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sabato 27 febbraio 2010

Pillole di musica...medievale!

Io di musica, purtroppo, non m'intendo, ma stasera ho assistito ad un' interessantissima conferenza tenuta da Paolo Cerere, direttore del Dramsam, ed organizzata dall'Accademia degli studi medievali di Gradisca. Il tema era la musica e l'arte. Mentre una serie di slides di pale di Maestà medievali raffiguranti la Madonna con il bambino e angeli scorreva, il relatore faceva chiaramente notare che nel tempo gli angeli presenti nella scena si dotavano di strumenti musicali.
Una premessa è importante: in epoca medievale, i padri della Chiesa mal tolleravano la musica che consideravano fuorviante nonostante nell'antico testamento si usavano gli strumenti con significati metaforici allusivi all'uomo e all'anima.
In Italia le confraternite laiche introdussero le laudi in vernacolare italiano (ci muoviamo in un ambito temporale che va dal 1250 al 1400 circa).
Lo scopo principale dell'arte era indottrinare i fedeli attraverso le immagini. Contemporaneamente all'introduzione delle laudi si sviluppano anche le nuove raffigurazioni di Maestà commissionate proprio dalle confraternite.
Gli strumenti rappresentati avevano un duplice scopo: se da una parte servivano ad inserire la musica nell'arte, dall'altra avevano dei chiari significati simbolici.
Sant' Agostino ce ne parla dettagliatamente. Tra gli strumenti maggiormente presenti nelle rappresentazioni vi troviamo la cetra la cui cassa di risonanza situata in basso riconduce all'uomo mortale proveniente dalla terra, e il salterio che, contrariamente, avendo la cassa di risonanza verso l'alto è più connesso con il significato spirituale. Gli strumenti analizzati insieme vengono a rappresentare la morte e la ressurrezione.
L'organo portativo è un altro strumento molto rappresentato nelle Maestà ad intendere che la più bella armonia è creata dall'incontro tra i diversi ( concetto riferibile alla polifonia, ma inteso anche come modello di vita). Nelle successive rappresentazioni comparirano anche i cembali (rappresentavano le parole che uscivano dalle labbra), le trombe (non solo riferite agli angeli che annunciano il giudizio universale, ma rappresentati i canti) e ,in rari casi, il corno ( lo spirito che esce dalla carne).
Le laudi delle confraternite, quest'ultime sempre intitolate ad un santo, si sviluppano parallelamente a queste forme d'arte.
Nelle primissime laudi alla voce principale rispondeva il coro mentre successivamente vennero aggiunte anche delle danze che, parallelamente, vennero figurate anche nelle Maestà. La conferenza è terminata con l'ascolto di due bellissimi pezzi rappresentativi delle modalità di laudi anzidette. La competenza del relatore era evidente. Molti sono gli stimoli che ci ha dato per farci riflettere. Come sempre tutto è connesso con il tempo in cui ci si trova. Non si finisce mai di apprendere!


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