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mercoledì 26 ottobre 2011

Friulani contro Paolo Villaggio: “Ci dà degli alcolizzati”

Vi giro quest'articolo curioso su Paolo Villaggio e il Friuli!

TRIESTE, 26 OTT – La Regione Friuli Venezia Giulia sta valutando l'ipotesi di querelare Paolo Villaggio per alcuni passaggi del suo ultimo libro, ''Mi dichi – Prontuario comico della lingua italiana'', in cui i friulani vengono descritti come ''alcolizzati''.

La decisione sulla querela – riportano oggi il Messaggero Veneto e il Gazzettino – sara' presa domani nella riunione della giunta regionale. Nel libro, un saggio comico sull'italiano, Villaggio scrive che ''gli altoatesini parlano e scrivono per dispetto solo in tedesco, e i friulani, che per motivi alcolici non sono mai riusciti a esprimersi in italiano, parlano ancora una lingua fossile impressionante, hanno un alito come se al mattino avessero bevuto una tazza di merda e l'abitudine di ruttare violentemente''. Per il presidente della Regione, Renzo Tondo (Pdl), quanto scritto da Villaggio e' ''volgare, offensivo e segno del decadimento dei tempi''.

fonte [blitzquotidiano.it]

lunedì 24 ottobre 2011

I miei occhi vedono

Trame invisibili che solo io posso vedere. Percorsi secondari che si riuniscono in uno principale. È così ormai da qualche anno, da quando, cioè, i miei occhi hanno capito e la mia mente ha visto.
Quello che in passato era sparito, ora riappare in un momento. Percorsi lasciati alle spalle che oggi mi si ripropongono davanti. Ne sono sicura: non è un caso. Tutto ritorna sotto altre forme e con luce nuova. Non ero pronta ora, evidentemente, lo sono.

venerdì 19 agosto 2011

Summer time

Il secondo round delle mie ferie sta, purtroppo, giungendo al termine.
Come da quasi due anni a questa parte, esse rimarranno indelebili nel mio cuore come il ricordo di un bel tramonto che mai mi potrà lasciare.
L'estate così intensa ed altrettanto repentina. Ho fatto la metà delle cose che mi ero prefissata di fare, ma la soddisfazione è comunque tanta. Sono riuscita a concludere delle ricerche personali che avevo in ballo da quasi due anni, ho scoperto il piacere della fotografia e quello del tempo libero. Ho passato anni all'inseguimento di corsi che ritenevo essenziali per la mia vita personale e professionale, ma ora è il momento di rallentare. La stagione prossima dovrà essere permeata dall'arte e dallo sport a cui non ho dedicato il tempo che gli spettava. Devo ancora imparare tanto, ma voglio anche vivere tanto.
Ricorderó quest'estate con immenso piacere: l'indimenticabile Osor, il week end a Villacco e quello a Venezia, l'esperienza di Riccione, le veleggiate.
Già, l'estate non è ancora finita, ma come al solito, mi è scivolata tra le dita.
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domenica 31 luglio 2011

Viaggio nell'Isola di Cres (25 luglio - 30 luglio 2011)

Questo è il tipico inizio di una giornata di vacanza. Entro in camera da mia madre, la quale mi fa le tipiche raccomandazioni al limite del drammatico. Poi, mi reco da mio padre il quale sta sorseggiando un gustoso caffè decaffeinato il quale, a sua volta mi raccomanda di farmi sentire di tanto in tanto. Mi bacia e quello è il segnale del via libera. Armi e bagagli, solitaria, mi avvio verso la porta d'uscita fancendomi la tipica domanda da primo giorno di vacanza: "qual'è la massa volumica, in termini di cubatura e peso, oltre la quale si deciderà a darmi una mano?".
Oggi non è propriamente una giornata user-friendly per partire, ma decidiamo comunque di andare verso le isole croate. Ci inventeremo qualcosa.
Il viaggio fila liscio. Almeno sino a Zagore dove incontriamo un'interminabile coda di auto intente a prendere, come noi, il traghetto diretto a Cres.
In questo lungo frangente la necessità fisiologica di utilizzare un bagno si fa impellente, così, decido di usare il bagno degli uomini, l'unico dotato di luce, e nel mentre assecondavo le fisiologiche esigenza di cui sopra un (non) galantuomo fa irruenza nel minuscolo bagno chimico spalancando violentemente la porta e richiudendola con altrettanta foga tale da far precipitare il rotolo di carta igienica presente alle mie spalle dritto, dritto nel wc. Ottima vendetta, visto che colui che ha fatto irruenza sta aspettando solo la mia uscita per utilizzare lo "scranno reale".
Finamente attraversiamo questa lingua di mare di circa 3km e sbarchiamo sull'Isola di Cres. Giungiamo in un punto panoramico dove le folate di vento ci consentono una breve permanenza.
Giungiamo nella città di Cres, dove ci attende un pranzo a base di pesce e verdura. Dopo un rapido tour della città decidiamo di proseguire il viaggio verso la nostra destinazione: Punta Kriza.
Uliveti, millenari muretti carsici e pecore belanti accompagnano il nostro viaggio fino al campeggio di Punta Kriza, camping naturalista. Un po' intimiditi dalla severità nudista del campeggio decidiamo di tornare verso Osor e fermarci al campeggio Bijar, decisamente poco naturalista, ma tanto ecologico.
Montiamo, la tenda, un'insalata veloce e la stanchezza prende il sopravvento.
Il giorno successivo il risveglio non è dei migliori. Sarà il freddo oppure la perturbanzione. Decidiamo di fare un giro in mountainbike, ma anche quest'idea viene per il momento impossibilitata dalla lontananza (a piedi) del noleggio.
Visitiamo la piccola Osor, divisa da Lussino in quanto i romani separarono l'Isola in due parti. Ormai è già ora di pranzo quindi torniamo alla tenda dove Leo cucina una deliziosa pasta. Il tempo diviene sempre meno rassicurante e decidiamo di concederci un sonnellino ristoratore. Ad un certo punto il sonno di Leo viene turbato dalla mia irruenza. E' tornato il sole. Ci dirigiamo verso la spiaggia di sassi sul cui sfondo si stagliano le rovine della chiesetta di Santa Maria e del Monastero francescano.
Alla sera facciamo una passeggiata nei dintorni di Osor.
Le ombre della sera, secondo me, rendono tutto più magico. Così mi faccio cogliere da un momento di fotomania - compulsiva con improbabili scatti al buio.
Il giorno successivo, dopo mezza giornata di sole trascorsa in spiaggia, il tempo diviene decisamente cloudy e dopo due etti ciascuno di ottima pasta, decidiamo di smaltire l'italico alimento con una biciclettata fino a Lussino, ma la mia indole decisamente poco sportiva, non mi consente di raggiungere la meta ambita e così decidiamo di visitare la "ridente" cittadina di San Giacomo e successivamente il porto di Nerezine. Schifando le varie auto e moto che corrono all'impazzata neanche fossero in autostrada, giungiamo sani e salvi al camp site. Distrutti dalla giornata, o dall'italico alimento, ci concediamo un gelato gusto sneaker ad Osor.
Il mio sonno viene turbato da un incessante diluvio. Le pareti della nostra tenda iniziano ad imbimbirsi. Attendo la saturazione del tessuto e il successivo gocciolamento che fortunatamente non avviene. Al mattino un timido raggio di sole attraversa le fibre della tenda. Prendiamo coraggio e ci dirigiamo a Lussino dove troviamo una splendida giornata di sole contrariamente ad ogni aspettativa meteo.
Segue un rapido tour nella città di lussin grande (che si rivela più piccola di Lussino piccolo O_O). Rientrati al campeggio mettiamo ad asciugare la nostra tenda e ci dedichiamo alle degustazioni di bibite croate al luppolo, subendone, in minima parte, gli effetti. Dopo una cenetta salutare compiamo l'ennesima passeggiata per Osor.
La mattina all'oro in bocca. Dopo un'abbondante colazione ci rechiamo presso la spiaggia pieni di buone intenzioni a fare un "toc" nell'incredibile mare croato. Dopo trenta minuti di tentennamenti, Leo riesce a convincermi all'immersione. Mi immergo e con altrettanta rapidità mi "areno" sulla riva. The water is definitely too cold for me.
Dopo una scottata in quasi totale assenza di sole, finalmente Leo riesce a convincermi ad andare a cenare in una tipica Konobra croata: il "Buffet di Osor". Dopo un vin rosè, decisamente troppo dolce (a detta di entrambi), Leo delizia il proprio palato con un risotto ai frutti di mare e con un calamaro grigliato. Io opto per una Pleskavijca ripiena di formaggio.
Il locale è molto suggestivo. Si mangia all'aperto sotto una pergoletta da cui pendono delicati grappoli d'uva bianca, sedie e tavoli di piertra, tovaglie e a quadretti bianchi e blu dal tipico gusto mediterraneo. Modellini di barche in legno, decorano la nostra deliziosa tavola.
Dopo cena passeggiamo con un buon gelato.
L'ultimo giorno, purtroppo, è ormai giunto.
Il mio sonno viene bruscamente interrotto dal pianto di un bambino. Un pianto così disperato da suscitare in me l'istinto di alzarmi e correre a consolarlo. Intanto s'è fatta mattina. Una pioggia lieve mi sveglia nuovamente. Corro fuori dalla tenda a riparare le nostre cose all'asciutto. Mi raggiunge anche Leo e in men che non si dica smonta quella che è stata la nostra casa per questo (troppo) breve periodo.
Ci fermiamo a Cres per l'ultima volta. Mangiamo una pizza e ci reinfiliamo in un'interminabile coda di auto in attesa del traghetto. I tempi d'attesa, ovviamente, sono ignoti.
Dopo più di un'ora, riusciamo ad imbarcarci sul ferry boat e torniamo sul continente.
Siamo sulla strada del ritorno. Riemergono i ricordi. Arriviamo a casa.
Ed ora? Dov'è il mare cristallino? dove sono le antiche rovine sulla spiaggia? Dov'è il sole? Dove sono i tramonti infuocati e il cielo stellato?

Solo nel nostro cuore
.


giovedì 6 gennaio 2011

L'Epifania

Oggi la Befana non mi ha portato nulla, ma 67 anni fa mi ha regalato il mio papà! Tanti auguri papà!

sabato 18 dicembre 2010

Bianco Natale

Che bello! Finalmente è arrivata la neve...oddio che bello fino ad un certo punto...sono incastrata in questa small town...comunque...ieri intorno alle 13.00 è incominciato a nevicare e stamattina mi sono svegliata che c'erano 15 - 20cm di neve! Bellissimo! Non ricordo mai di averne vista così tanta a Gorizia!
Ieri sera, finalmente, c'è stata la conferenza del Gruppo sui Culti Pagani in Friuli Venezia Giulia e, nonostante la neve, è stata un bel successo...molte persone sono giunte nonostante le nostre aspettative!
Dopo la conferenza non ho resistito alla tentazione della neve...sì insomma, con tutta quella neve lì mica potevo tornarmene a casa! Così ho deciso di farmi un bel snowtour in giro per Gorizia...ho parcheggiato in Piazza Sant' Antonio e viaaa a far foto al biancore natalizio per le vie del centro...l'atmosfera era davvero bellissima...ho fatto diverse foto (purtroppo di qualità scadente visto che la macchina fotografica "seria" mi ha abbandonata)...bene, bene, bene, tutto questo biancore mi mette proprio tanta allegria!
Ed ora iniziano i preparativi per il cenone del 24 dicembre...questa che si accinge a cominciare sarà proprio una settimana impegnativa!







giovedì 9 dicembre 2010

Elfizzati

Come ogni anno è arrivato il nostro video nel quale siamo travestiti da Elfi!!! Sorellina!!! Commenti?


lunedì 4 ottobre 2010

PICCOLE COSE CHE CI FANNO SORRIDEREI

Oggi è venuto a trovarmi in ufficio un uomo a me sconosciuto. Vedendolo mi sono subito chiesta chi fosse, ma lui, con un sorriso, e la voce un po' fioca, mi ha anticipato: era il figlio di una mia insegnante di educazione fisica delle scuole medie che è stato inviato appositamente da sua madre per salutarmi...quando accadono queste piccole cose, questi piccoli gesti, ci si rende conto che c'è sempre qualcuno che ha tenuto il ricordo di noi accanto al proprio cuore.

martedì 3 agosto 2010

Considerazioni

Mi piace osservare il mondo da distante e a tempo debito intervenire...mi piace stare al centro dell'attenzione solo x qualche momento e poi tornare l'anonima osservatrice che di solito ritengo di essere...

sabato 22 maggio 2010

AC/DC live@Udin

Non sono una vera e propria fan degli AC/DC, voglio dire cerco di apprezzare tutta la musica in generale, ma gli AC/DC sono uno di quei gruppi che sì, insomma, hanno scritto la storia della musica, non si può non andarli a vedere soprattutto se vengono a casa tua! E dunque fu così che il giorno 19.05.2010, dopo varie vicessitudini, Alessia ed io riuscimmo ad andare a vedere il tanto atteso concerto, e credetemi meritava veramente! Scenografie spettacolari, questi "vecchietti" sono ancora scatenatissimi e il buon Angus Young, c'è poco cosa fare, rimane un'icona in assoluto con quelle gambettine saltellanti e la divisa da scolaretto.
Assolutamente il più bel concerto mai visto, sì insomma una cosa da raccontare ai figli ("sai quando ero giovane...").
L'unica cosa che mi è un po' dispiaciuta è che le Vibrazioni, gruppo spalla, oltre a beccarsi fischi prima e alla fine di ogni canzone, si sono beccati: bottigliette di plastica (vuote), rotoli di carta igienica, striscione con scritto "fate c****e". Non hanno ricevuto una bella accoglienza. Umanamente l'atteggiamento del pubblico non mi è piaciuto affatto, si tratta pur sempre di persone che nel loro piccolo cercano di impegnarsi, però quello che posso questionare è che l'organizzazione ha assolutamente sbagliato l'accostamento (a sto punto perchè non hanno messo la Pausini?), inoltre le stesse Vibrazioni potevano immaginare lo scalpore che avrebbero suscitato...non escludo il fatto che Pino Scotto fosse stato il jolly da tirar fuori nel momento in cui le cose sarebbero precipitate...insomma, non era meglio lasciare il palco a qualcuno (anche di meno noto, sia chiaro) che facesse musica adeguata ai gusti del pubblico? E con questa domanda vi lascio e vado a vedermi un po' di èstoria! Alla prossima!
Ah dimenticavo! Le foto del concerto!

martedì 18 maggio 2010

Un nuovo web space/1

Il mio sito internet nasce dalla volontà di rendere accessibili, a più utenti possibili, dei contenuti inediti e specifici che altrimenti in rete non si avrebbe la possibilità di scovare, il tutto in un ottica di promozione della Libertà di Informazione (a me piace parlare di "Cultura Opensource" intesa anche come collaborativa...)!
Viviamo in un'epoca storica dove l'informazione dovrebbe essere il più libera possibile e non privilegio di pochi...però, purtroppo, spesso non ciò non accade...Spesso la "cultura tradizionale" (se così la vogliamo chiamare) la possiamo ritrovare per lo più su libri e riviste specializzate che non tutti possono permettersi! C'è anche però una questione ecologica da non sottovalutare: l'informazione digitale ci consente di risparmiare un sacco di carta! Ed ecco che nasce la mia piccola idea...dopo tante sofferenze alla vana ricerca su internet di contenuti che potessero essere utili alla mia formazione/professione ho dovuto necessariamente ricorrere creandoli io stessa...con non pochi sacrifici di tempo...Ma il lavoro è stato certamente produttivo.
Vi riporto in sintesi tutto ciò che potrete trovare all'interno di questo sito. Nella barra di sinistra troverete la sezione "Concorsi Pubblici per geometri in Friuli Venezia Giulia" che raccoglie tutte le norme edilizie ed urbanistiche necessarie per consentire il superamento delle prove di selezione (vi assicuro che a me sono stati davvero utili :D ), nella sezione "Politica del Territorio" troverete alcuni dei miei lavori degli anni universitari che vi potranno tornare utili se siete studenti di Architettura o di Pianificazione Territoriale, vi è poi la sezione "Letture", forse dal nome improprio, ma raccoglie delle schede di sintesi di alcuni importanti testi d'Architettura (utilissime quando non si ha molto tempo!), infine, nell'ultima categoria denominata "Interventi Pubblici" troverete del materiale che ho preparato in occasione di convegni e conferenze.
Ma il mio sito non è solo questo: sempre a sinistra troverete una finestra con due tab: la prima si riferisce alle news aggiornate in tempo reale del Gruppo Archeologico Goriziano e la seconda riporta tutte le notizie del mio blog personale che viene aggiornato con una certa frequenza periodica e pertanto sicuramente più dinamico di questo spazio che rimane semplicemente un luogo di condivisione di documenti.
Spero che il materiale condiviso possa tornarvi utile...in un modo o nell'altro!
Ciao!!!

Ecco il link:

sabato 8 maggio 2010

Un nuovo web space

Era da svariato tempo che ci stavo pensando ed oggi finalmente l'ho portato a termine. Ho infatti concluso la realizzazione di un mio web space dove ho caricato molto del materiale che ho prodotto in questi anni: sintesi di leggi commentate per concorsi pubblici per comuni e province, relazioni dell'Università, tesi e schede di sintesi di alcuni libri che ho letto. L'intento è quello di dare libertà all'informazione telematica.
Ecco il link.

lunedì 26 aprile 2010

Streghe, Orchi e Krivapete

Gorizia, 24.04.2010

Streghe, Orchi e Krivapete

Intervento a cura di: Anna Deghenart

Quando gli uomoni non sapevano come spiegare i fenomeni ipotizzavano che questi fossero causati dalla presenza di entità misteriose.
Ed ecco che si materializzavano nelle menti esseri mitici, bestie antropomorfe (Sirene, arpie e Basilisco) ed extraterrestri.
Le caverne possono essere considerate come catalizzatori di energie terrestri e telluriche. Infatti qui vi troviamo spesso luoghi di culto dove avveniva la magia bianca e nera, ma anche i rituali del  paganesimo. Vi si svolgevano vari riti: canti, banchetti per trascendere la conoscenza umana.
Nelle grotte ci sono 2 condizioni:

1. Oscurità: l'uomo si trova davanti all'ignoto (vi sono esseri irreali???) e pertanto si scatenano le paure.
2. Atemporalità: a causa della mancanza della luce solare;


Queste condizioni sono collegate con la psiche. Essendoci un legame con le energie telluriche provenienti dalla terra, la caverna si collega con il mondo degli inferi e ciò può scatenare delle paure ma essendo chiusa può essere anche un luogo di protezione da ciò che si trova all'esterno. Sono spesso concepite come un utero che protegge il feto.
L'acqua nella caverna ha un ruolo fondamentale. Le Acquane sono fate d'acqua (chiamate saghe in Grecia, avana, aguana, anguana, sagana, saguana, etc) possono avere capelli dorati o azzurri vestite di bianco e cantano inebriando i passanti. Sono bellissime (buone) o bruttissime (cattive, vestite di nero, pelose, antropofaghe, catturano i bambini, rubano le anime) e per certi aspetti ricordano le watershee irlandesi.
Nel Culto del Dio mitra l'uccisione del toro comportava la nascita di frutti e animali, etc.
Gesù Cristo nasce in un grotta dopo la morte viene portato in una grotta e risorge da questa.
Acquana angoris presso il colle di Medea avevano un aspetto di fanciulle vestite come all'epoca. Sono riscontrabili anche a  Borgnano. La loro biancheria era stesa sulle sponde dello judrio.
Le donne selvatiche quando vedevano le donne umane se le mangiavano.
Anche le krivapete erano donne di acqua, ma brutte.
Il Rosso e il nero vengono introdotti dalla Spagna con la conquista dell'America e diventa di uso comune in Europa. Questi colori entrano anche nelle leggende dai colori quindi possiamo datare la leggenda ad una determinata epoca.


Intervento a cura di: Franco Gherlizza

A Torreano c'era un uomo che era andato «a far compagnia» alle agane e, dopo essere stato con loro, uscì: erano passati cento anni!!!
Nelle aree a confine vi è un'importazione della tradizione slovena e austriaca.
I teschi degli orsi che venivano trovati nelle caverne della Stiria erano spesso scambiati per scheletri di draghi.
La presenza dei Diavoli sul confine con la Slovenia è frequente, mentre quella delle agane si riscontra in fascia alpina e prealpina vicino alle risorgive, i draghi nei territori vicini all'Austria e le krivopete e torche nelle Valli del Natisone.
Solitamente le zone di risorgiva sono accompagnate da leggende.
Le grotte del diavolo sono concentrate sul confine sloveno vicino a Trieste. Gli abitanti usavano buttare dentro alle caverne verticali un calderone con la pece bollente affinché lui lo mangiasse e morisse. Tale tradizione è presente fino in Dalmazia. Abbiamo qualcosa di simile anche nel cividalese.
Alcuni credevano che il diavolo avesse creato tutti i buchi del Carso.
I draghi sono, contrariamente all'oriente,cattivi. Sono gli aiutanti dei diavoli e sono una sorta di pippistrello. Li ritroviamo nelle Prealpi Giulie.
Le Agane (acquane) per certi aspetti sono state paragonate alle benandanti in qualità dei loro poteri magici. Sono presenti in prossimità delle Prealpi Giulie e Carniche.
La fate fanno riferimento al culto della dea madre e della fertilità. Con il cristianesimo si pensava che nelle grotte ci fossero draghi e diavoli e così le caverne vennero abbandonate.
Una leggenda islandese fa risalire le fate ad Adamo ed Eva.
Tra le streghe ritroviamo le Krivopete le torche e le agane. Hanno tutte i piedi rivolti all'indietro forse con il significato di un qualcosa contrario alla morale.
A Trieste l'unica strega è la bora e il figlio è borino. Si dice anche che la bora fosse una ninfa del bosco innamorata di Taranis (dio celtico) e quando gli uomini tagliarono l'albero a lui dedicato lei se la prese e cominciò a soffiare per infastidire gli umani.
Le Krivopete si trovano anche sulle Prealpi Giulie.
La strega chiamata Pagana forse deriva dai pagans, o forse si tartta della traduzione sbagliata di agane?
I Pagans erano gli abitanti del pago (della campagna) ovvero contadini trogloditi che vivevano nelle caverne, oppure gente che rifiutava il cristianesimo e si ritirava nei boschi.
Salvans e il pagans hanno tratti in comune.
Silvani, Yeti, bigfoot,  e orchi derivano da satiri e sileni
Le torche sono considerate un' interpretazione delle Krivopete.
Gli Orchi (Horculat) sono presenti sulle Alpi Giulie. Si narra che a San Simeone fosse stato rinchiuso nella terra l' horculat e ogni tanto scatena terremoti.
Gli Gnomi sono provenienti dalla tradizione nordica. Fanno parte di questi i Guriutus che sono tipici della cultura carnica di Paularo. Sono pelosi e custodi di tesori naturali.
Nella cultura più carsica sono presenti i folletti. Tra questi gli Skrat e i Skarific che sono piccoli, pelosi e con il cappello verde.
Molte anche sono le grotte nelle quali si dice che vi siano dei tesori.

Intervento a cura di: Maurizio Tavagnutti
Sreghe, orchi e krivapete

Skrat torche e krivapete si collocano lungo il confine con la Slovenia, mentre Barbole e agane in pianura.
Le caverne hanno fatto muovere la fantasia dell'uomo.
Il Chalchut era un essere mitologico che aggrediva la persona nel sonno poiché si posizionava sullo stomaco del dormiente e lo tormentava tutta la notte. È facile oggi pensare che si tratta di una cosa del tutto normale. Per non essere assaliti dsl mostro bisognava mangiare molto leggero prima di andare a letto.
Il fulmine era un fenomeno di cui non si era in grado di fornire una spiegazione e su questo i contadini hanno dato vita a delle credenze anche religiose. In passato quando c'erano i fulmini si usava mettere della cenere e un ramo d'ulivo Benedetto fuori dalla porta per proteggere la casa.
Spesso queste leggende sono create da paure e da credenze religiose.
Originariamente il cristianesimo, pur fortemente antimagico, non era così oppressivo con le streghe fino all'epoca medievale c'erano delle punizioni moderate per le presunte streghe questo per non creare problemi politici. Sono nel 1300 con il Papa Giovanni XXII inizia la caccia e la tortura alle streghe.
Vi erano 1000 casi di inquisizione in Friuli, ma solo due casi si sono risolti male gli altri, invece, con punizioni più modeste quali digiuni e preghiere.
Questo atteggiamento della chiesa non fece altro che avvallare l'esistenza delle streghe e quindi il popolo aveva paura e la chiesa sfruttava questo potere per dominare la plebe.
Adolfo Zorzut nel 1921 ci racconta le storie friulane. Dedica un racconto ad una strega che in realtà non era tale. Era semplicemente una donna vecchia, gobba e brutta che viveva da sola perché gli altri la emarginavano in quanto diversa. E questo è un tratto comune a tutte le presunte streghe.
Questa donna viene perseguitata dal popolo e bruciata. La storia è ambientata nelle valli dello Iudrio.
Nella Turknaiama, grotta delle torche, ad esempio, vivevano due donne emarginate.
Il cristianesimo tentò di eliminare queste credenze che ancora oggi persistono.
I boschi e il Carso hanno contribuito ad alimentare la fantasia.
Molte volte fuori dalle grotte si mettevano dei cartelli di pericolo di morte.
Nei corsi d'acqua era caratteristica la presenza delle Aguane.
Le leggende riguardanti Castelmonte parlano della Madonna e del diavolo. Tutto ha origine con il  ponte del diavolo di Cividale. Tutte le costruzioni architettoniche un po' ardite trovavano spiegazione nella loro costruzione da parte del diavolo. Il diavolo costruì il ponte per raggiungere la cima del Castelmonte per arrivare lì prima della Madonna ed impossessarsene. La Madonna arriva per prima, il diavolo incavolato fa un salto e balza nel territorio dietro a Castelmonte e fa un buco che viene chiamato la «grotta del diavolo». Un' altra leggenda narra che la Madonna si fosse riposata nei pressi della cima lasciando l'impronta del suo corpo e del suo piede. In realtà si tratta di un fenomeno carsico.
Vi sono leggende in tutto il Friuli sul piede della Madonna per esempio a Taipana ce ne è una datata  1221.
A San Giovanni d' Antro si era rifugiata una regina e, esternamente, Attila l'attaccava.
A Tribil Superiore vicino al monte Cum si parlava dell'esistenza di tre figure mitologiche femminili che vivevano nelle grotte in cima al monte.
Sempre in prossimità di questo monte cadde una pastorella in un pozzo, i suoi capelli biondi furono ritrovati molto tempo dopo in un lago. Infatti la pastorella era andata incontro alla sua morte perchè si divertiva a gettare sassi nel pozzo dello skrat che la prese e la gettò giù.
In tutto il Friuli si gettava un cane nero nel pozzo.
Gli skrat erano dei bambini nati morti. Erano molto dispettosi.
Le storche, torche e krivapete sono la stessa cosa e hanno tutte i piedi rivolti indietro.
Le storke le krivapete e le agane non lavoravano ma avevano la conoscenza su tutto infatti si narra che una di queste fu catturata dal popolo e la liberarono solo dopo che ella  aveva insegnato loro tutto ciò di cui avevano bisogno.
Queste streghe ad un certo punto iniziarono a sposarsi con gli uomini. Tutte sono crudeli.
Il laghetto sul Mataiur era considerato un luogo di ritrovo di queste streghe.
Nella valle dello Iudrio ci sono diverse leggende collegate con l'orco che mette un piede su una parte e l'altro sull'altra parte della montagna e fa tremare la terra.


Intervento a cura di: Roberto Iacovizzi
Sbilfs

Lo Sbilfs è definito dal Pirona come una persona intollerante e impetuosa. Il termine veniva adoperato comunemente al femminile: «Che femina ie un sbilfs!»
Si chiamavano originariamente «spir folets».
Potrebbero essere una sorta di alterego del carattere carnico.
Vivevano nei boschi e nelle caverne.
Gli sbilfs rispettano la natura. Perfino tagliare un ramo era un atteggiamento riprovevole.
In Carnia esistevano molti sbilfs. Erano buoni e cattivi. Sfaccendati e servizievoli. Ladri o custodi. Insomma tutti gli umani generi.
Non vogliono essere riconosciuti nè chiamati per nome.
Si racconta che il Tiruriti di Forni di Sopra disse: «maledetto chi dirà il mio nome!»
L'anonimato era per loro una sorta di protezione. Il Bogfoot disse che se qualcuno avesse pronunciato il suo nome lui sarebbe sparito.
Tutti i folletti sono permalosi. (V. Bogfoot).
Quando gli sbilfs si trovano davanti una ragazza le insegnano a fare un tipico piatto carnico.
Gli sbilfs erano le anime dei bambini morti senza battesimo. In Carnia fino al 1700, quindi, si battezzavano anche i bambini morti.

sabato 27 febbraio 2010

Pillole di musica...medievale!

Io di musica, purtroppo, non m'intendo, ma stasera ho assistito ad un' interessantissima conferenza tenuta da Paolo Cerere, direttore del Dramsam, ed organizzata dall'Accademia degli studi medievali di Gradisca. Il tema era la musica e l'arte. Mentre una serie di slides di pale di Maestà medievali raffiguranti la Madonna con il bambino e angeli scorreva, il relatore faceva chiaramente notare che nel tempo gli angeli presenti nella scena si dotavano di strumenti musicali.
Una premessa è importante: in epoca medievale, i padri della Chiesa mal tolleravano la musica che consideravano fuorviante nonostante nell'antico testamento si usavano gli strumenti con significati metaforici allusivi all'uomo e all'anima.
In Italia le confraternite laiche introdussero le laudi in vernacolare italiano (ci muoviamo in un ambito temporale che va dal 1250 al 1400 circa).
Lo scopo principale dell'arte era indottrinare i fedeli attraverso le immagini. Contemporaneamente all'introduzione delle laudi si sviluppano anche le nuove raffigurazioni di Maestà commissionate proprio dalle confraternite.
Gli strumenti rappresentati avevano un duplice scopo: se da una parte servivano ad inserire la musica nell'arte, dall'altra avevano dei chiari significati simbolici.
Sant' Agostino ce ne parla dettagliatamente. Tra gli strumenti maggiormente presenti nelle rappresentazioni vi troviamo la cetra la cui cassa di risonanza situata in basso riconduce all'uomo mortale proveniente dalla terra, e il salterio che, contrariamente, avendo la cassa di risonanza verso l'alto è più connesso con il significato spirituale. Gli strumenti analizzati insieme vengono a rappresentare la morte e la ressurrezione.
L'organo portativo è un altro strumento molto rappresentato nelle Maestà ad intendere che la più bella armonia è creata dall'incontro tra i diversi ( concetto riferibile alla polifonia, ma inteso anche come modello di vita). Nelle successive rappresentazioni comparirano anche i cembali (rappresentavano le parole che uscivano dalle labbra), le trombe (non solo riferite agli angeli che annunciano il giudizio universale, ma rappresentati i canti) e ,in rari casi, il corno ( lo spirito che esce dalla carne).
Le laudi delle confraternite, quest'ultime sempre intitolate ad un santo, si sviluppano parallelamente a queste forme d'arte.
Nelle primissime laudi alla voce principale rispondeva il coro mentre successivamente vennero aggiunte anche delle danze che, parallelamente, vennero figurate anche nelle Maestà. La conferenza è terminata con l'ascolto di due bellissimi pezzi rappresentativi delle modalità di laudi anzidette. La competenza del relatore era evidente. Molti sono gli stimoli che ci ha dato per farci riflettere. Come sempre tutto è connesso con il tempo in cui ci si trova. Non si finisce mai di apprendere!


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martedì 23 febbraio 2010

Riflessioni

"Vediamo le cose in base alle emozioni che proviamo in quel momento. La gioia e la magia che vediamo nelle cose sono in noi"

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sabato 16 gennaio 2010

Considerazioni

Non solo appariamo ad ogni singola persona come un'entità diversa, ma noi stessi ci sentiamo diversi con ogni altra singola entità.

sabato 28 novembre 2009

Vivere a Gorizia (?)

Personalmente a Gorizia ormai ci dormo e lavoro solamente e per cercare un po' di divertimento e giovani devo trasferirmi altrove (quindi con costi di combustibile e di conseguenza di inquinamento che gravano su di me e su tutta la collettività). Inoltre la prospettiva anche solo di rimanere in città per una sola serata davvero mi deprime perchè so che, eccetto ad un gelato o ad un aperativo, ha ben poco da offrire e sinceramente ho l'impressione che negli ultimi anni la situazione sta progressivamente peggiorando con le varie ordinanze antischiamazzi. Vorrei ricordare che quello degli schiamazzi non è solamente un problema di Gorizia ma di tutte le città. Se c'è gente che disturba allora si agisce sui singoli e non su tutta la massa. Insomma mi sembra che si stia facendo di tutta l'erba un fascio e l'inevitabile conseguenza è la dipartita dei giovani verso altri luoghi di svago.
Secondo me il problema fondamentale è che si da troppo adito alla parte di cittadinanza adulta/anziana perchè ormai i giovani sono considerati tutti come degli sfaccendati che pensano solo ad ubriacarsi. Invece bisognerebbe ricordarsi che oltre a questi ci sono molti altri giovani meritevoli che la sera vorrebbero trovare svago nella propria città senza necessariamente "espatriare" verso altri luoghi anche perchè, diciamolo chiaramente, non tutti se lo possono permettere.
Vorrei infine ricordare che dall'a.a. 2009/2010 l'offerta formativa universitaria verrà ampliata con l'arrivo della facoltà di Architettura di Trieste e mi chiedo quali svaghi possa offrire la nostra città ai futuri studenti.
Ora vorrei sollevare un'ultima questione di cui ho parlato sul mio blog ma che riguarda, secondo me e secondo le persone con cui ho avuto modo di confrontarmi,la gestione della publicizzazione degli eventi nella nostra Regione. Pubblico il link per evitare di ripetermi:

http://urbanlandscapesandarchitectures.blogspot.com/2009/08/una-proposta-per-la-gestione.html

Spero vivamente che un giorno questa situazione possa subire un'inversione di tendenza altrimenti sempre più la nostra cara città, che storicamente era un fiore all'occhiello, andrà incontro ad un declino nemmeno troppo lento a quanto pare.

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