cartografia, dell'intimo e dei manicotti, soldini, un indirizzario telefonico! Proprio tante cose! Grazie mille!!! Tutto super apprezzato, ma soprattutto utile!
Verso le 00:30 i ragazzi si sono diretti verso la chiesa di San Rocco per assaporare del brûlé caldo per poi tornare più tardi nella mia tavernetta per i saluti finali.
Oggi, invece, come di consuetudine con i miei genitori e Leo siamo stati dai santoli a San Daniele, dove abbiamo mangiato di ogni genere di bontà: tramezzini, pomodorini ripieni, pomodori secchi, salumi, lasagne di ragù e al radicchio, roastbeef e brasato, patate in insalata, piselli, panettone al cioccolato e biscottini fatti in casa!!! Tutto delizioso!!!
Come se non bastasse tornata a casa ho mangiato tre pezzi di pizza avanzati da ieri...non l'avessi mai fatto...
Ad ogni modo sono stata contenta di condividere queste due giornate con le persone più importanti della mia vita soprattutto perché pare che per la prima volta la "maledizione del Natale" (come la chiamo io), almeno oggi non si è verificata!!!
Adesso posso finalmente incominciare a rilassarmi e a depurarmi dopo due settimane intensissime!
Buon Natale a tutti!

giovedì 23 dicembre 2010

It's Xmas time!

Per me il Natale è un periodo assai controverso... Da un lato mi piace molto in quanto non vedo l'ora che giunga l'ormai tradizionale cenone della vigilia con tutti gli amici più cari... Già molto prima della vigilia inizio a pensare a cosa potrei fare di speciale, ai regalini, etc...e allora inizia il tour dei negozi anche se in realtà avrei voluto fare qualcosa con le mie manine, ma proprio sto anno non ne ho avuto il tempo, ma per il futuro conto di fare qualcosa di artigianale ed ecosostenibile!
Dall'altro lato però mi sembra come se tutte le tensioni familiari si addensassero in questo periodo...non lo so...si litiga di più ed il culmine, naturalmente, si verifica proprio il giorno di Natale... Quindi alla fine della fiera non so proprio dire se mi piace o meno.
Questo, però, è anche periodo di bilanci. Fino qualche anno fa mi divertivo a scrivere su un pezzetto di carta cosa mi ripromettevo di fare nel futuro: una sorta di lista dei desideri. Qualche giorno fa, all'interno di un libro, ho ritrovato una di queste liste risalente all'incirca al 2005 e mi sono stupita nel leggerla. Ai primi posti compariva il desiderio di "laurearmi" (fatto!), al secondo posto imparare bene l'inglese (fatto!), viaggiare (fatto!), fare concorsi (fatto!), imparare a cucinare (ci stiamo attrezzando), migliorare nel disegno e dipingere (work in progress), imparare a cucire (ancora nulla...), suonare la cornamusa (anche qui non ci siamo ancora).
Dopo aver letto questa lista mi si è stampato un sorriso sul viso poiché mentre uno le cose le fa forse non le riesce a percepire e riesce a rendersene conto quando "carta canta". Mi sono inoltre resa conto di come gli obiettivi non ancora raggiunti siano tutt'ora sempre quelli ed anzi ad essi se ne sono aggiunti di altri...quindi ho deciso che quest'anno rinnoverò il rito della lista dei desideri per fissare ciò che voglio fare:

- mi piacerebbe: imparare a dipingere su tela;
- mi piacerebbe: fare un corso di GIS;
- mi piacerebbe: riuscire a superare l'esame di iscrizione all'albo dei geometri;
- mi piacerebbe: imparare a cucinare;
- mi piacerebbe: imparare a cucire;
- mi piacerebbe: imparare lo sloveno;
- mi piacerebbe: continuare a viaggiare (ed approfondire l'inglese);
- mi piacerebbe: tornare a studiare (storia dell'arte e dell'architettura);

And the last but not the least:

MI PIACEREBBE AVER TEMPO PER FARE TUTTE QUESTE COSE!

sabato 18 dicembre 2010

Bianco Natale

Che bello! Finalmente è arrivata la neve...oddio che bello fino ad un certo punto...sono incastrata in questa small town...comunque...ieri intorno alle 13.00 è incominciato a nevicare e stamattina mi sono svegliata che c'erano 15 - 20cm di neve! Bellissimo! Non ricordo mai di averne vista così tanta a Gorizia!
Ieri sera, finalmente, c'è stata la conferenza del Gruppo sui Culti Pagani in Friuli Venezia Giulia e, nonostante la neve, è stata un bel successo...molte persone sono giunte nonostante le nostre aspettative!
Dopo la conferenza non ho resistito alla tentazione della neve...sì insomma, con tutta quella neve lì mica potevo tornarmene a casa! Così ho deciso di farmi un bel snowtour in giro per Gorizia...ho parcheggiato in Piazza Sant' Antonio e viaaa a far foto al biancore natalizio per le vie del centro...l'atmosfera era davvero bellissima...ho fatto diverse foto (purtroppo di qualità scadente visto che la macchina fotografica "seria" mi ha abbandonata)...bene, bene, bene, tutto questo biancore mi mette proprio tanta allegria!
Ed ora iniziano i preparativi per il cenone del 24 dicembre...questa che si accinge a cominciare sarà proprio una settimana impegnativa!







giovedì 9 dicembre 2010

Elfizzati

Come ogni anno è arrivato il nostro video nel quale siamo travestiti da Elfi!!! Sorellina!!! Commenti?


lunedì 29 novembre 2010

I CULTI PAGANI IN FRIULI

Il *Gruppo Archeologico Goriziano* Vi invita al convegno:

*"I CULTI PAGANI IN FRIULI*"

per maggiori dettagli: http://www.gagoriziano.org/attivitasvolta/2010/icultipaganiinfriuli.pdf

Sarà un piacevole momento, per coloro che potessero partecipare, per
scambiarci gli auguri natalizi davanti ad una buona fetta di torta!

Inviato da iPod

martedì 23 novembre 2010

VEAupdate “Diffico

VEAupdate “Difficoltà per la certificazione VEA Il regolamento regionale, complica le procedure per la qualificazione dei tecnici certificatori" Di Elio Miani […] il regolamento recante il sistema di accreditamento dei soggetti abilitati alla certificazione VEA di cui all’articolo 1bis della L.R. 23/2005 […] prevede che tutti i tecnici debbano obbligatoriamente frequentare entrambi i moduli, indipendentemente dai requisiti professionali che già posseggono e che di per sé già abilitano i liberi professionisti iscritti ai rispettivi collegi ad operare in questo settore, limitatamente al proprio specifico ambito di competenza […]. […] la Regione ha immediatamente licenziato un apposito emendamento che per intanto, sposta la data di entrata in vigore della norma al 31 ottobre 2011. […] Intanto, nel periodo dal 1 gennaio al 31 ottobre 2011, la certificazione VEA resta facoltativa, a libera scelta della committenza. [Dalla rivista “Dimensione geometra” 10/2010]

giovedì 18 novembre 2010

In viaggio da Aquileia al Timavo

Lungo le vie dell'acqua con gli antichi romani
17.11.2010

Dott.ssa Desirè Dreos

Fino a 300 anni fa la nostra zona costiera era lagunare. Vi erano aree di palude che si susseguivano fino al Timavo.
Vi era, inoltre, la presenza di grandi canali navigabili che penetravano nel territorio.
La bisiacaria era lo spartiacque tra le aree lagunari e quelle alte che scendevano fino alla Dalmazia.
I "navicularii" erano soliti navigare lungo la costa frastagliata mentre i "nautae" navigavano nei canaloni. Questi navigatori dovevano cambiare imbarcazioni per passare da una tipologia di paesaggio all'altra.
In questa zona vi era l'incontro tra i prodotti della terra (pietra e vinum pucinum) e i prodotti del mare (branzino del Timavo).
Il paesaggio era costantemente in mutamento non solo durante le stagioni, ma anche durante la giornata.
Grado ed Aquileia erano strettamente connesse grazie all'organizzazione sistematica e simbiotica dei loro porti.
Nella laguna di Grado sono stati individuati molti attracchi sia per grandi navi, che solcavano il Mediterraneo, sia per piccole imbarcazioni.
Vi erano nel porto vari punti di trasbordo e trasferimento da un'imbarcazione all'altra dei prodotti che avevano un'altra destinazione geografica.
Nel porto erano presenti sia cantieri che magazzini per lo stoccaggio dei prodotti.
Sono state eseguite delle indagini subacque a partire dagli anni '80 che hanno portato anche alla scoperta della Julia Felix.
Nell'entroterra vi erano impianti produttivi, residenze e aree sepolcrali.
I pescatori non vivevano ad Aquileia, ma a Grado dove vi erano anche le ville dei proprietari dei magazzini.
Vi erano tre grossi canali navigabili che conducevano ad Aquileia e tre di dimensioni minori. Questo garantiva un accesso facilitato al mercato di Aquileia contribuendo, così, allo sviluppo economico del territorio circostante.
L'interland di Aquileia era dedito alle attività produttive ed era protetto dal sistema dei canali. Le merci prodotte erano sufficienti per la sussistenza in caso di guerra.
I canali arrivavano anche ad Aquas Gradatas (San Canzian d'Isonzo). Qui veniva prodotto in una fabbrica il murex per la produzione del color porpora. San Canzian era allora, più di adesso, internazionale per i suoi prodotti.
Anche Staranzano era solcata dai canali fino a Riva del Cop (riva= imbarco e cop= laterizio) il cui toponimo, ancora esistente, identifica la presenza di magazzini per lo stoccaggio dei laterizi che provenivano dalle fabbriche aquileiesi. Nei pressi della Marcelliana, in località Panzano, vi era un'altra fabbrica di laterizi.
Anche la toponomastica è importante al fine di capire le catatteristiche che un determinato luogo poteva avere nel passato. Il toponimo di "Bistrignia", ad esempio, deriva da "Pistrinum" ovvero "luogo dove si macina il grano" che denota, pertanto, la presenza di un mulino.
Il toponimo "Panzano", invece, trae origine da "Insula Paciana" dove venivano prodotti i laterizi che venivano poi trasportati attraverso la via Gemina.
La "Marcelliana" è contraddistinta da un toponimo che vede origine nel termine "imbarcazione", infatti, secondo la credenza popolare, la Madonna della Palude era apparsa su una barca.
In queste aree vi era sia la presenza di acqua dolce che salata.
Essendo un popolo di lavoratori è probabile che le persone vivessero in casoni di mattoni e legno e le coperture fossero realizzate in canne palustri che avevano una funzione di impermeabilizzazione. Nei casoni vivevano più nuclei famigliari ognuno dei quali dedito ad un particolare lavoro.
Con lo sviluppo economico queste case furono trasformate in ville di rappresentanza.
L'area del Lacus Timavi nel I e nel II sec. aveva un grande ruolo economico determinante e si trovava nel suo periodo di maggior sviluppo. Qui, infatti, vi fu un forte fenomeno di inurbamento. Le ville che erano presenti nell'area erano tutte rustiche.
La villa era un microcosmo: produceva sia per sè che per il mercato ed aveva, pertanto, una parte destinata alla produzione e una alla abitazione.
Erano delle ville davvero imponenti: vi erano terme, fontane con giochi d'acqua, piccoli teatri, un gran numero di camere, giardini etc.
Una di queste ville è quella del Randaccio che, in seguito a rinvenimenti fortuiti, è stata scavata dal 1977 al 1994. È un edificio terrazzato di notevole metratura. La sola parte residenziale è composta da 40 vani suddivisi su tre livelli per un totale di 1300mq. La villa era una mansio e questo giustifica la numerosità dei locali di cui era composta.
La casa del Locavaz è stata scavata e in seguito a ciò sono emersi tre vani, ma molti altri giacciono ancora nel sottosuolo in attesa di essere scoperti.
L'edificio era ad uso abitativo e vi era anche la presenza di una fornace per la creazione di ceramica da mensa.
Queste case poggiavano direttamente sulla roccia carsica che costituiva da fondazione.
La villa di via Colombo è stata indagata negli anni '90. Essa è divisa nella parte abitativa e in quella produttiva. Vi è un bacino nel quale veniva convogliata sia acqua dolce che acqua salata per ricreare un ambiente salmastro per la produzione di murex.
La villa di via delle Mandrie presenta una pianta ad "U" con un corpo centrale terrazzato. All'interno dell'edificio vi era la presenza di una piccola area termale.
Durante gli scavi sono stati rinvenuti pesi da telaio si crede pertanto che la lana prodotta veniva qui tessuta.
La villa della Punta è stata scavata e le indagini hanno portato alla luce una trentina di vani. Nell'ala ovest è stata rinvenuta una pressa di olive.
Vi era anche qui un'area termale e lì vicino è stata ritrovata la barca che oggi vediamo ad Aquileia poiché gli abitanti del luogo immettevano i loro prodotti via mare.
Le terme di Monfalcone sono talmente importanti da essere presenti persino sulla tabula Peuntingeriana dove vengono rappresentate grandi quasi quanto Aquileia a sottolineare la loro importanza.
Sono stati scavati pochissimi di questi bagni, ma da queste indagini si è potuto capire che lo stabilimento era davvero imponente: vi era una piscina, giardini, una palestra, etc.

martedì 16 novembre 2010

L'ascensore "maledetto"

No, non è il titolo di un film horror, ma semplicemente oggi ho avuto modo di vedere gli elaborati progettuali dell'ascensore inclinato che condurrà al castello della città di Gorizia e vorrei descrivere il progetto ed esprimere il mio pensiero a riguardo.
Il progetto è davvero ben fatto dal punto di vista tecnico ed è corredato di molti particolari esecutivi che lo definiscono nei suoi minimi particolari.
All'interno del cortile del Kinemax verrà realizzata la stazione Vittoria che si compone di vari ambienti ed è accessibile dalla galleria Bombi. Dal suo interno si accederà al "carrello" su rotaia che avrà una capienza di 40 persone.
Guardando la galleria Bombi a destra verrà realizzato un percorso pedonale che porterà al castello. A sinistra vi saranno dei muri di contenimento che costituiranno il terrazzamento del colle. In questi punti il terreno verrà rinforzato oltre che con i muri di contenimento, anche con delle "palizzate" (cd "berlinesi").
Tornando all'ascensore inclinato esso giungerà ad una prima stazione scesi a terra vi sarà un primo vano ascensore verticale (max 8 persone) ricavato in un corpo di fabbrica ex novo che condurrà ad un primo livello dove sarà necessario prendere un secondo ascensore verticale ricavato nel torrione del 1500 - 1600 (max 10 persone), quest'ultimo condurrà direttamente a livello del piano del Castello.
Ho dato un'occhiata al quadro economico dal quale ho appurato che la spesa complessiva dell'intervento (incluse spese tecniche di 600.000euro...) ammonta a ben 7.600.000 euro senza contare i costi di manutenzione di 100.000 euro annui (più di 270 euro giornalieri che credo sicuramente non verranno coperti dagli incassi dei biglietti).
L'unica cosa che dalle tavole mi sfugge è se la progettazione è adeguata dal punto di vista delle barriere architettoniche.
Da un punto di vista puramente economico ritengo che, visto il calo del turismo del 17%, una spesa di 7.600.000 (senza considerare il costo delle perizie di variante data la complessità dell'intervento) non è assolutamente giustificabile, senza considerare poi la trasformazione irreversibile del torrione rinascimentale.

Roberta

Inviato da iPod

domenica 14 novembre 2010

Appunti dalla conferenza "come tutelare il nostro patrimonio culturale?

I intervento
Dott. Alessandrini

La conferenza è dedicata a Rodolfo Sidiero che è stato grande cacciatore d'opere d'arte. Grazie a lui, infatti, il discobolo? è rientrato in Italia.
Tra i volti noti degli "archeologi abusivi" vi è Pietro Casasanta che è un grande tombarolo italiano che ha scovato la triade capitolina.
Giacomo Medici è un altro tombarolo che fu scoperto tramite le corrispondenze con i trafficanti e i direttori di musei europei che acquistavano i reperti da lui trafugati.
Robert Emanuel Echt era un criminale assoluto, che venne cacciato anche dalla Turchia. Ebbe rapporti con Medici.
La criminalità in questo campo è strutturata gerarchicamente. Alla base ci sono i tombaroli, i trafficanti medi e i grandi trafficanti come Robert Hect.
Altri volti noti dei trafficanti di reperti furono Robert Science e Cristos. Il secondo morì e i parenti reclamano l'eredità archeologica al suo compagno. In realtà il materiale contenuto nei loro immensi magazzini stava per essere venduto negli Stati Uniti, ma per fortuna è stato recuperato.
Geronimo Icemberg è un antiquario americano nel cui negozio sono stati trovati alcuni reperti di Medici. Alessandrini ha individuato i reperti perché li ha visti sul sito Internet dell'antiquario che fortunatamente ha restituito dei pezzi.
White e Levi sono due coniugi che possiedono collezioni eccezionali, ma trafugate. Fortunatamente hanno restituito alcuni pezzi.
Von Bot? è uno studioso di ceramiche che vendeva abusivamente dei reperti al Metropolitan Museum.
Sempre al Metropolitan Museum ci sono ancora molte di opere che ci dovrebbero essere restituite. Anche un direttore del Metropolitan ha trafugato dei tesori in Italia che ha portato poi presso il proprio museo.
John Paul Ghetti comprava qualsiasi materiale e lo faceva restaurare.
La Demetra, o Venere Morgantina, in possesso di Mary True, sta per rientrare in Italia.
I musei americani sono pieni di opere trafugate in Italia. Tutti, naturalmente, dicono di aver aver acquistato le opere in buona fede.
Anche i musei universitari acquistano reperti senza provenienza come ad esempio quella di Howard.
Hect è talmente noto che ha persino scritto una sua autobiografia nella quale parla di uno scavo e di reperti in questo trafugati.
I grandi collezionisti sono ancora peggio come ad esempio Ortis. Raramente i musei restituiscono i pezzi poiché dicono di agire in buona fede.
Anche il Louvre compra opere trafugate.
È difficile fare trattative, infatti, non sempre i reperti vengono restituiti nonostante l'esposizione delle prove.
Molte opere si trovano a Copenaghen.
Alcuni di questi trafficanti emettevano anche fattura come Oriuci.

II intervento

La tutela del patrimonio culturale sommerso
Dott Luigi Fozzati

Il patrimonio culturale sommerso si trova cosparso per una lunghezza di oltre 7000km di costa.
Ci sono fenomeni erosivi lungo le coste che degradano notevolmente il patrimonio, mentre le spiagge si stanno urbanizzando. Tutto ciò, naturalmente, danneggia i reperti archeologici sommersi.
Recentemente si è operato con la prassi dell'archeologia preventiva che consiste nel trattare i siti subacquei con la stessa tutela applicata a quelli terrestri.
Ad oggi, purtroppo, non esiste una catalogazione dei beni sommersi.
È stata avviata la realizzazione di una carta archeologica subacquea anche per Venezia nell'ambito del progetto "Archeomar" visibile anche sul sito, ma solamente al dettaglio generale perché lo specifico e ad accesso riservato.
La tutela della laguna di Venezia è stata avviata nel periodo in cui venivano realizzate grandi opere.
Anche il Piano Regolatore di Venezia si occupò di questo, infatti tutti i privati che scavavano dovevano inviare il progetto alla Soprintendenza.
Venne realizzata una carta archeologica informatizzata della laguna.
Importanti sono le immagini satellitari dalle quali si posso individuare i relitti.
Un pericolo è anche costituito dalla pesca intensiva a rastrellamento che comunque è proibita anche se abusivamente è ancora praticata.
Nell'ambito dell'indagine si individuò la morfologia antica dell' isola, il monastero benedettino e alcuni relitti. Tale area fu prosciugata ed emersero due relitti che sono stati fotografati e poi nuovamente sommersi poiché il recupero sarebbe stato troppo costoso. I relitti ora sono costantemente monitorati.
Sull' Archeologia della laguna di Venezia sono state scritte varie opere, tra cui:

La galea ritrovata
L isola dei morti di Manfredi
La galea di San Marco in boccolana

Anche il MOSE ha un suo impatto archeologico per cui è stata realizzata una valutazione d'impatto. A tal fine sono state fatte delle ricognizioni grazie alle quali sono stati scoperti dei relitti sommersi.
Il progetto del MOSE è stato variato nei tratti in cui passava sul relitto.


III intervento
Rubinic

Lo scavo può essere considerato come una sorta di tutela del patrimonio così anche come l'inventariazione dei reperti presenti nei magazzini.
Nel 2002 la località Braida Murada di Aquileia è stata scavata dall'Università di Udine e dalla Soprintendenza che si sono concentrate sull'area delle grandi terme forti di un grosso contributo economico.
L'anfiteatro si trova vicino alle terme, ma attualmente giace sotto una vigna.
La pianta delle terme di Aquileia è assimilabile a quelle di Caracalla.
Sono stati scavati le Natatio, il Tepidarium, il frigidarium, etc.
Dopo la dismissione, le terme diventarono una sorta di discarica nella quale è stato rinvenuto molto materiale tra cui il busto di una copia greca.
Nello scavo è persino emerso il basolato del decumano.
I resti di mosaici sono vitrei con foglia d'oro e di splendida manifattura.
Nel Medioevo vi è l'inizio della spogliazione sistematica e definitiva.
Sono state fatte delle pubblicazioni dal titolo "Aquileia Nostra" e presto verranno pubblicati dei quaderni sull'argomento.
È stato creato un laboratorio ad Aquileia dove gli studenti studiano il materiale senza trasportalo fino ad Udine.
Sono stati realizzati dei modelli tridimensionali delle terme.
Si è parlato anche di una musealizzazione del manufatto che non si è concretizzata in quanto è stato preferito concentrarsi sui modelli tridimensionali.
Il progetto MIRAGE è nato come una sorta di GIS di tutte le tesserine di mosaico, nonché per l'avvio di procedure semiautomatiche di ricostruzione dei mosaici ed è arrivato semifinalista a Startcup.

IV INTERVENTO
Italia Nostra

L'associazione svolge per lo più attività di tipo editoriale. La sezione di Gorizia è stata fondata nel 1969 e il primo presidente fu il conte Guglielmo Coronini Kromberg che ne rimase alla sua guida per quasi trent'anni.
Italia Nostra si occupa sia di tutela dei beni culturali che di quella dei beni ambientali.
Le sue pubblicazioni sono state molto utili perché hanno avuto il valore di denuncia e molti beni caduti in degrado sono stati recupati: il Lacus Timavi è stato salvato dalla costruzione di un impianto della Snam, la fontana del Nettuno di Gorizia è stata restaurata, così come altri monumenti.
Italia Nostra si è anche occupata della fortezza gradiscana proponendo all'interno di un dibattito, delle ipotesi di recupero del castello.
In un convegno nel 2004 si è parlato del castello di Sagrado.
Nel 2007 Italia Nostra si è occupata si è occupata per la prima volta della gestione di un restauro per una statua di Giovanni Niponuceno. In seguito si è occupata del restauro della porta Leopoldina del castello di Gorizia.
La muraglia del castello che verrà forata per la realizzazione dell'ascensore risale al 1500 - 1600.
Italia Nostra ha realizzato una piccola biblioteca che dispone di 610 libri di cui presto i titoli verranno messi in rete.
Il restauro della fontana del Nettuno è stato curato dall'architetto Elisa Trani che ha operato attraverso lo studio stratigrafico del monumento. La vasca è stata impermeabilizzata. L'inaugurazione è del 2001.
La statua di San Giovanni Neponuceno presentava vecchi segni di restauro. Sono state fatte delle mappature per individuare le varie problematiche.
L'equipe che si è occupata del restauro era varia: vi era un architetto, un archeologo e un geologo che si è occupato dello studio del materiale lapideo.
Parte del braccio è stata ricostruita per mezzo di iniezioni localizzate di resina.
L'altro grosso intervento è stato quello della porta Leopoldina. Negli anni '50 sono avvenuti i primi restauri.
La struttura è formata da conci a bauletto con stemmi dei conti di Gorizia e l'aquila bicipite. Questa porta è assimetrica.
Utili sono state le conoscenze stratigrafiche. Anche in questo caso sono stati prelevati dei campioni.
Vi è stata la rimozione della vegetazione, interventi di microsabbiatura, mini interventi di consolidamento e ripristino.
A breve partirà l'intervento di riqualificazione di viale D'Annunzio.
L'ultimo restauro effettuato da Italia Nostra è di un'altra statua di Giovanni Neponuceno che è risultata composta da due statue diverse.
Nel 2002 è cominciata la progettazione del restauro del monastero di via Santa Chiara che a fine mese verra consegnato e diventerà la sede dell'Università di Udine.
Vi sono stati dei consolidamenti strutturali molto ingenti inserendo telai per le problematiche antisismiche e fibre di carbonio per le facciate.
Il pozzo presente in piazza S. Antonio era originariamente ubicato nel chiostro del Monastero. Il pozzo non è stato riposizionato, ma è stato identificato graficamente all'interno del chiostro.
L' Associazione di architettura timida vuole proporre un arresto momentaneo e guardare ai beni culturali con timidezza e umiltà. Ha persino proposto una carta del restauro su modello della patente a punti con relative sanzioni.

martedì 9 novembre 2010

IL SOLARE A GORIZIA: ISTRUZIONI PER L'USO

Legambiente Gorizia, col patrocinio della Provincia di Gorizia organizza la conferenza "IL SOLARE A GORIZIA: ISTRUZIONI PER L'USO" - Venerdì 19 novembre 2010 ore 18.00, Sala conferenze del Liceo classico, viale XX Settembre 12 - Gorizia. Introducono: Luca Cadez, Presidente di Legambiente Gorizia, Mara Cernic, Assessore all'Ambiente della Provincia di Gorizia. Relatori: Alessandra Lepore - resp. sportello energia di Legambiente F.V.G., Referenti progetto GOEliosFamily delle Banca Popolare di Cividale e della Federazione Banche di Credito Cooperativo del F.V.G.

martedì 26 ottobre 2010

Olos - l'anima del mondo

Venerdì 22 ottobre presso il Kinemax di Gorizia si è tenuta la proiezione di un film che si presenta innovativo in termini ambientali e etici.
La sala era gremita, il film - documentario era interessante anche se inizialmente di difficile comprensione se non si ha ben chiara la teoria dei sistemi. Il regista e psichiatra Montecucco, propone di instaurare un modello (paradigma) olistico sostenibile che considera la terra e tutto ciò che ci sta sopra (compresi noi) come un tutt'unico. I criminali costituiscono un piccolo tumore che si riflette su tutte le conponenti di cui è formato il sistema. Il tutto si basa sulla teoria dei quanti ovvero sul fatto che ogni particella che costituisce la materia è in grado di prelevare le informazioni dall'esterno e teoricamente tutte le particelle dovrebbero collaborare per uno scopo comune, ma può capitare che alcune particelle non siano in grado di recepire correttamente l'informazione esterna e si comportino in maniera anomala non contribuendo allo scopo. Così avviene per tutte le cose. Se, però, il singolo individuo prende consapevolezza attraverso la meditazione di ciò che la terra gli comunica, egli può imparare a comportarsi nella maniera in cui gli viene detto dal mondo. Il film illustrava degli studi su un gruppo di persone in meditazione contemporaneamente le cui attività cerebrali tendevano ad assumere un andamento simile e ciò significa che quegli individui si trovavano in sintonia, un po' come avviene ascoltando della buona musica quando tutti ci sentiamo tutti più uniti.

Per approfondimenti visitate:
www.reteolistica.it

lunedì 18 ottobre 2010

Munch e lo spirito del Nord

from HelloTxtMunch e lo spirito del Nord – Scandinavia nel secondo Ottocento Si prega di dare la massima diffusione alla notizia riportata sotto La prima attività prevista per il nuovo anno 2011 dal Gruppo Archeologico Goriziano è la visita alla mostra "Munch e lo spirito del Nord – Scandinavia nel secondo Ottocento" allestita a Villa Manin di Passariano a Codroipo (UD). Nella mostra dedicata al grande artista se ne ripercorrerà la carriera artistica e la delinazione del personalissimo stile attraverso alcune delle sue opere più famose, raccolte da importanti musei e collezioni private, inquadrandole all’interno di un fiorentissimo e vivace movimento artistico e culturale presente nel secondo Ottocento nell’Europa del Nord, con influenze e rimandi più o meno palesi alle più famose scuole francesi e tedesche dell’epoca, e a noi molto poco noto. La visita avrà luogo domenica 9 gennaio 2011, secondo il seguente programma: ore 8.30: partenza con mezzi propri dal parcheggio dell’Ipercoop di Gradisca d’Isonzo; ore 9.30: ritrovo al parcheggio di Villa Manin; ore 10.00: visita guidata alla mostra. Il rientro è previsto per l’ora di pranzo. La quota di partecipazione potrà variare dai 17 € (per un minimo di 15 partecipanti) ai 14 € (per un massimo di 25 partecipanti), ed è comprensiva di ingresso e visita guidata alla mostra della durata di circa un'ora, con possibilità per chi volesse di tornar dentro per meglio apprezzare le opere. Maggiori dettagli organizzativi verranno forniti all'atto dell'iscrizione, alla quale sarà obbligatorio versare la quota di partecipazione di 17 € per intero e che è tassativa entro e non oltre il 25 novembre: per info e prenotazioni contattare il numero 348 7606976 (dalle ore 14 alle ore 18) segnalando la disponibilità o meno di mezzi propri e di posti eventualmente liberi. Speriamo di vedervi partecipare numerosi a questa iniziativa. A presto Gruppo Archeologico Goriziano -- Gruppo Archeologico Goriziano c/o v. Contavalle 1, Gorizia 340 7897093 (Sveva, ore pasti) posta@gagoriziano.org www.gagoriziano.org "Il cemento ideale di una comunità è formato dalla coscienza della propria cultura e dalla capacità che abbiamo di conservarla e di accrescerla." Ludovico Magrini

venerdì 8 ottobre 2010

Come tutelare il nostro patrimonio culturale?

from HelloTxt"Come tutelare il nostro patrimonio culturale?" dalle ore 16. C/o Provicia di Gorizia. Rinfresco e ingresso libero e gratuito!

Appalti Pubblici

Segnalo un'interessante pubblicazione per chi ha a che fare con gli Appalti Pubblici (T.U. 163/2006) - specialmente per quelli che devono sostenere dei concorsi presso le Pubbliche Amministrazioni - si tratta di una pubblicazione liberamente scaricabile edita dal Governo che ritengo possa benissimo sostituire i costosissimi commentari alle leggi che normalmente si trovano nelle librerie. Ricordo che a livello regionale la normativa di riferimento sugli Appalti Pubblici è la L.R. 14/2002

lunedì 4 ottobre 2010

PICCOLE COSE CHE CI FANNO SORRIDEREI

Oggi è venuto a trovarmi in ufficio un uomo a me sconosciuto. Vedendolo mi sono subito chiesta chi fosse, ma lui, con un sorriso, e la voce un po' fioca, mi ha anticipato: era il figlio di una mia insegnante di educazione fisica delle scuole medie che è stato inviato appositamente da sua madre per salutarmi...quando accadono queste piccole cose, questi piccoli gesti, ci si rende conto che c'è sempre qualcuno che ha tenuto il ricordo di noi accanto al proprio cuore.

giovedì 19 agosto 2010

Turisti per caso a Salisburgo

Siamo arrivati a Werfen, un piccolo paesino ad una quarantina di chilometri da Salisburgo, il 12 agosto intorno a mezzoggiorno. L'impressione è stata fin da subito positiva: eravamo ospiti in una carinissima casetta alle pendici dei monti. Il piccolo bed&breakfast, a conduzione familiare, era gestito da una signorona tedesca che non biascicava una parol d'inglese (devo ammettere che i primi giorni comunicavamo a gesti!). Nel cortile c'era la stalla delle mucche e delle galline e ogni volta che rientravamo tre micini ci correvano appresso a salutarci. I primi due giorni li abbiamo trascorsi a Salisburgo dove abbiamo visitato il museo cittadino in cui una sezione era dedicata a Paracelso, la casa Natale di Mozart, il museo di arte contemporanea (c'era un'esposizione temporanea delle opere di Max Ernst), lo Shloss Hellbrun (la residenza estiva dell' arcivescovo con i giochi d'acqua), i Mirabell garten con il loro bel palazzo e l'immancabile fabbrica della Birra Stiegel dove i tre assaggi ciascuno sono stati molto apprezzati (degna di nota la birra biologica Paracelso). Nei giorni successivi, stufi dell'ambiente cittadino, abbiamo rivolto la nostra attenzione a ciò che stava fuori: dapprima ci siamo recati ad Hallein a visitare le saline dove le scivolate sullo scivolo dei minatori a 30km/h hanno divertito grandi e piccini, poi, non contenti, ci siamo spostati di circa 140km e siamo andati a visitare un famosissimo paese (non solo per il turismo, ma anche per l'archeologia) chiamato Hallstät, dove, sfortunatamente, ci ha inseguiti la pioggia. E come non visitare il paesino dove alloggiavamo? Il castello di Werfen domina il territorio dall'alto e il suo biancore si staglia nel verde circostante. Ma la parte tragicomica (solo per me) è avvenuta il giorno prima della partenza quando, basiti dal dover sborsare 10,50€ per tre minuti di ferrovia, abbiamo deciso di raggiungere le più grandi grotte di ghiaccio con i nostri piedini (90 min di sentiero). È risaputo che non sono una gran sportiva nè sono un'amante della montagna quindi quando mi sono trovata su sentiero acciotolato con tempo piovoso e strapiombo non protetto sulla sinistra ho iniziato a piagnucolare come una bimba, ma per fortuna quel santo del mio ragazzo ha saputo confortarmi e condurmi fino al rifugio dove un bel Brezel mi attendeva. Le grotte di certo erano spettacolari: ci trovavamo a 1700m, nel cuore della montaga, immersi in monumenti di ghiaccio e a 0C!!! Ed era il 17 agosto!
Per ultimare il nostro tour austriaco, il 18 agosto, ci siamo rilassati alle terme di Bad Hofgastain! Dopo ld sfacchinate dei giorni precedenti proprio ce lo meritavamo! Anche se stanchi eravamo soddisfatti! Nonostante il tempo abbia fatto le bizze l'organizzazione è stata a dir poco impeccabile! Ed ora siamo di nuovo a casa ricchi di ricordi e pronti per la prossima avventura!!!

Roberta

martedì 3 agosto 2010

Considerazioni

Mi piace osservare il mondo da distante e a tempo debito intervenire...mi piace stare al centro dell'attenzione solo x qualche momento e poi tornare l'anonima osservatrice che di solito ritengo di essere...

ELIMINARE I PROGRAMMI IN ESECUZIONE AUTOMATICA

Capita a tutti di provare fastidio nel scoprire che l'ultimo programma installato nel nostro pc si avvia automaticamente (ed inutilmente!), come fare per evitare tutto ciò? Nulla di più semplice: andiamo su start → Esegui... e digitiamo la stringa “msconfig” ora andiamo nella tab “Avvio” e togliamo la spunta da tutti i programmi che non ci interessa che partono all'avvio del pc! Il gioco è fatto!

lunedì 2 agosto 2010

INFORMATIVA TECNICA: LA DIFFERENZA TRA COLLAUDO TECNICO AMMINISTRATIVO E CERTIFICATO DI REGOLARE ESECUZIONE

Il collaudo tecnico amministrativo si differenzia dal certificato di regolare esecuzione (CRE) in quanto per il primo è necessaria la nomina di un collaudatore esterno dalle parti che svolge una visita di collaudo dove accerta sia caratteristiche tecniche che i dati contabili. Alla fine redige un verbale di visita e una relazione di collaudo nella quale afferma che l'immobile è collaudabile. Nel fare ciò, il collaudatore, prende in considerazione i collaudi degli impianti eseguiti dalle imprese. Il certificato di regolare esecuzione, invece, viene stilato direttamente dal direttore dei lavori per lavori di importo esiguo. Per ulteriori approfondimenti consultare la L.R. 14/2002 sui pubblici appalti e relativi decreti di attuazione e la L. 380/2001 (TU edilizia).

lunedì 5 luglio 2010

Tempo di vacanze...

E sì, le nostre vacanze croate sono state decisamente improvvisate...una cosa all'insegna di "cosa fai da giovedì a domenica?andiamo in campeggio a Bale?", e la mia risposta è stata subito affermativa. E abbiamo fatto bene! Sono stati dei giorni indimenticabili di bagni e sole...tutto bene tranne i vicini di tenda un po' "vivaci"...a parte questo tutto bellissimo, anche la città di Rovigno! Visto che l'estate letteralmente vola, pubblico qui il link per raggiungere le foto in caso in cui non riuscissimo ad incontrarci in tempi brevi!
Buona Estate a tutti!

Foto

Roberta

martedì 29 giugno 2010

Unicredit rinuncia all'investimento sul nucleare in Slovenia

Unicredit ha annunciato che non appoggierà il progetto del governo sloveno di creare una nuova centrale nucleare in Slovenia nè di estendere la durata dell'attività della centrale di Krsko. Notizie positive, dunque. [fonte:Greenpeace Italia]

venerdì 25 giugno 2010

Modifiche al d.lvo 163/2006 sugli appalti pubblici

Il Decreto Legislativo 20 marzo 2010, n, 53, entrato in vigore il 27 aprile 2010, reca "Attuazione della direttiva 2007/66/CE che modifica le direttive 89/665/CEE e 92/13/CEE per quanto concerne il miglioramento dell'efficacia delle procedure di ricorso in materia d'aggiudicazione degli appalti pubblici" , ha apportano sostanziali modifiche al Codice dei contratti (Dlgs. n.163/2006). Per ulteriori informazioni si rimanda al testo.

lunedì 21 giugno 2010

Il tempo

A volte ho la sensazione che il tempo mi stia scivolando tra le dita...
A volte mi sembra che mi stia sfuggendo qualcosa ed ho paura: ho paura di non vivermi le situazioni fino in profondità perché mi sento imprigionata dalla frenesia di questo tempo nostro così "scivoloso". Mi piacerebbe fermarmi e fermare il tempo, gettare cellulare, iPod, pc, e orologio e vivere libera nella dimensione originaria dell'uomo. Non siamo automi, siamo carne, ossa e sentimenti, ma la società ci vuole robotizzare...dobbiamo sapere e saper fare tutto altrimenti siamo fuori dalla logica di mercato...bella prospettiva..
Sono stufa di questo ritmo...voglio liberarmi da quelle invisibili catene in cui mi segrega questa frenesia.
Riuscirò mai ad uscire da questo meccanismo infernale? Per ora credo di no e lo dimostra questo post.

Roberta


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venerdì 18 giugno 2010

PASSION CAKE

Nel nostro primo viaggio assieme, Leo ed io, abbiamo scoperto nella città di Edimburgh una torta squisita chiamata Passion Cake. Al nostro rientro, e visto che si stava avvicinando il mio compleanno, abbiamo deciso di riproporla in tale occasione. Carina come idea! Peccato che le dosi anglossassoni "suonano" molto strano! In definitiva ci abbiamo provato e qualcosa abbiamo ottenuto eccetto due piccoli inconvenienti: la torta ha lievitato poco quindi era molto bassa (ma buonissima!) e la cremina di formaggio un po' flaccidina (quando l'abbiamo tolta dallo stampo ha iniziato a colare a mo' di smottamento! ciò non toglie che il gusto era decisamente buono!). Vi ripropongo qui la ricetta che ho tradotto. Se volete cimentarvi fatemi sapere! PASSION CAKE (ricetta inglese raccolta e tradotta da cookitsimply.com) - 100g di burro; - ½ tazza di zucchero di canna; - 1.25ml di cannella tritata; - 1.25ml di noce moscata grattugiata; - Buccia grattugiata di un’arancia; - 2 uova sbattute; - 3/8 di tazza (65g) di farina integrale; - 5/8 di tazza di farina normale; - 7.5ml di lievito (circa 50g); - 5ml di sale; - 75g di carote pulite e grattugiate; Per il riempimento e la ricopritura: - 450g di formaggio soffice fresco (Philadelphia); - 100g di noci frantumate; - 2 tazze di ananas non dolce e ben drenato (225g) e frantumato; Indicazioni: Ingrassare leggermente e infarinare due telie. Sbattere il burro e lo zucchero assieme fino ad ottenere una crema soffice. Aggiungere la cannella, la noce moscata e la scorza d’arancia. Aggiungere le uova poco per volta, sbattendo bene dopo ogni aggiunta e aggiungere un po’ di farina bianca se la mistura comincia a coagularsi. Aggiungere le due farine, il lievito e il sale aggiungendo la crusca nel setaccio. Dividere la mistura in due parti nelle due teglie e infornare a 190°C per circa 35min. Tirare fuori e lasciar raffreddare. Sbattere il formaggio fino a farlo diventare cremoso e aggiungervi le noci. Aggiungere l’ananas. Usare il formaggio per il ricoprimento e la farcitura. Buon lavoro!!! Roberta

domenica 6 giugno 2010

Piccolo diario di bordo: Edimburgo

01.06.2010
ore 5.00: in viaggio verso Palmanova per incontrare il resto del gruppo...commento: che levataccia (ore 4.15)!

ore 5.45: in corriera verso l'aeroporto di Bologna...che stracchi!

ore 10.00: a bordo!

ore 23:20: qui nn è ancora completamente scuro xkè in sta stagione le giornate sn molto + lunghe sn in giubotto ma non fa così freddo. Oggi siamo stati a Calton Hill!

02.06.2010
ore 23.45: Finalmente andiamo a dormire...castello di Edimburgo, Calton hill, Holyrood, Royal mile. Cena al Last drop e musica folk live

03.06.2010
ore 01.21: Oggi colazione scozzese, visita a st Andrews, Stirling, sotterranei di Edimburgo, ristorante indiano e musica folk live!notte!

04.06.2010
Visita ai giardini botanici e alla National Gallery! Tutto fantastico!

05.06.2010
ore 15.45: purtroppo siamo in Italia...diretti verso il Friuli :(

giovedì 27 maggio 2010

LE BANCHE NUCLEARI

Greenpeace ci rileva dei dati a dir poco sconcertanti: tra i primi finanziatori del nucleare vi sono al primo posto la BNP PARIBAS (in Italia le è affiliata Banca Nazionale del Lavoro), al 27°e al 28° posto vi sono INTESA SAN PAOLO e UNICREDIT BANCA. Sul sito www.nuclearbanks.org trovate tutte le banche nucleari internazionali che sono state indiduate suddivise in base alla quantità di finanziamenti che stanziano. BNP PARIBAS è la prima anche a livello nazionale. E noi clienti contrari al nucleare come dovremmo ora comportarci? Perchè non c'è trasparenza? Onestamente m'interessa sapere a chi vengono prestati i miei soldi anche se certamente costituiscono una parte infinitesimale del capitale.

sabato 22 maggio 2010

AC/DC live@Udin

Non sono una vera e propria fan degli AC/DC, voglio dire cerco di apprezzare tutta la musica in generale, ma gli AC/DC sono uno di quei gruppi che sì, insomma, hanno scritto la storia della musica, non si può non andarli a vedere soprattutto se vengono a casa tua! E dunque fu così che il giorno 19.05.2010, dopo varie vicessitudini, Alessia ed io riuscimmo ad andare a vedere il tanto atteso concerto, e credetemi meritava veramente! Scenografie spettacolari, questi "vecchietti" sono ancora scatenatissimi e il buon Angus Young, c'è poco cosa fare, rimane un'icona in assoluto con quelle gambettine saltellanti e la divisa da scolaretto.
Assolutamente il più bel concerto mai visto, sì insomma una cosa da raccontare ai figli ("sai quando ero giovane...").
L'unica cosa che mi è un po' dispiaciuta è che le Vibrazioni, gruppo spalla, oltre a beccarsi fischi prima e alla fine di ogni canzone, si sono beccati: bottigliette di plastica (vuote), rotoli di carta igienica, striscione con scritto "fate c****e". Non hanno ricevuto una bella accoglienza. Umanamente l'atteggiamento del pubblico non mi è piaciuto affatto, si tratta pur sempre di persone che nel loro piccolo cercano di impegnarsi, però quello che posso questionare è che l'organizzazione ha assolutamente sbagliato l'accostamento (a sto punto perchè non hanno messo la Pausini?), inoltre le stesse Vibrazioni potevano immaginare lo scalpore che avrebbero suscitato...non escludo il fatto che Pino Scotto fosse stato il jolly da tirar fuori nel momento in cui le cose sarebbero precipitate...insomma, non era meglio lasciare il palco a qualcuno (anche di meno noto, sia chiaro) che facesse musica adeguata ai gusti del pubblico? E con questa domanda vi lascio e vado a vedermi un po' di èstoria! Alla prossima!
Ah dimenticavo! Le foto del concerto!

martedì 18 maggio 2010

Un nuovo web space/1

Il mio sito internet nasce dalla volontà di rendere accessibili, a più utenti possibili, dei contenuti inediti e specifici che altrimenti in rete non si avrebbe la possibilità di scovare, il tutto in un ottica di promozione della Libertà di Informazione (a me piace parlare di "Cultura Opensource" intesa anche come collaborativa...)!
Viviamo in un'epoca storica dove l'informazione dovrebbe essere il più libera possibile e non privilegio di pochi...però, purtroppo, spesso non ciò non accade...Spesso la "cultura tradizionale" (se così la vogliamo chiamare) la possiamo ritrovare per lo più su libri e riviste specializzate che non tutti possono permettersi! C'è anche però una questione ecologica da non sottovalutare: l'informazione digitale ci consente di risparmiare un sacco di carta! Ed ecco che nasce la mia piccola idea...dopo tante sofferenze alla vana ricerca su internet di contenuti che potessero essere utili alla mia formazione/professione ho dovuto necessariamente ricorrere creandoli io stessa...con non pochi sacrifici di tempo...Ma il lavoro è stato certamente produttivo.
Vi riporto in sintesi tutto ciò che potrete trovare all'interno di questo sito. Nella barra di sinistra troverete la sezione "Concorsi Pubblici per geometri in Friuli Venezia Giulia" che raccoglie tutte le norme edilizie ed urbanistiche necessarie per consentire il superamento delle prove di selezione (vi assicuro che a me sono stati davvero utili :D ), nella sezione "Politica del Territorio" troverete alcuni dei miei lavori degli anni universitari che vi potranno tornare utili se siete studenti di Architettura o di Pianificazione Territoriale, vi è poi la sezione "Letture", forse dal nome improprio, ma raccoglie delle schede di sintesi di alcuni importanti testi d'Architettura (utilissime quando non si ha molto tempo!), infine, nell'ultima categoria denominata "Interventi Pubblici" troverete del materiale che ho preparato in occasione di convegni e conferenze.
Ma il mio sito non è solo questo: sempre a sinistra troverete una finestra con due tab: la prima si riferisce alle news aggiornate in tempo reale del Gruppo Archeologico Goriziano e la seconda riporta tutte le notizie del mio blog personale che viene aggiornato con una certa frequenza periodica e pertanto sicuramente più dinamico di questo spazio che rimane semplicemente un luogo di condivisione di documenti.
Spero che il materiale condiviso possa tornarvi utile...in un modo o nell'altro!
Ciao!!!

Ecco il link:

sabato 8 maggio 2010

Un nuovo web space

Era da svariato tempo che ci stavo pensando ed oggi finalmente l'ho portato a termine. Ho infatti concluso la realizzazione di un mio web space dove ho caricato molto del materiale che ho prodotto in questi anni: sintesi di leggi commentate per concorsi pubblici per comuni e province, relazioni dell'Università, tesi e schede di sintesi di alcuni libri che ho letto. L'intento è quello di dare libertà all'informazione telematica.
Ecco il link.

lunedì 26 aprile 2010

Streghe, Orchi e Krivapete

Gorizia, 24.04.2010

Streghe, Orchi e Krivapete

Intervento a cura di: Anna Deghenart

Quando gli uomoni non sapevano come spiegare i fenomeni ipotizzavano che questi fossero causati dalla presenza di entità misteriose.
Ed ecco che si materializzavano nelle menti esseri mitici, bestie antropomorfe (Sirene, arpie e Basilisco) ed extraterrestri.
Le caverne possono essere considerate come catalizzatori di energie terrestri e telluriche. Infatti qui vi troviamo spesso luoghi di culto dove avveniva la magia bianca e nera, ma anche i rituali del  paganesimo. Vi si svolgevano vari riti: canti, banchetti per trascendere la conoscenza umana.
Nelle grotte ci sono 2 condizioni:

1. Oscurità: l'uomo si trova davanti all'ignoto (vi sono esseri irreali???) e pertanto si scatenano le paure.
2. Atemporalità: a causa della mancanza della luce solare;


Queste condizioni sono collegate con la psiche. Essendoci un legame con le energie telluriche provenienti dalla terra, la caverna si collega con il mondo degli inferi e ciò può scatenare delle paure ma essendo chiusa può essere anche un luogo di protezione da ciò che si trova all'esterno. Sono spesso concepite come un utero che protegge il feto.
L'acqua nella caverna ha un ruolo fondamentale. Le Acquane sono fate d'acqua (chiamate saghe in Grecia, avana, aguana, anguana, sagana, saguana, etc) possono avere capelli dorati o azzurri vestite di bianco e cantano inebriando i passanti. Sono bellissime (buone) o bruttissime (cattive, vestite di nero, pelose, antropofaghe, catturano i bambini, rubano le anime) e per certi aspetti ricordano le watershee irlandesi.
Nel Culto del Dio mitra l'uccisione del toro comportava la nascita di frutti e animali, etc.
Gesù Cristo nasce in un grotta dopo la morte viene portato in una grotta e risorge da questa.
Acquana angoris presso il colle di Medea avevano un aspetto di fanciulle vestite come all'epoca. Sono riscontrabili anche a  Borgnano. La loro biancheria era stesa sulle sponde dello judrio.
Le donne selvatiche quando vedevano le donne umane se le mangiavano.
Anche le krivapete erano donne di acqua, ma brutte.
Il Rosso e il nero vengono introdotti dalla Spagna con la conquista dell'America e diventa di uso comune in Europa. Questi colori entrano anche nelle leggende dai colori quindi possiamo datare la leggenda ad una determinata epoca.


Intervento a cura di: Franco Gherlizza

A Torreano c'era un uomo che era andato «a far compagnia» alle agane e, dopo essere stato con loro, uscì: erano passati cento anni!!!
Nelle aree a confine vi è un'importazione della tradizione slovena e austriaca.
I teschi degli orsi che venivano trovati nelle caverne della Stiria erano spesso scambiati per scheletri di draghi.
La presenza dei Diavoli sul confine con la Slovenia è frequente, mentre quella delle agane si riscontra in fascia alpina e prealpina vicino alle risorgive, i draghi nei territori vicini all'Austria e le krivopete e torche nelle Valli del Natisone.
Solitamente le zone di risorgiva sono accompagnate da leggende.
Le grotte del diavolo sono concentrate sul confine sloveno vicino a Trieste. Gli abitanti usavano buttare dentro alle caverne verticali un calderone con la pece bollente affinché lui lo mangiasse e morisse. Tale tradizione è presente fino in Dalmazia. Abbiamo qualcosa di simile anche nel cividalese.
Alcuni credevano che il diavolo avesse creato tutti i buchi del Carso.
I draghi sono, contrariamente all'oriente,cattivi. Sono gli aiutanti dei diavoli e sono una sorta di pippistrello. Li ritroviamo nelle Prealpi Giulie.
Le Agane (acquane) per certi aspetti sono state paragonate alle benandanti in qualità dei loro poteri magici. Sono presenti in prossimità delle Prealpi Giulie e Carniche.
La fate fanno riferimento al culto della dea madre e della fertilità. Con il cristianesimo si pensava che nelle grotte ci fossero draghi e diavoli e così le caverne vennero abbandonate.
Una leggenda islandese fa risalire le fate ad Adamo ed Eva.
Tra le streghe ritroviamo le Krivopete le torche e le agane. Hanno tutte i piedi rivolti all'indietro forse con il significato di un qualcosa contrario alla morale.
A Trieste l'unica strega è la bora e il figlio è borino. Si dice anche che la bora fosse una ninfa del bosco innamorata di Taranis (dio celtico) e quando gli uomini tagliarono l'albero a lui dedicato lei se la prese e cominciò a soffiare per infastidire gli umani.
Le Krivopete si trovano anche sulle Prealpi Giulie.
La strega chiamata Pagana forse deriva dai pagans, o forse si tartta della traduzione sbagliata di agane?
I Pagans erano gli abitanti del pago (della campagna) ovvero contadini trogloditi che vivevano nelle caverne, oppure gente che rifiutava il cristianesimo e si ritirava nei boschi.
Salvans e il pagans hanno tratti in comune.
Silvani, Yeti, bigfoot,  e orchi derivano da satiri e sileni
Le torche sono considerate un' interpretazione delle Krivopete.
Gli Orchi (Horculat) sono presenti sulle Alpi Giulie. Si narra che a San Simeone fosse stato rinchiuso nella terra l' horculat e ogni tanto scatena terremoti.
Gli Gnomi sono provenienti dalla tradizione nordica. Fanno parte di questi i Guriutus che sono tipici della cultura carnica di Paularo. Sono pelosi e custodi di tesori naturali.
Nella cultura più carsica sono presenti i folletti. Tra questi gli Skrat e i Skarific che sono piccoli, pelosi e con il cappello verde.
Molte anche sono le grotte nelle quali si dice che vi siano dei tesori.

Intervento a cura di: Maurizio Tavagnutti
Sreghe, orchi e krivapete

Skrat torche e krivapete si collocano lungo il confine con la Slovenia, mentre Barbole e agane in pianura.
Le caverne hanno fatto muovere la fantasia dell'uomo.
Il Chalchut era un essere mitologico che aggrediva la persona nel sonno poiché si posizionava sullo stomaco del dormiente e lo tormentava tutta la notte. È facile oggi pensare che si tratta di una cosa del tutto normale. Per non essere assaliti dsl mostro bisognava mangiare molto leggero prima di andare a letto.
Il fulmine era un fenomeno di cui non si era in grado di fornire una spiegazione e su questo i contadini hanno dato vita a delle credenze anche religiose. In passato quando c'erano i fulmini si usava mettere della cenere e un ramo d'ulivo Benedetto fuori dalla porta per proteggere la casa.
Spesso queste leggende sono create da paure e da credenze religiose.
Originariamente il cristianesimo, pur fortemente antimagico, non era così oppressivo con le streghe fino all'epoca medievale c'erano delle punizioni moderate per le presunte streghe questo per non creare problemi politici. Sono nel 1300 con il Papa Giovanni XXII inizia la caccia e la tortura alle streghe.
Vi erano 1000 casi di inquisizione in Friuli, ma solo due casi si sono risolti male gli altri, invece, con punizioni più modeste quali digiuni e preghiere.
Questo atteggiamento della chiesa non fece altro che avvallare l'esistenza delle streghe e quindi il popolo aveva paura e la chiesa sfruttava questo potere per dominare la plebe.
Adolfo Zorzut nel 1921 ci racconta le storie friulane. Dedica un racconto ad una strega che in realtà non era tale. Era semplicemente una donna vecchia, gobba e brutta che viveva da sola perché gli altri la emarginavano in quanto diversa. E questo è un tratto comune a tutte le presunte streghe.
Questa donna viene perseguitata dal popolo e bruciata. La storia è ambientata nelle valli dello Iudrio.
Nella Turknaiama, grotta delle torche, ad esempio, vivevano due donne emarginate.
Il cristianesimo tentò di eliminare queste credenze che ancora oggi persistono.
I boschi e il Carso hanno contribuito ad alimentare la fantasia.
Molte volte fuori dalle grotte si mettevano dei cartelli di pericolo di morte.
Nei corsi d'acqua era caratteristica la presenza delle Aguane.
Le leggende riguardanti Castelmonte parlano della Madonna e del diavolo. Tutto ha origine con il  ponte del diavolo di Cividale. Tutte le costruzioni architettoniche un po' ardite trovavano spiegazione nella loro costruzione da parte del diavolo. Il diavolo costruì il ponte per raggiungere la cima del Castelmonte per arrivare lì prima della Madonna ed impossessarsene. La Madonna arriva per prima, il diavolo incavolato fa un salto e balza nel territorio dietro a Castelmonte e fa un buco che viene chiamato la «grotta del diavolo». Un' altra leggenda narra che la Madonna si fosse riposata nei pressi della cima lasciando l'impronta del suo corpo e del suo piede. In realtà si tratta di un fenomeno carsico.
Vi sono leggende in tutto il Friuli sul piede della Madonna per esempio a Taipana ce ne è una datata  1221.
A San Giovanni d' Antro si era rifugiata una regina e, esternamente, Attila l'attaccava.
A Tribil Superiore vicino al monte Cum si parlava dell'esistenza di tre figure mitologiche femminili che vivevano nelle grotte in cima al monte.
Sempre in prossimità di questo monte cadde una pastorella in un pozzo, i suoi capelli biondi furono ritrovati molto tempo dopo in un lago. Infatti la pastorella era andata incontro alla sua morte perchè si divertiva a gettare sassi nel pozzo dello skrat che la prese e la gettò giù.
In tutto il Friuli si gettava un cane nero nel pozzo.
Gli skrat erano dei bambini nati morti. Erano molto dispettosi.
Le storche, torche e krivapete sono la stessa cosa e hanno tutte i piedi rivolti indietro.
Le storke le krivapete e le agane non lavoravano ma avevano la conoscenza su tutto infatti si narra che una di queste fu catturata dal popolo e la liberarono solo dopo che ella  aveva insegnato loro tutto ciò di cui avevano bisogno.
Queste streghe ad un certo punto iniziarono a sposarsi con gli uomini. Tutte sono crudeli.
Il laghetto sul Mataiur era considerato un luogo di ritrovo di queste streghe.
Nella valle dello Iudrio ci sono diverse leggende collegate con l'orco che mette un piede su una parte e l'altro sull'altra parte della montagna e fa tremare la terra.


Intervento a cura di: Roberto Iacovizzi
Sbilfs

Lo Sbilfs è definito dal Pirona come una persona intollerante e impetuosa. Il termine veniva adoperato comunemente al femminile: «Che femina ie un sbilfs!»
Si chiamavano originariamente «spir folets».
Potrebbero essere una sorta di alterego del carattere carnico.
Vivevano nei boschi e nelle caverne.
Gli sbilfs rispettano la natura. Perfino tagliare un ramo era un atteggiamento riprovevole.
In Carnia esistevano molti sbilfs. Erano buoni e cattivi. Sfaccendati e servizievoli. Ladri o custodi. Insomma tutti gli umani generi.
Non vogliono essere riconosciuti nè chiamati per nome.
Si racconta che il Tiruriti di Forni di Sopra disse: «maledetto chi dirà il mio nome!»
L'anonimato era per loro una sorta di protezione. Il Bogfoot disse che se qualcuno avesse pronunciato il suo nome lui sarebbe sparito.
Tutti i folletti sono permalosi. (V. Bogfoot).
Quando gli sbilfs si trovano davanti una ragazza le insegnano a fare un tipico piatto carnico.
Gli sbilfs erano le anime dei bambini morti senza battesimo. In Carnia fino al 1700, quindi, si battezzavano anche i bambini morti.

Le piramidi di Rualis

Piramidi di Rualis
25.03.2010
associazione Navel (Cividale)

Relatore: Walter Maestra associazione Waira
Geobiologo


Circa un mese fa comparve al tg regionale un servizio inerente alla scoperta delle presunte piramidi di Rualis. Onestamente il video l'ho visto si YouTube qualche giorno fa. Nei commenti c'era scritto che il 25 marzo 2010 si sarebbe tenuta una conferenza a Cividale e quindi eccomi pronta a relazionare quanto è stato detto.
La scoperta delle presunte piramidi di Rualis avvenne tre anni e mezzo fa quando Valter Maestra fu invitato a pranzo in una casa ubicata davanti ad una collina la cui forma poteva essere riconducibile ad una piramide.  Subito si insospettì che la collina che gli si stagliava davanti  fosse proprio una piramide similarmente a quelle presenti a Visoko (Bosnia). Provò allora a verificare che la pendenza dei lati fosse simmetrica e ciò fu verificato nel giorno successivo con l'ausilio di un tecnico.
La convinzione del geobiologo è che, mentre le piramidi di Visoko sono state costruite (le uniche in Europa!), le altre presenti in Europa sarebbero tutte state modellate.
Le presunte piramidi di Rualis avrebbero la punta mozza come le piramidi Maya e successivamente sarebbero state trasformate in vigne.
In base alle sue prime ipotesi, il sig. Maestra, ha individuato una ley line che unirebbe più luoghi sacri del mondo tra i quali anche le presunte piramidi di cui si sta parlando.
Alle domande del pubblico, il geobiologo, ha risposto che l'attività energetica delle piramidi, che a suo dire sarebbero disposte come la cintura di Orione analogamente alle piramidi di Gizah, è ancora in parte presente e che attualmente non sono stati interpellati gli archeologi.
Successivamente a tali eventi, un architetto segnalò la presenza di presunte mura megalitiche squadrate in maniera complessa in prossimità di Darnazacco vicino alle distillerie Domenis. Qui, inoltre, sono state trovate 500 tombe che sono state scavate all'inizio dello scorso secolo e sono state datate all'età del ferro ed identificate come sepolture certamente celtiche e ciò venne confermato dal rituale della spada piegata.
Un giorno si recò casualmente all'ipogeo celtico di Cividale e si rese conto che nel 1998 aveva visto una struttura simile a Maciu Piciu ed iniziò, allora, a fare dei paragoni tra le due strutture per dare un nuovo significato a tale luogo.
Secondo il relatore l'ipogeo celtico sarebbe un tempio energetico.
Qui si trovano tre sedili di iniziazione, anche presenti a Maciu Piciu, dove  vi era un sedile positivo, uno negativo e uno neutro. Egli ha individuato, per mezzo della strumentazione di geobiologo, che nell' ipogeo di Cividale ci sarebbe la presenza di una linea di cambio di polarità energetica. Egli sostiene, infatti, che vi sia un confluire di energie diverse tra loro che comporterebbero un caos energetico. Ad esempio afferma che  sotto i mascheroni non si può stare per un tempo prolungato poichè potrebbe causare un disturbo fisico (mal di testa).
Come si accennava in precedenza in alcuni punti della grotta si sta bene ed in altri si sta male. Ad esempio sotto i mascheroni abbiamo un'energia negativa.
Il sig. Maestra vaglia l'ipotesi che l'Ipogeo sia un tempio legato al culto della madre terra (dea madre).
Egli lo descrive a forma di utero con due ovaie l'una positiva e l'altra negativa. Egli individua poi altre 4 nicchie rappresentanti, a suo dire,i 4 elementi.  C'è poi una finestra che rappresenterebbe l'elemento aria che dà sul fiume Natisone.
La presenza di un arco, dal punto di vista vibrazionale, rappresenta, secondo lui, il quarto livello dell'aurea attraverso il quale, la notte, sognando andremmo in un'altra dimensione nel caso dell' Ipogeo, nel mondo di sotto.
I mascheroni sono tipici di queste grotte rappresentanti il mondo di sotto.
Essendo un diodo, dal punto di vista elettrico, il funzionamento sarebbe analogo a quello delle tombe dei giganti in Sardegna.
Se un soggetto, in ambiente carsico, si posiziona sopra una grotta orizzontale sicuramente perderà tutte le energie. Quando la grotta ė verticale questa costituisce un moltiplicatore di energia (mi viene in mente ad esempio il Mitreo di Duino oltre all'Ipogeo celtico di Cividale).
Sembra che l'ipogeo di Cividale sia l' unico esempio in Europa che unisca contemporaneamente la funzione di tempio energetico, quella di tempio alla madre terra ed infine quella di tempio al mondo di sotto.
Ho seguito attentamente quanto diceva il sig. Maestra, senza, onestamente non pochi dubbi. Ad essere sincera la presentazione, esposta in maniera un po' vaga, non mi ha soddisfatta per niente.
La prima perplessità è nata dalla convinzione fervente del geobiologo che lo portava a parlare di piramidi e mura megalitiche senza minimamente usare il termine "presunte" come, invece, ho cercato di introdurre nella presente relazione.
Non poche sono state le critiche da parte degli esponenti del mondo scientifico presenti in sala soprattutto sulla naturale conformazione delle presunte mura megalitiche. Critiche che io ritengo assolutamente corrette anche se non condivido l'arroccamento su determinate idee di tipo tradizionalista, da una parte, e alternativo dall'altra. Se il sig. Maestra avesse effettivamente individuato qualcosa di interesse archeologico perchè non interessare anche il mondo accademico affinché possa verificare o meno la presenza di evidenze archeologiche? Questo mi sembrerebbe l'approccio corretto anche se non nascondo che la sensazione che ho avuto è che lo studioso si sia arroccato su una posizione dalla quale non voglia allontanarsi. Quindi pare sia stata innalzata una muraglia cinese che renderà difficile il dialogo tra le due fazioni contrapposte.
Una seconda perplessità è stata destata dal fatto di sbandierare tali ipotesi come se si trattasse di un'effettiva scoperta, infatti più e più volte egli ha parlato di "evidenze".
Personalmente cerco, comunque nel mio scetticismo inerente a tale vicenda, di non arroccarmi su una posizione rispetto ad un'altra e eventualmente ad accettare, se si dimostrasse l'effettiva presenza di queste strutture, i metodi del geobilogo. A mio dire, finchè non si prova qualcosa, non ci si può intestardire sul fatto che sia del tutto inefficace, come ho già ribadito nell'intervento che ho sostenuto durante l'incontro, presa da un momento di nervosismo provocato da una parte dall'accettazione passiva dei fatti esposti da parte degli "alternativi" e dall'altra da una fervente negazione da parte del mondo Accademico. Bisogna assolutamente, a questo punto, procedere a dei saggi archeologici e geologici per capire, una volta per tutte, se la presunta scoperta sarebbe reale o semplicemente una convizione come mi sembra di percepire. Credo che, se il sig. Maestra sia convinto da quanto lui sostenuto non dovrebbe in alcun modo temere il confronto con la scienza ufficiale.
Di dubbi ce ne sono molti. Per scioglierli staremo a vedere quali saranno gli sviluppi futuri delle sue ricerche, sperando che effettivamente si riesca a giungere anche ad una conclusione da un punto di vista scientifico.

http://www.youtube.com/watch?v=8BpXw1AAXOU

cielo e terra tra antichità e medioevo

La rappresentazione della Terra attraverso la cartografia antica e medievale. Presso la sala consiliare della Provincia di Gorizia, ore 20.45. vedi volantino

Passeggiata alla ricerca delle rovine archeologiche

Durante l'escursione andremo a ritroso nella storia: visiteremo una delle ville romane del Lacus Timavi, un tumulo, una tipica casa carsica dei primi anni del novecento ed andremo alla ricerca di un inedito insediamento protostorico di cui solo pochi escursionisti hanno conoscenza e di cui eseguiremo assieme un primo rilievo. Per info e prenotazioni vedi il volantino

sabato 27 febbraio 2010

Pillole di musica...medievale!

Io di musica, purtroppo, non m'intendo, ma stasera ho assistito ad un' interessantissima conferenza tenuta da Paolo Cerere, direttore del Dramsam, ed organizzata dall'Accademia degli studi medievali di Gradisca. Il tema era la musica e l'arte. Mentre una serie di slides di pale di Maestà medievali raffiguranti la Madonna con il bambino e angeli scorreva, il relatore faceva chiaramente notare che nel tempo gli angeli presenti nella scena si dotavano di strumenti musicali.
Una premessa è importante: in epoca medievale, i padri della Chiesa mal tolleravano la musica che consideravano fuorviante nonostante nell'antico testamento si usavano gli strumenti con significati metaforici allusivi all'uomo e all'anima.
In Italia le confraternite laiche introdussero le laudi in vernacolare italiano (ci muoviamo in un ambito temporale che va dal 1250 al 1400 circa).
Lo scopo principale dell'arte era indottrinare i fedeli attraverso le immagini. Contemporaneamente all'introduzione delle laudi si sviluppano anche le nuove raffigurazioni di Maestà commissionate proprio dalle confraternite.
Gli strumenti rappresentati avevano un duplice scopo: se da una parte servivano ad inserire la musica nell'arte, dall'altra avevano dei chiari significati simbolici.
Sant' Agostino ce ne parla dettagliatamente. Tra gli strumenti maggiormente presenti nelle rappresentazioni vi troviamo la cetra la cui cassa di risonanza situata in basso riconduce all'uomo mortale proveniente dalla terra, e il salterio che, contrariamente, avendo la cassa di risonanza verso l'alto è più connesso con il significato spirituale. Gli strumenti analizzati insieme vengono a rappresentare la morte e la ressurrezione.
L'organo portativo è un altro strumento molto rappresentato nelle Maestà ad intendere che la più bella armonia è creata dall'incontro tra i diversi ( concetto riferibile alla polifonia, ma inteso anche come modello di vita). Nelle successive rappresentazioni comparirano anche i cembali (rappresentavano le parole che uscivano dalle labbra), le trombe (non solo riferite agli angeli che annunciano il giudizio universale, ma rappresentati i canti) e ,in rari casi, il corno ( lo spirito che esce dalla carne).
Le laudi delle confraternite, quest'ultime sempre intitolate ad un santo, si sviluppano parallelamente a queste forme d'arte.
Nelle primissime laudi alla voce principale rispondeva il coro mentre successivamente vennero aggiunte anche delle danze che, parallelamente, vennero figurate anche nelle Maestà. La conferenza è terminata con l'ascolto di due bellissimi pezzi rappresentativi delle modalità di laudi anzidette. La competenza del relatore era evidente. Molti sono gli stimoli che ci ha dato per farci riflettere. Come sempre tutto è connesso con il tempo in cui ci si trova. Non si finisce mai di apprendere!


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martedì 23 febbraio 2010

Riflessioni

"Vediamo le cose in base alle emozioni che proviamo in quel momento. La gioia e la magia che vediamo nelle cose sono in noi"

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sabato 20 febbraio 2010

Alcuni appunti su Stonehenge

Leggenda vuole che Merlino conducesse in questi luoghi Uther Pendeagon e che questo complesso megalitico fosse stato costruito proprio dal potente mago attraverso il trasporto, per via aerea, di alcune pietre provenienti da un'altra località dell' Irlanda.
Il complesso si trova nel sud dell'Inghilterra presso Salsboury.
La sua datazione si rifà al 3000 a.C., ma già prima era considerato un luogo magico nel quale vennero trovato molti tumuli.
Alcuni lo ritenevano un sito celtico, ma in realtà è molto più antico.
Il monumento risulta essere orientato secondo il sorgere del sole nel solstizio d'estate.
Alcuni hanno ipotizzato che si trattasse di un grande calcolatore per determinare la posizione degli astri.
È costituito da enormi Dolmen di 35t l'uno.
Il nome "Stonhenge" ha un preciso significato: "Pietra sospesa". I triliti sono composti da due elementi verticali chiamati piedritti e da un'architrave orizzontale munito di "mortasa" una sorta di conca che va ad accogliere la sua parte complementare situata in cima al piedritto.
Sotto i Dolmen (nel punto di infossamento del terreno) sono stati trovati dei corpi e questo ha fatto supporre agli studiosi che il complesso megalitico possa essere stato un luogo di commemorazione dei defunti.
Sono state fatte tante ipotesi sulla destinazione dell'intero complesso, ma mai nessuna è stata fino ad ora confermata.
Attualmente l'intero sito è studiato da ben cinque Università inglesi,
Mike Park Person ha dato avvio allo "Stonehenge riverside project".
Pare che originariamente i costruttori di Stonhenge non avessero edificato il complesso a fini cimiteriali.
Nelle vicinanze del complesso megalitico, sappiamo Dell!esistenza di una struttura analoga (oggi non visibile) costruita in legno che gli archeologi chiamano "Woodhenge". Pare che la struttura fosse stata costruita in legno (materiale deperibile) al fine di rappresentare la caducità della vita, alla quale vi si contrapponeva Stonehenge dove i megaliti rappresenterebbero i corpi degli antenati pietrificati che in qualche modo continuano a vivere all'infinito oltre alla morte.
Presso il sito sono state ritrovate 52 tombe, mentre a Woodhenge nessuna. Questo, secondo alcuni studiosi, sarebbe la conferma dell'ipotesi sulla rappresentazione della caducità della vita espressa dal secondo complesso.
Stonehenge è composto da sei cerchi concentrici costruiti in epoche diverse. Il primo cerchio è compostoda pietre alte 6m ed è denominato "Sarten", nel secondo cerchio, invece, si trovano delle pietre più basse denominate "Pietre Blu" poiché sembrano proprio di questo colore quando vengono bagnate dalle piogge.
In terzo cerchio è composto da triliti alti 7,5m.
I menhir raffigurano l'immagine dell'uomo, gli antichi, infatti, ritenevano che la roccia nel tempo prendesse delle sembianze antropomorfe.
Sia Stonehenge che Woodhenge sono collegati al fiume Avon.
Un sito analogo, ma in Francia, è Carnac.
Al di fuori dell'ultimo cerchio di Stonhenge è presente una pietra isolata che risulta essere in asse con l'altare ubicato all'interno del circolo. Nel giorno del solstizio d'estate, guardando in questa direzione, vediamo esattamente il punto in cui sorge il sole e se guardiamo nella parte opposta nel giorno del solstizio d'inverno vediamo, nuovamente, il ripetersi dell'evento.
Nell'ambito dell'archeologia misteriosa (o pseudoarcheologia) molte sono le tesi più o meno fantasiose. Alcuni archeologi canaglia infatti, sostengono che sia Stonehenge che Carnac siano in qualche modo orientare verso le Azzorre, forse a significare il luogo d'origine da cui è giunta la civiltà che ha costruito i megaliti.
Alcuni studiosi si sono collegati al mito d'Atlantide.
Le Azzorre sono delle isole vulcaniche. Forse gli abitanti, avvertiti dal pericolo, avrebbero abbandonato le isole per rifugiarsi in Inghilterra, Francia e Spagna.
In quest'ottica il cerchio rappresenterebbe l'isola di Atlantide costituita da 6 cerchi alternati da terra ed acqua. La struttura di Stonehenge ed altri siti analoghi in Gran Bretagna sono tutti composti da sei circoli concentrici e, secondo alcuni archeologi canaglia, le dimensioni riconducetebbero proprio a quelle di Atlantide ma opportunamente ridotte.

Glastonbury è Avalon?

Taluni studiosi ritengono che l'odierna cittadina di Glastonbury ( Glass Town bourgh) fosse in antichità la leggendaria Avalon. Essa era un'isolacircolarecircondata da un mare poco profondo e su di essa vi sorgevano quattro colline di cui una centrale chiamata "Tor".
Oggi a Glastonbury, che non è un'isola, si trova una collina chiamata "Tor" e sulla quale si erige una torre di un'abbazia ormai in rovina. La collina su cui essa insiste è gradonata con sette terrazzamenti. Ad oggi la loro funzione non è ancora stata identificata ma si sa solo che il n. 7 è molto importante (7 sono i giorni della creazione, 7 sono le meraviglie del mondo, etc.).
Alcuni sostengono che la collina fosse un osservatorio astronomico dal quale si osservava il sorgere del sole.
Qualcuno ha anche avanzato l'ipotesi che i terrazzamenti rappresentassero una sorta di percorso iniziatico verso il cielo.
Giuseppe d'Arimatrea, che aveva tolto il corpo di Cristo dalla croce, ne raccolse il sangue in un calice e poi, secondo alcune leggende, sarebbe partito alla volta della Gran Bretagna dove, stremato, affondò il suo bastone nella "Collina dell'Esausto" vicino al Tor e sul cui punto c'è un albero che pare che fiorisca solo a Natale e a Pasqua. Nei pressi di quel luogo, poi, ve ne è un altro denominato "Calice Well" dove pare che Giuseppe d'Arimatrea abbia gettato il calice con il sangue di Cristo all'interno di un pozzo dove la coppa si disciolse oppure venne portata via. Sempre nelle vicinanze si dice che, in seguito alla morte di Cristo, si sarebbero formate due sorgenti: la Blood Spring (sorgente rossa costituita da ossidi di ferro) e la White Spring (sorgente bianca costituita da calcio). Il rosso e il bianco delle due sorgenti rappresentavano i poteri di Avalon e quindi i Cristiani decisero di separare le due fonti.
Pare che in Gran Bretagna Giuseppe d'Arimatrea fondò la prima chiesa al di fuori della Palestina e al di sopra della quale sorse in seguito l'Abbazia che in seguito fu gravemente danneggiata da un incendio. Oggi sono visibili solo alcune rovine. Pare che sotto quest'ultima si trovi la tomba di te Artù. Si narra infatti che i monaci avessero trovato una croce in bronzo sulla quale era riportata l'iscrizione "Qui, sull'isola di Avalon, giace re Artù". In seguito fu scoperto che si trattava di un falso creato dai monaci stessi per aumentare il flusso di pellegrini. Ma due corpi furono realmente trovati, uno alto 2,40m e un altro molto minuto con una treccia di capelli biondi...Che si trattasse di Artù e Ginevra?
Avalon aveva un alone mistico: era il luogo dei morti e dei beati.
Sembra che il nome "Avalon" significhi in gallese "mele", infatti l'isola era famosa per i suoi melati considerati il cibo degli dei.
Secondo una leggenda, re Artù, ormai malato, fu portato ad Avalon dove venne guarito dalla Fata Morgana (qui vi vivevano mago Merlino e la dama del lago, Viviana).
Artù morì sul campo di battaglia e le sue spoglie, sempre secondo la leggenda, vennero deposte a Glastonbury.
"Morgana" in gallese significa "madre" (ciò si rifa' al culto della dea Madre) ei in bretone "guaritrice", "colei che vive su un'isola". 

venerdì 5 febbraio 2010

Relazione sugli scavi a San Canzian d'Isonzo presso la chiesa di San Proto

Intervengono gli archeologi Angela Borzacconi e Cristiano Tiussi (Università degli studi di Trieste) e don Mauro Benedetti

San Canzian d'Isonzo, 04.02.2010

Gli scavi svoltisi nel mese di dicembre 2009 si sono svolti nella seguente maniera:

1^ fase: trasporto dei sarcofagi dei Santi martiri Proto e Grisogono nella Chiesa parrocchiale.

I sarcofagi sono stati trovati completamente vuoti. I coperchi non sono ricomponibili con le casse litoidi e questo fa pensare che si tratti di un riutilizzo postumo.
La cassa di Grisogono, in particolare, risulta essere molto piccola e anche poco scavata così da raggiungere un peso notevole.

2^ fase: inizio scavi archeologici all'interno della chiesa di San Proto martire.

Hanno partecipato alla realizzazione degli scavi: il Dipartimento delle scienze storiche e geografiche dell'Università degli Studi di Trieste - prof. Giuseppe CUSCITO, il Comune di San Canzian d'Isonzo, la Parrocchia (proprietaria dell'immobile) e la Società Friulana di Archeologia.
Anche Tavano ha visitato lo scavo ed ha convenuto con gli archeologi sull'importanza del sito.
La prima fase dello scavo si è interrotta anche perchè la situazione si è rivelata complessa non solo per il ritrovamento delle sepolture, ma anche a causa della presenza di strutture in continuità con quelle individuate già negli anni '60.
L'importanza di San Canzian è attestata dalla presenza in età tardoantica di due complessi residenziali importantissimi, di cui uno è stato ricoperto dagli edifici soprastanti e l'altro da una vigna. Il ritrovamento di un corredo di un bambino di alto lignaggio fa pensare che qui vivessero persone illustri. San Canzian è stato citato nell'antichità come "vicus", ovvero un centro abitato secondario gravitante attorno ad Aquileia.
Ora si è in attesa dell'evoluzione del progetto Interreg che non solo prevede la realizzazione dei futuri scavi sull'esterno della Chiesa, ma anche presso la Chiesa Parrocchiale dei martiri canziani.
Gli scavi sono preceduti per strati cronologicamente omogenei. La pavimentazione più recente è del 1938, sono poi stati ritrovati, al di sotto di questa, due pavimenti in battuto databili tra il 1400 e il 1500 e originariamente costruiti contemporaneamente alla chiesa che oggi vediamo. Lo scavo si è concentrato soprattutto nella parte centrale dell'edificio. L'area dell'altare, invece, sarà oggetto di uno scavo successivo.
Lo scavo è stato svolto a capire se, dopo la decadenza della memoria di San Proto, il sito sia stato frequentato o meno prima della costruzione della chiesa attuale.
La struttura che oggi vediamo è modesta dal punto di vista architettonico. Sotto la chiesa sono state individuate delle macerie che sembrano riguardare qualcosa di più antico e ciò significa che c'è stata una distruzione delle strutture precedenti che sono state utilizzate come preparazione per il nuovo cantiere. Nelle chiese è frequente trovare alternati strati di distruzioni e rifacimenti, normalmente, quindi, non ci sono grossi rinvenimenti. Le continue distruzioni e ricostruzioni implicano che strati antichi si vengono a trovare in diretto contatto con strati più recenti, quasi compressi.
Sotto lo strato di macerie riutilizzate nel 1500 sono state ritrovate quattro sepolture tarde, di cui una vuota, inerenti ad un edificio medievale esistente prima della presenza dell'attuale chiesa.
Lo sheletro di uomo ritrovato appartiene ad un individuo adulto. Egli è stato seppellito con le braccia incrociate sul petto, posizione tipica dell'età tarda (in età antica le braccia erano stese lungo il corpo oppure sotto il bacino).
Gli scheletri ritrovati, in tutto tre (un uomo, una giovane donna e un feto), verranno analizzati dagli antropologi dell'Università degli Studi di Udine. Le analisi potrebbero dire se vi sono caratteri di familiarità tra i sepolti nonchè i modi di vita e le cause di morte.
Accanto all'individuo adulto vi è la sepoltura del feto racchiuso tra due tegole. La terza sepoltura, appartenente ad una giovane ragazza, è avvenuta in cassa lignea al contrario delle altre che erano state inumate direttamente nel terreno. La localizzazione di questa tomba era avvenuta già negli anni '60 ed era stata individuata per mezzo dell'osservazione delle fratture presenti sul mosaico del IV° secolo, ma non era stata ancora scavata.
La ragazza si è conservata peggio dell'individuo maschile a causa del tipo di riempimento (il riempimento della sepoltura dell'uomo era in sabbia che è stata in grado di garantire una buona conservazione). Nella sua tomba sono state ritrovate le fibbie delle scarpe, una fascia (forse appartenente ad un copricapo) e una monetina che è stata ripulita. Si tratta di una moneta veneziana che è stata inviata ad un numismatico al fine di individuare con esattezza.
La sepoltura del bambino è dal carattere tipicamente medievale. Al suo interno è stata trovata una moneta del 330-333 d.C. coniata in Croazia (Sisak). Questo rinvenimento avrebbe potuto essere fuorviante per quanto concerne la datazione della sepoltura che fortunatamente è stata riconosciuta dagli archeologi come sicuramente di epoca medievale. Probabilmente nelle demolizioni questa moneta è stata rimescolata nel terreno e senza che nessuno si fosse accorto, questa sarebbe scivolata nella tomba del piccolo, pertanto si può affermare che tale rinvenimento è del tutto estraneo con lo strato di sepoltura.
Negli strati più bassi, invece, sono cominciati ad emergere dei frammenti di anfore vinarie provenienti da Gaza. Questo consente agli studiosi di capire da dove provenivano le merci e ricostruire, quindi, il quadro economico e commerciale dell'epoca.
La sepoltura in epoca medievale avveniva in varie forme: nel periodo di nostro riferimento non avveniva più avvolgendo il corpo ignudo del defunto in un sudario. Ad esempio la donna aveva le ossa scomposte perché sepolta in cassa lnignea. Gli inumati in cassa, infatti, sono più scomposti perché, durante la decomposizione, i gas sviluppati permettono il movimento delle ossa.
In epoca medievale non c'era l'usanza di inserire nella toba un corredo. La sepoltura con quest'ultimo permane fino all' alto Medioevo e nel periodo longobardo. Nelle epoche successive al massimo si riscontrano accessori di abbigliamento come nel caso della donna trovata in questa campagna di scavi.
Come si diceva precedentemente, la quarta tomba è stata trovata vuota eccetto il rinvenimento di pochi resti di un individuo giovane.
Le sepolture sino ad ora trovate sono diverse tra loro anche se sembrano essere coeve.
Gli archeologi stanno cercando di capire se all'epoca della sepoltura i corpi si trovassero in un altro edificio o in un cimitero che sorgeva sul sito dell'attuale chiesa.
L'autorizzazione per scavare al di sotto dell'altare, zona fino ad ora inesplorata, compete alla Soprintendenza per i beni architettonici a cui sono state rivolte le domande per il rilascio dell' autorizzazione a procedere allo smontaggio del banco liturgico, il cui permesso è appena giunto. Quindi con la prossima riapertura dello scavo verrà indagata anche quest'area.
Finiti gli scavi la chiesa dovrà esser ripristinata per il proseguio delle funzioni liturgiche. La Soprintendenza, a quel punto, darà le direttive per la valorizzazione dei reperti, ma ad oggi è ancora presto per parlare di ripristino dei luoghi, infatti gli archeologi sostengono che le campagne di scavo proseguiranno ancora per alcuni anni, durante i quali saremo certamente consapevoli che il sito ci nasconde ancora chissà quali altre sorprese.


Roberta Battiston
Società Friulana di Archelogia - Sezione Isontina


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mercoledì 3 febbraio 2010

Broken Panda

Ebbene sì. Oggi ho battuto il Pandino :(


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Cinema, ufologia e archeologia misteriosa

Ieri sono andata a vedere al cinema "Il Quarto Tipo". Il film si propone come una ricostruzione di fatti reali avvenuti nel paese di Nome in Alaska. Una psicologa indaga su casi di rapimenti da parte di alieni fino a diventarne lei stessa la vittima. Il film è ben fatto le ricostruzioni sono talvolta affiancate dai filmati originali. Ora non commento la veridicità o meno dei fatti, ma parlerò degli spunti archeologici che questo film mi ha dato. Nel film le voci dei presunti alieni vengono riconosciute come linguaggio sumerico da uno studioso. Questo mi ha fatto ricordare che da qualche parte ho letto un articolo sugli "Anunaki", gli dei venuti dal cielo, ovvero popolazioni aliene che entrarono in contatto con le prime civiltà. Incisioni che ricordano astronauti e missili spaziali paiono comparire non solo nelle iscrizioni sumere e in quelle Maya.
Sui libri di storia dell'arte, poi, non rare sono le statuette che più che raffigurare uomini sembrano alieni...
Tornando al film...devo ammettere che non è per tutti...per me no di certo. Intendiamoci, il film è fatto bene ma ci sono delle scene davvero da infarto!!! Lo consiglio ai temerari ;)

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