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domenica 23 marzo 2014

Sostenibilità al femminile


Oggi vi parlo di un argomento che a prima vista potrebbe risultare off topic, anche se un vero topic questo blog non ce l'ha.
Dunque si tratta di un oggetto che esiste già da qualche anno in vendita e viene utilizzato in alternativa agli assorbenti e ai tampax. Si tratta della cosiddetta "coppetta". Per anni ne ho completamente snobbato l'esistenza (come ho sempre fatto con i tampax) fino a qualche mese fa quando mi sono iscritta al gruppo Facebook "Donne con la coppetta".
In questo gruppo si riuniscono le "guru" della coppetta che si scambiano opinioni e suggerimenti perchè di coppette ne esistono a iosa (ad esempio qui trovate la Fleurcup).
Ma perchè usare questa famigerata coppetta?
Innanzitutto una coppetta può durare fino a vent'anni di conseguenza ciò significa: stop alla dipendenza dagli assorbenti che implica minor inquinamento e maggior risparmio. Il secondo vantaggio deriva dal fatto che una volta posizionata la si deve csmbiare ogni 12 ore il che equivale a dimenticarsela per tutta la giornata. L'ultimo vantaggio consta nel fatto che risulta più igenica dei normali assorbenti perchè non avviene il ristagno a contatto delle zone intime.
Ma come scegliere la coppetta più adatta a voi? Questo dipende dalla vostra età e se avete avuto dei parti o meno. Ad ogni buon conto è sempre meglio chiedere a qualcuno di esperto (v. "Donne con la coppetta") sia quale coppetta scegliere che le modalità di utilizzo perchè spesso le tecniche usate non sono descritte in maniera dettagliata sul foglietto che accompagna la coppetta, per cui il mio consiglio è di informarsi preventivamente su internet e poi scegliere la coppetta che fa più del caso vostro.

giovedì 20 marzo 2014

GORIZIA - NOVA GORICA: REALTA' EUROPEA DI CONFINE - PROGETTO DI RICONCILIAZIONE TRA GLI ABITANTI DI GORIZIA (I) E NOVA GORICA (SLO)

In concomitanzia alla realizzazione del nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Gorizia entrato in vigore il 10 ottobre 2001 ma i cui studi sono cominciati già a fine anni novanta, l'Amministazione comunale di Gorizia, assieme ai progettisti di detto Piano (Studio associato Gregotti – Milano) particolarmente interessati alla realtà transfrontaliera, ha sentito l' esigenza di avviare un “dialogo” verso quella realtà che troviamo a pochi passi dal nostro confine, la repubblica Slovena.
D'obbligo è una breve premessa su questa realtà confinaria.
L'area Goriziana è inserita in un contesto territoriale particolarmente interessante e, sotto certi aspetti, difficile. Gorizia risulta essere al centro di quello che viene chiamato “Sistema insediativo Goriziano” (individuato dall' Isig e riportato nelle indagini preliminari al PRGC concluse nel 1997) per il quale la città si trova al “centro” ( economico – sociale ) di ben 17 comuni che individuano in essa luogo di svago e lavoro; si tratta perciò di realtà ricadenti entro il medesimo confine nazionale, mentre si tralascia quello che sta al suo esterno e che individuiamo nella città di Nova Gorica. La “città speculare” d'oltre confine, in realtà, dovrebbe, a pare mio, essere compresa in questo Sistema perchè non rari sono i rapporti che la città slovena intrattiene con quella italiana; le relazioni esistenti possono inoltre intendersi in maniera biunivoca ( da Nova Gorica a Gorizia ma anche viceversa ), si tratta per lo più di fenomeni di pendolarismo ( ci si riferisce sopratutto agli studenti ) ma non solo: la città di Nova Gorica è un forte polo di attrazione grazie ai suoi locali notturni che divengono meta non solo della popolazione del Friuli Venezia Giulia ma anche delle realtà extraregionali. Dall' altra parte, invece, Gorizia ha sopratutto un' attrazione di tipo commerciale nei confronti dei nostri “vicini di casa”.
Si è parlato perciò del contesto territoriale come qualcosa di interessante, ora, però, è necessario approfondire quali sono le difficoltà.
Nonostante i rapporti continui e reciproci tra le due città sono ancora insiti nei cuori dei cittadini ( sopratutto quelli più anziani ), dell' una e dell' altra parte, i rancori risalenti alle vicende belliche. Il “muro” fisico è stato eliminato ma quello ideologico continua a sopravvivere. Ci si auspica perciò che questa barriera ideologica non limiti i naturali rapporti tra le due realtà.
Forse potremmo considerare le due città come facenti parte di un unico sistema contiguo dal punto di vista ambientale ma spezzato dalla presenza del confine che ha costituito per entrambe differenziazione delle funzioni e degli obbiettivi nonchè una, seppur parziale, limitazione all'interazione fra le due. A sua volta questo sistema è ricompreso in un sovrasistema di carattere più ampio il quale contiene altri sub – sistemi ( personalmente ritengo questa ipotesi la più valida )...O forse, se considerassimo le due città slegate da un contesto territoriale e connesse ad uno di tipo solamente relazionale ( economico, sociale...), esse potrebbero essere viste semplicemente come due sottosistemi che si interelazionano in un contesto più ampio... Mi sia permesso l'utilizzo della formula dubitativa in quanto mi rendo conto, da studentessa, che le mie ipotesi potrebbero essere azzardate ( se non addirittura incorrette ).
Come precedentemente ricordato, l'avvio di un "dialogo" tra le due città avviene in occasione dell' inizio dei lavori per la redazione del PRGC di Gorizia ma anche in prospettiva di un'imminente entrata, da parte della Slovenja, nell' Unione Europea ( avvenuta nel maggio del 2004 con l'abbattimento del cippo e di parte della rete confinaria che separavano le due città e che vengono simbolicamente ricordati nel mosaico presente, al loro posto, nella Piazza Transalpina ). Non di minor importanza si rivela, su questo fronte, l'assetto storico – sociale che si delinea fino ai giorni nostri tra le due parti della "piccola Berlino": Si assiste ad una progressiva apertura della Repubblica Slovena ( in origine paese comunista ) ai Paesi dell' Unione Europea. L'area confinaria goriziana deve perciò adeguarsi a questa nuova situzione promuovendo uno sviluppo continuo, razionale e congiunto del suo sistema territoriale dal punto di vista logistico, tecnologico - infrastrutturale, ambientale e di sviluppo urbano sostenibile. Quale migliore iniziativa, quindi, se non quella di attuare uno sviluppo territoriale congiuto delle due "città separate"?
Porta la data del 9 marzo 1999 il Documento trilaterale sottoscritto dal Sindaco di Gorizia (Gaetano Valenti), dal Sindaco di Nova Gorica ( Crtomir Spacapan ) e dal Sindaco di Sempeter – Vrtojba ( Dragan Valencic ) nel quale si conviene di perseguire un rapporto di collaborazione nell' ambito del "Progetto di Riconciliazione tra gli abitanti di Gorizia (I) e Nova Gorica (Slo)". A tale primo atto ne segue un altro che porta la data del 12 novembre 1999 dove si reitera la volontà, espressa nel precedente, sottoscritta nuovamente dalle tre Amministrazioni.
L' avvio delle trattative e dei relativi progetti è stato possibile grazie a due programmi comunitari:
Interreg III: è un iniziativa comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale ( FESR ) per la cooperazione tra regioni dell'Unione europea per il periodo 2000-2006.
L'obiettivo della fase di Interreg è di rafforzare la coesione economica e sociale nell'Unione europea promuovendo da un lato la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale e dall'altro lato lo sviluppo equilibrato del territorio.
Una particolare attenzione è riservata all'interesse delle regioni ultraperiferiche e delle regioni situate lungo le frontiere esterne dell'Unione europea verso i paesi candidati all'adesione.
Phare CBC: è un programma di cooperazione transfrontaliera che sostiene azioni a carattere strutturale nelle regioni di confine fra UE e Paesi dell'Europa Centrale ed Orientale (PECO) 2002-2006; tra i suoi obbiettivi ritroviamo:

a)       Promozione dello sviluppo urbano, rurale e costiero;
b)       Rafforzamento dello spirito imprenditoriale;
c)       Sviluppo delle Piccole e medie imprese,compreso il settore turistico;
d)       Sviluppo delle iniziative locali per l’ occupazione;
e)       Assistenza per l’ integrazione del mercato del lavoro e dell’ inclusione sociale;
f)        Iniziative volte ad incoraggiare l’ uso condiviso di risorse umane e misure per la ricerca e lo sviluppo, l’ istruzione, la cultura, la comunicazione, la sanità e la protezione civile;
g)       Misure per la protezione ambientale, il miglioramento dell’ efficienza energetica e le fonti rinnovabili di energia;
h)       Miglioramento dei trasporti, delle reti e dei servizi di informazione e comunicazione e dei sistemi relativi all’ acqua e all’ energia.

In conseguenza degli atti trilaterali si evidenzia la necessità di istituire un Assessorato ad hoc e di un Ufficio di Collegamento e Riferimento tra le due città principali investite nella collaborazione.
Ai lavori è chiamata a partecipare la London School of Economics and Political Science (LSE) con il compito di condurre un coordinamento operativo sulle attività gestite dalle tre Amministrazioni comunali nell' ambito del progetto di Riconcilizione la cui tematiche vengono discusse da workgroups, organizzati dai Comuni partecipanti, composti dai rappresentanti delle categorie di valenza socio – economica, deputati allo sviluppo del territorio e coordinati da personale tecnico – scientifico specializzato.
Le tematiche discusse dai workgroups ( di seguito analizzate più in dettaglio ) riguardavano svariati settori:

PRIMARIO E TERZIARIO;
SERVIZI DI AREA VASTA;
TRASPORTI E LOGISTICA;
SOCIALITA', ISTRUZIONE E CULTURA;
URBANISTICA, INFRASTRUTURE E AMBIENTE;
FORMAZIONE IN AMBITO ISTITUZIONALE E PER LE CATEGORIE ECONOMICHE;

Al termine della fase di analisi la LSE ha prodotto degli elaborati riassuntivi contenenti i progetti selezionati dalle due città al fine di garantire uno sviluppo territoriale razionale e congiunto tenendo conto delle normative vigenti e dei vincoli paesagistici dei rispettivi strumenti di pianificazione, inoltre vengono evidenziate le opportunità di sviluppo dei vari segmenti analizzati dai workgroups.
Il dibattito è sfociato nel "Prospetto Riepilogativo dei Costi e delle Idee di Progetto". In esso ritroviamo i principi guida per uno sviluppo territoriale congiunto delle due città.
Si possono agevolmente riassumere le categorie indagate relativamente a sei sottosistemi:

sottosistema produttivo
sottosistema tecnologico
sottosistema dei trasporti
sottosistema culturale/ricreativo
sottosistema ambientale
sottosistema istituzionale

SOTTOSISTEMA PRODUTTIVO

1) Agricoltura

In ambito agricolo il progetto si propone, per entrambe le città, di avviare degli studi sulla situazione della domanda e dell' offerta relativamente a strutture di tipo agrituristico al fine di capire quali sono le esigenze di mercato e di conseguenza, in base alla domanda, allargare o ridurre l'offerta di tali strutture. Inoltre l' Amministazione comunale di Nova Gorica si propone la valorizzazione della Strada del Vino del Vipacco e delle infrastrutture ad essa connesse.

2) Terziario – Turismo

In questo settore, per entrambe le città, si vuole provvedere a portare la classificazione degli esercizi di ristorazione a standard comuni, inoltre si vuole promuovere la formazione di operatori turistici e commerciali nonchè l' offerta di pacchetti turistici e mappe comuni. Il progetto prevede che i due Comuni facciano delle analisi relative ai flussi d' utenza e in base a ciò applichino delle politiche di promozione ( o rilancio ) dell' area stessa. La città di Gorizia vuole rivitalizzare la propria area di pertinenza per mezzo della ristrutturazione del mercato coperto, con la costruzione di un centro ricettivo dei flussi turistici e con il rilancio della sua struttura aeroportuale per attività turistiche e commerciali; Nova Gorica, in quest' ottica, vuole rvitalizzare il villaggio Tabor ( patrimonio storico – etnologico ) al fine di migliorare l'offerta turistica; in prossimità dell' area aeroportuale slovena è prevista la realizzazione di strutture per lo sviluppo dell' aviazione non da intendersi solamente in senso sportivo, ma anche turistico e di primo soccorso ( protezione civile ).

3) P.M.I. e riconversione sistemi autoportuali

Un altro obbiettivo fondamentale della programmazione congiunta è il richiamo sul territorio di piccole e medie aziende; a tal fine Gorizia promuove l' incanalazione sul suo territorio di attività industriali e artigianali per mezzo del sostegno finanziario indirizzato prioritariamente ai giovani imprenditori e dell' erogazione di servizi direttamente connessi alle aziende. Gorizia, inoltre, predispone una specifica zona per gli insediamenti di P.M.I. purchè si occupino di attività leggere e non inquinanti. Nova Gorica si muove, in linea di massima, sulle stesse direttrici adottate dal Comune di Gorizia, promuovendo, inoltre, una riconversione delle strutture autoportuali della zona di Vrtojba ( Parco Tecnologico ).

SOTTOSISTEMA TECNOLOGICO

1) Servizi di Area Vasta

Il progetto prevede per entrambe le Amministrazioni un' interconnesione della rete idrica nonchè mirano alla realizzazione di un SIT ( sistema informativo territoriale ) al fine di gestire in maniera univoca e razionale i servizi tecnologici sotterranei.

SOTTOSISTEMA DEI TRASPORTI

1) Trasporti e Logistica

Tra gli obbiettivi, in questo settore, si prevede il collegamento fra i due centri con la realizzazione di una linea bus interurbana transfrontaliera, inoltre la città di Gorizia propone il collegamento ferroviario tra le due strutture aeroportuali al fine di migliorare il sistema dei trasporti.
In area goriziana il progetto prevede la realizzazione di Magazzini Generali, Centri Direzionali e Show Rooms.

SOTTOSISTEMA CULTURALE/RICREATIVO

1) Cultura

Il progetto prevede che Gorizia si impegni nella restaurazione e conservazione del patrimonio cartaceo, promuovendo, tra l' altro, centri di formazione per la conservazione dei beni archivistici. I dati relativi al patrimonio storico dovranno essere informatizzati. Si promuove la valorizzazione dei siti archeologici ( area del Castello ) e la multimedialità del Museo della prima Guerra Mondiale.
In area slovena gli interventi sono assai superiori rispetto a quelli ricadenti in territorio italiano: ci si concentra sopratutto sulla sistemazione del Cimitero Ebraico, dei Parchi ( Parco del Rafut, Parco della Castagnevizza, Bosco Panovec ), del Castello di Kronberk e di Villa Bartolomei, mentre si promuovono degli interventi di ricognizione archeologica in alcuni siti.

2) Istruzione/Giovani

Per entrambe le città si prospetta la creazione di un percorso che colleghi la parte italiana e slovena dell' Isonzo e per le quali bambini e ragazzi realizzino del materiale didattico – informativo a supporto di visite guidate. Un altro progetto comune è "Tolomeo" che mira ad un' educazione al territorio per bambini e ragazzi da 5 a 14 anni prevedendo attività estive ed aree verdi attrezzate.
Il progetto Mostovna si delinea come la possibilità di creare, nel comune di Nova Gorica, un centro che possa essere un ritrovo per i giovani sia italiani che sloveni.

3) Sport

Valorizzazione di siti sportivi al fine di accogliere manifestazioni internazionali.

4) Università

Creazione di strutture a carattere universitario al fine di garantire una professione internazionale.

SOTTOSISTEMA AMBIENTALE

1) Urbanistica

Il progetto prevede un collegamento delle due strutture urbane al fine di razionalizzare l' uso del territorio per mezzo di una cartografia comune, di una pianificazione univoca delle due parti dell' Isonzo, della costituzione di un parco transfrontaliero tra i tre colli urbani ( colle del Castello, del Seminario e della Castagnevizza ) ed infine si prevede la pianificazione congiunta della viabilità.

2) Ambiente

In base alle previsioni del progetto Gorizia deve adeguare gli standard per gli impianti fognari a quelli europei, mentre Nova Gorica deve impegnarsi a rafforzare il sistema fognario e installare un depuratore.

SOTTOSISTEMA ISTITUZIONALE

1) Terziario Istituzionale

Il progetto prevede la creazione di un Ufficio di Collegamento e Riferimento al fine di coordinare l'attività delle due città.
Gli obiettivi del "Progetto di Riconciliazione tra gli abitanti di Gorizia (I) e Nova Gorica (Slo)" mirano ad un rilancio economico e sociale di tutta l'area occupata dai tre comuni con l' intento specifico di poter attrarre non solo delle attività industriali, artigianali e commerciali ma di rivitalizzare i flussi turistici che interessano la zona.
Gli intenti di coloro che hanno partecipato a questa iniziativa sono del tutto meritevoli, ma, purtoppo, talvolta la realtà con le sue difficoltà, tecniche e non, limita eccessivamente le prospettive dei pianificatori.
Di tutte le iniziative previste soltanto alcune sono state avviate non senza difficoltà di cui sicuramente la più importante, dal punto di vista ambientale, è la realizzazione del depuratore transfrontaliero.
Il progetto auspicava la realizzazione di un depuratore comune alle tre Amministrazioni limitrofe, purtroppo, però, le risorse stanziate hanno consentito soltanto l'adeguamento del vecchio depuratore, mentre non hanno risolto i problemi di inquinamento ( il torrente Corno, che nasce in Slovenia ed entra in Italia, all'interno dell'abitato di Gorizia, trasporta i liquami di Nova Gorica, che lo usa come recettore finale dei propri scarichi civili ed industriali non trattati ). Un recente articolo pubblicato sul Messaggero Veneto ( giovedì, 4 maggio 2006 ) riporta una sollecitazione fatta dal Wwf: "Bisogna far ripartire il lavoro di progettazione e realizzare al più presto un adeguato depuratore, meglio se transfrontaliero. Intanto l'Isonzo, con il suo ambiente naturale unico, continua a essere avvelenato. Oltreutto questo grande corso d'acqua potrebbe rappresentare un' importante risorsa turistico – economica, una risorsa che altri avrebbero già da tempo adeguatamente sfruttato". Intanto anche i vicini sloveni hanno cambiato idea e deciso di realizzare un depuratore per contro proprio.
E' evidente che dopo una decina d'anni dall' avvio del dialogo tra le Amministrazioni slovene e quella italiana ben poco sia stato fatto, i progetti venivano avviati ma dopo un breve lasso di tempo essi si bloccavano forse per problemi di tipo finanziario, burocratico e d'incompatibilità normativa ( si auspica che le cause non siano di tipo sociale ).
Se sino ad oggi si sono ottenuti scarsi risultati e il dialogo è andato affievolendosi, si rimane nella speranza di una ripresa delle trattative. Il caso del depuratore rende attuali queste tematiche, esso dovrebbe far ulteriormente riflettere i pianificatori di entrambe le nazioni poichè sì siamo due diverse realtà ( per quanto concerne la lingua, la cultura... ) ma abbiamo un territorio in comune che dobbiamo tutelare non solo con lo scopo di salvaguardare la parte di esso che ci riguarda, ma con lo specifico intento di una gestione congiunta al fine di non nuocere a noi stessi e ai nostri vicini di casa e allo stesso tempo garantire una continuità territoriale paesaggistica e degli insediamenti ma soprattutto della viabilità. Questi sono i principi cardini seguiti per la redazione del PRGC di Gorizia i cui contenuti fanno riferimento a specifiche opere di tipo transfrontaliero.

domenica 16 marzo 2014

Domenica è sempre domenica

La domenica é sempre stata per me un giorno controverso: troppo lontana dal weekend e troppo vicina a lunedì. Unica consolazione è il fatto che oggi ci sia il sole. E sono proprio le condizioni atmosferiche favorevoli che mi stimolano la fantasia culinaria svuota frigo.
Il menù di oggi prevede: cruditè di carote con maionese vegana e omelette di farina ceci ripiene di ragú di lenticchie. Per quest' ultima ricetta ho preso spunto dal blog Golositá vegane. Ho tagliato a pezzetti due pomodori e li ho messi a cuocere a fiamma alta con dell' olio e versandoci gradualmente dell' acqua. Li ho lasciati andare fino a renderli una poltiglia grossolana. Vi ho aggiunto, sale, pepe e peperoncino. A parte ho fatto un soffritto du carote, aglio e cipolla aggiungendovi le lenticchie gia precotte. Ho unito le lenticchie con la salsa continuando a farle andare e aggiungendo altro sale fino ad ottenere la consistenza desiderata e ho sfumato con del vino rosso. Per ultima cosa ho riempito gli omelette con il ragù.

mercoledì 12 marzo 2014

I have a dream: Gorizia - Nova Gorica: re-joining the cities

Come alcuni di voi sapranno, mi piace sempre impare cose nuove e spesso seguo dei corsi per aggiornarmi o approfondire le mie conoscenze. Nonostante ora stia finalmente sviluppando il mio lato creativo, la vena dell'urbanista mancata (per mancanza di lavoro!), ogni tanto riemerge.
In particolare da qualche settimana mi sono iscritta ad un corso a distanza MOOC chiamato "Technicity" della Ohio State University.
Questo corso spiega come la tecnologia possa migliolare la vita di tutti noi all'interno della città.
Vi prego di approfondire la tematica delle "smart cities" su wikipedia.
Sempre, alcuni di voi sapranno di come io stia da un anno lavorando alla tematica del confine italo - sloveno (v. "Living the Border") e di come io ci sia praticolarmente affezionata viste le mie origini austro - slave, quindi nell'ambito di questo corso ho deciso di ideare un progetto dal titolo "Gorizia - Nova Gorica: re-joining the cities" basato sullo sviluppo delle tecnologie smart al fine di "ricucire" il nostro territorio e creare un'area metropolitana smart.
Ecco il senso del mio progetto:

"I live in a small town in the north eastern part of Italy named Gorizia. It is the last city before the slovenian border. It's adjoint the city called Nova Gorica (Slovenija). My idea is to re-join the two cities and turning them smart. I would like that the two cities could share public transport, parks, infrastructures (roads, cycle paths), public buildings, hospitals and so forth through the development of smart technologies because I strongly believe the two cities could become a metropolitan smart area".

Ma per realizzarlo???

"I think we can do a lot of things for italian - slovenian border. I mean the border has dropped down but sometimes people behave like it was still standing and I really would love to find a solution to re - join the cities and re - join people. Actually the services you mentioned don't exist unfortunately. I think that we should develop them in term of public transport, events, turist routes, etc. They would be very useful to help to develop our territory. But we have to find people (politicians) who strongly believe in this and I hope these will come up soon because we need "to sew" this border".

Per realizzarlo bisogna proporlo alle persone giuste e che credano fortemente in questo progetto.
Personalmente ritengo che questo nostro territorio di confine abbia un potenziale enorme e che solo unendo le forze possiamo costruire nuove strutture e servizi per i cittadini avvalendoci delle tecnologie smart. 
E speriamo che il nostro buon e vecchio GECT ci venga in aiuto ;)


domenica 9 marzo 2014

Che cosa cosa bolle in "pentola"?

E' da circa un mese che seguo un corso di cucina vegana tenuto da Golosità Vegane e devo dire che sto imparando un sacco di cose. Non si tratta solo di imparare un nuovo metodo, ma soprattutto di stimolare la fantasia. Alla fine la cucina vegana non è quella cuina che tutti pensano essere insapore e senza soddisfazione al contrario mi ha permesso di scoprire gusti nuovi e alimenti a me prima sconosciuti come ad esempio il lievito secco in polvere o il sale nigari, etc.
Da quando sono diventata vegetariana ho iniziato ad acquistare del Tofu e tutti mi dicono "ma che schifo! Non sa di niente!" o ancora "ma è una spugna". E io rispondo loro "il tofu va cucinato e insaporito altrimenti sì che non sa di nienti o peggio è cattivo. Bisogna sapere come si cucina". E Alessandra, l'insegnante del corso, ci ha fatto capire che il tofu non solo può essere buono per un vegetariano/vegano ma anche per una persona con un regime alimentare che non esclude cibi di origine animale e derivati. Leo ne è la prova vivente. Ora penserete "povero Santo!". Effettivamente è lui il mio "beta tester" culinario e devo ammettere che tranne alcuni casi fallimentari, gli piace davvero tutto dalla soya disidratata al tofu, al seitan e chi più ne ha più ne metta.
Ieri ci siamo messi entrambi ai fornelli e lui ha cucinato le "patate alla lionese" ed io il "tofu strapazzato al curry e peperoncino". Il risultato e la combinazione delle due pietanze è stata eccellente.
Ma partiamo dalle "patate alla lionese" si bollono le patate fino ad intenerirle, nel frattempo si tagliano delle cipolle a fette sotttili e si mettono a bagno, dopo una decina di minuti le tiriamo fuori e le mettiamo ad asciugare tra due strati di scottex. A questo punto mettiamo un po' d'olio nel nostro wok (noi facciamo tutto con quello!) e ci aggiungiamo le cipolle e le patate che abbiamo precedentemente tagliato a tocchetti facciamo andare per 5 - 7 minuti aggiungendovi un po'di latte di soya perchè vi faccia una cremina "interessante".
Mentre Leo preparava le patate io mi preoccupavo del mio tofu. Si sbriciola un panetto di tofu grossolanamente con le mani. Si prende una padella e vi si aggiunge dell'olio si aggiunge il tofu sbriciolato e lentamente vi incorporiamo un po' di latte di soya. Poi mano a mano che il composto va aggiungiamo il curry, un po' di salsa di soya, pepe, peperoncino e sale. Il risultato ha una consistenza cremosa e il gusto è eccellente per qualunque palato (provare per credere).
Quindi il prossimo mi dice che la cucina vegetariana/vegana non sa di niente lo invito a cena e poi ne riparliamo. Ora, ahimè, s'è fatto tardi e il dovere (lo studio) chiama. Al prossimo post =)

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