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domenica 25 marzo 2012

Calcolatrice GPS

Calcolatrice GPS: Il Prof. Paolo Tomanin ha sfornato dal suo cilindro un'altra bella
utility chiamata calcolatrice GPS.

La potete trovare, scaricare e provare sul sito www.dioptra.it
dell'amico Udino Ranzato.

Forse sarebbe opportuno per i neofiti della materia predisporre un
vademecum. 


calcolatricegps


Scarica da questo link:
http://www.rilievo2000.it/Sito2010/Download.aspx

fonte: geolive

sabato 17 marzo 2012

Il GaG invita alla mostra “Manciù, l’ultimo imperatore”

Il GaG invita alla mostra “Manciù, l’ultimo imperatore”:

Il logo dell'associazione.


Il Gruppo Archeologico Goriziano organizza per domenica 22 Aprile 2012

un’escursione a Treviso per visitare la mostra “Manciù, l’ultimo imperatore”, sita presso la

Casa dei Carraresi, incentrata sulla dinastia Manciù, l’ultima che ha governato sul Celeste Impero dal 1644 al 1911: le armi e le uniformi militari dei grandi imperatori Kangxi e Qianlong, le preziose suppellettili della reggia di Mukden, le mitiche collezioni dell’Imperatrice Cixi saranno esposte insieme ai reperti che testimoniano il crollo dell’Impero e l’avvento della Repubblica.

La giornata sarà scandita secondo il seguente programma:

• 8.00 partenza con mezzi propri dal parcheggio dell’IperCoop di

Gradisca d’Isonzo

• 9.45 ritrovo presso Piazza dei Signori a Treviso

• 10.15 visita guidata alla mostra

• 12.00 pranzo libero

• 14.30 visita (facoltativa) alla gipsoteca canoviana di Possagno (TV)

• 17.30 rientro previsto in provincia

Il rimborso spese al gruppo, che può variare in base ai partecipanti, è

di € 18.00 da saldare entro il 30 marzo 2012 (gipsoteca non inclusa, € 8.00). Dato il numero di posti limitato (25), la prenotazione è obbligatoria al 347 5097313; si prega di segnalare anche la disponibilità o meno di mezzi propri ed aventuali posti liberi sulle autovetture.

Per ulteriori informazioni: http://gagoriziano.org/attivitasvolta/2012/laviadellaseta_4.pdf

Invito alla mostra sui Manciù

Invito alla mostra sui Manciù

Mitologia irlandese - dodicesima parte

Cú Chulainn s'era innamorato di Emer dei fomori. Egli era contrario a questa Unione e sotto mentite spoglie si recò da re Conchobar a convincerlo di mandare il ragazzo in addestramento presso l'Isola d'Alba (Scozia). Ci riuscì e qui venne addestrato all'arte della guerra dalla regina Scáthac e da sua sorella Aìfe con la quale era in lotta. Quest'ultima era sconfitta da Cú e divenne sua amante.
Cú tornò a casa e rapì la sua promessa sposa e così ebbero luogo le nozze.
Il mito di Cú Cullainn può essere riferito a quello di Achille.
Fann, moglie del Dio del mare Mannan, dopo che questa l'aveva lasciata, si era innamorata di Cù e gli apparve in sogno. L'uomo stette male per un anno e la sorella di Fann riuscì a convincerlo a seguirls nel síde per aiutare suo marito in battaglia.
Anche Cù si innamoró di Fann e si diedero appuntamento su Ériu.
Emer l'aveva saputo e, accompagnata da cinquanta ancelle, si recarono sul luogo dell'incontro dotate di coltelli.
Emer vide Cú e chiese ragione delle sue intenzioni e lui le disse che comunque sarebbe tornato da lei. Udendo queste parole Fann decise di farsi da parte e di tornare con il suo sposo.
Cú era ancora invaghito di Fann e i druidi furono costretti a dare a lui ed Emer la pozione dell'oblio affinché riprendessero le loro vite da lì dove le avevano lasciate.

Mitologia irlandese - undicesima parte

Presso l'Ulaid c'era un ricco proprietario terriero che era vedovo. Un giorno piombó in casa sua una donna, Macha, che cominció a comportarsi come se fosse sempre stata la sua sposa. In seguito capì che ella proveniva dal síde.
Un giorno l'uomo si recò alla fiera e vide gli uomini eccitati dalla velocità dei cavalli. Disse allora che sua moglie, che in quel momento era incinta, sapeva correre molto più veloce di loro. Il re, allora, volle vederla correre. La donna non voleva, ma lo fece comunque e una volta tagliato il traguardo partorì due gemelli e così la residenza reale dell'Ulaid venne chiamata Emain Macha ("i gemelli di Macha").
La donna, però, lanciò un geis: ogni volta che gli uomini degli ulati si fossero trovati in pericolo, avrebbero avuto le doglie.

giovedì 15 marzo 2012

Mitologia irlandese - decima parte

IL MITO DI MÍDIR E ÉTAÍN
Il Dagda aveva allontanato il signore del Bruig na Bóinne facendogli credere di esser stato via per un sol giorno mentre di mesi, invece, ne erano trascorsi nove. Nacque il figlio del Dagda avuto dalla moglie del signore che venne chiamato Óengus Mac Óg il quale fu dato in affidamento a Mídir.
Una volta appresa la sua reale discendenza Óengus si fece prestare il regno del Bruig na Bóinne per una notte ed un giorno e non lo tornó più al suo legittimo proprietario al quale il Dagda affidó un altro territorio.
Mìdir chiese al suo figliastro di chiedere per suo conto al padre di Étáin, la sua mano.
Óengus dovette arare dodici terre, trasformare sorgenti in fiumi e corrispondere il peso della ragazza in oro ed argento e finalmente ottenne di portarsrla nelle due terre.
Tra Mìdir e la ragazza fu subito amore.
Mìdir era già spostato con una Druidessa che trasformó la sua nuova sposa in una pozza d'acqua. Poi divenne una mosca. I due stavano sempre insieme finchè la Druidessa, con un colpo di vento, scaraventó lontano la Mosca che vagó per sette anni. Óengus l'accolse, ma la Druidessa la rapì nuovamente.
La morte della Druidessa non cambió le sorti della povera ragazza.
Dopo aver vagato per secoli successe che la Mosca dopo essere caduta in una coppa ed ingerita da una donna fu rimessa alla luce con lo stesso nome. Un giorno, mentre si trovava al fiume con altre fanciulle, incontró un bellissimo cavaliere. Era Mìdir.
La ragazza venne sposata dal re supremo Eochaid Airem. Uno dei suoi fratelli di innamoró perdutamente della sua sposa.
Giorno, dopo giorno l'uomo stava sempre peggio sia nel corpo che nell'anima finchè la ragazza decise di accudirlo.
L'uomo quasi guarito le chiese di esaudire il suo desiderio di averla. Più volte cercarono di incontrarsi, ma l'uomo si addormentava, così ripetutamente agli appuntamenti si presentava un cavaliere. Era nuovamente Mìdir.
Mìdir si fece sconfiggere più volte al gioco degli scacchi da parte del Re supremo e portó a compimento ogni posta che misero in gioco.
Vinse l'ultima partita e come ricompensa volle baciare la sua amata che persino rapì.

Mitologia irlandese - nona parte

I GAELI
Nemrod il Cacciatore, re di Mesopotamia, nel 1859 ordinó la costruzione della torre di Babele. Dopo la confusione babelica, il capomastro Féinius Farsaid conquistò un regno in Scizia. Tra 72 lingue non ne scelse nessuna e decise di creare il gaelico.
Suo figlio Nél andò in Egitto per insegnare al Faraone Cineris la nuova lingua. Quest'ultimo gli diede in moglie la figlia Scota e dalla loro Unione nacque Gaedal Glas.
Nél di schieró dalla parte di Mosè e così fuggirono alla ricerca di una nuova patria. Nacquero così i Gaeli (Feni o Scoti).
Dopo aver vagato per secoli si stabilirono nel nord ovest della Spagna (l'odierna Galizia).
Íth, figlio di Breogan, dalla Galizia vide l'Irlanda e così si mise in viaggio. Arrivato incontró i De Danann che lo uccisero.
I Gaeli partirono alla volta dell'Irlanda per vendicare la sua morte.
Si resero presto conto che gli abitanti dell'isola erano dotati di poteri sovrannaturali. Per ottenere la vittoria Promisero a ciascuna delle tre regine di dare il loro nome se avessero conquistato l'isola, ma Ériu sarà il primo visto che la dea profetizzò il successo dei nuovi arrivati.
Arrivati a Temáir fu proposto loro di prendere il mare e se fossero riusciti a tornare sull'isola gli abitanti si sarebbero sottomessi.
I druidi scatenarono una violenta tempesta che dopo una serie di tentativi fu placata dal druido milese. Fu così che i Gaeli sbarcarono e avvenne lo scontro definitivo dove i tre re morirono. L'isola era nelle loro mani.
I Gaeli stipularono un patto di pace con il Dagda con il quale di stabilì che i de Dannan sarebbero stati sì esiliati, ma al contempo venerati come dei dai nuovi abitanti.
I daoine síde (popolo fatato) intrecciarono più volte le loro vicende con quelle degli uomini e, con l'arrivo del Cristianesimo, divennero spiriti delle colline, dei tumuli e dei boschi, fate, coboldi e leprecauni e presero il nome di "Piccolo Popolo".

mercoledì 14 marzo 2012

Mitologia irlandese - settima parte

Gli eserciti si schierarono nella pianura di Mag Turied.
Fu una lotta sanguinosa: mentre i Fomóire morivano, i de Dannan, attraverso una fonte magica, resuscitavano più forti di prima.
I Fomóire riempirono la fonte di sassi e i prodigi non furono più possibili.
Durante la battaglia l'Arpa del Dagda venne sottratta dai nemici. Lui stesso se la riprese suonando l'armonia del sonno.
Lúg e Balor si fronteggiarono. Il nipote riuscì a trafiggere l'occhio magico del nonno che aveva precedentemente ucciso Nuada.
I Fomóire furono costretti ad arrendersi, ma Bress fu risparmiato a patto che avesse insegnato ai de Dannan come coltivare.

Mitologia irlandese - sesta parte

Ad un anno dall'inizio della battaglia il Dagda Mór si recò dalla Mórrigan e dalle sue due feroci sorelle. Dopo un incontro focoso tra i due, ella gli riveló dove sarebbero sbarcati i Fomóire nonchè promise di fornire ulteriori indicazioni e di annientare il loro re.
Giunti al momento della battaglia i Fomóire sbarcarono nel punto previsto e il Dagda andò da loro a chiedere una temporanea tregua, ma questi gli giocarono un brutto tiro: riempirono un'enorme buca con tutte le sue pietanze preferite e lui, naturalmente, mangiò tutto e si addormentò.
Lungo il viaggio di ritorno incontrò una ragazza insolente che lo prendeva in giro per il suo aspetto e scoprì che si trattava della figlia del re dei Fomóire. Alla fine la sedusse e la convinse a schierarsi dalla parte del suo popolo.
Ériu, Banba e Fódla erano delle dee del popolo fatato corrispondenti alle tre grazie.

Mitologia irlandese - quinta parte

Lùg giunse a Temáir a Semai dopo che Bress se ne andò e venne insediato al suo posto nuovamente Nuada al quale, attraverso artefici magici, gli era stato attaccato un braccio d'argento.
Il guardiano del forte gli chiese che sapeva fare, ma nonostante le innumerevoli capacità di Lùg non lo fece entrare.
Egli venne messo alla prova con il gioco degli scacchi, prova che superó brillantemente e gli venne consentito di entrare.
Entrato nella reggia, fu sottoposto ad ulteriori prove: il lancio di una pietra pesantissima, il suonare la melodia del sonno, del pianto e della gioia mediante l'Arpa. Convinti delle sue capacità, Nuada gli offrì il proprio trono sino a che non avessero sconfitto i Fomóire. Lúg accettó e convocò subito il consiglio di guerra. I preparativi per la battaglia durarono sette anni.

domenica 11 marzo 2012

Condividiamo

Ecco la situazione in Uganda.
Guardate e condividete!

http://m.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DY4MnpzG5Sqc%26feature%3Dyoutube_gdata_player&h=6AQHk3Uwz

sabato 10 marzo 2012

Rassegna Stampa

CARSO

IL PICCOLO, 30.12.2010: "Carso e Timavo, parco unico"

IL PICCOLO, 20.01.2011: "Carso 2014, illustrazione del progetto in un convegno a Villa Vicentini Miniussi"

IL PICCOLO, 24.01.2011: "Carso 2014, critiche degli ambientalisti"

IL PICCOLO, 13.03.2011: "No alla trincea per turisti, è uno sfregio al Carso"

SAGRADO

IL PICCOLO, 03.01.2011: "Il castello Alimonda è salvo grazie alla Regione"

IL PICCOLO, 02/06/2011: "Riapertura e visita guidata al Castello Alimonda"

MONFALCONE

IL PICCOLO, 05.01.2011: "Un marchio per il Museo della cantieristica"

IL PICCOLO, 19.01.2011: "Museo di Panzano, avanti a tappe forzate"

IL PICCOLO, 04.02.2011: "Le Terme non sono un salto nel buio"

IL PICCOLO, 13.03.2011: "Dalla Regione 2,1 milioni per la messa in sicurezza"

IL PICCOLO, 22.03.2011: "Le ville del Lacus Timavi, fatti rivivere gli affreschi"

IL PICCOLO, 22.03.2011: "La storia antica della chiesa di San Poletto"

IL PICCOLO, 29.03.2011: "Svelati gli affreschi delle ville romane"

IL PICCOLO, 05.04.2011: "Decolla l'isola dei bagni targata Pivetti"

IL PICCOLO, 13.06.2011: "Castellieri e orto botanico per rilanciare il turismo"


FOGLIANO

IL MESSAGGERO VENETO, 09.01.2011: "Restauri per quadri e disegni al Sacrario"

IL PICCOLO, 09.01.2011: "Sacrario, è polemica sui restauri"

IL MESSAGGERO VENETO, 09.01.2011: "Restauri per quadri e disegni al Sacrario"

SAN CANZIAN

IL PICCOLO, 16.01.2011: "Scoperte altre tombe medievali a San Proto"

IL PICCOLO, 11.02.2011: "Aula paleocristiana a San Proto"

IL PICCOLO, 07.04.2011: "San Canzian presenta il suo tesoro archeologico"

IL PICCOLO, 16.04.2011: "È di un contadino lo scheletro di San Proto"

IL PICCOLO, 13.05.2011: "Archeologi a confronto sul passato medievale del paese"


RONCHI DEI LEGIONARI

IL PICCOLO, 07.02.2011: "Chiesa di San Tommaso gioello architettonico nascosto e nel degrado"

IL PICCOLO, 22.02.2011: "Villa romana di Ronchi, tornano gli scavi"

IL PICCOLO, 08.04.2011: "Ruderi e spettri, invendute ville Hinke e San Carlo"

IL PICCOLO, 04.06.2011: "Villa San Carlo a pezzi l'Enel non trova acquirenti"

CONVEGNO SUL NUOVO REGOLAMENTO 151/2011

30.11.2011

Si raccorda con il SUAP laddove costituito solo per le attività produttive.
La ricevuta della SCIA corrisponde ad atto autorizzativo per l'imprenditore ad eseguire l'attività.
La novità è l'introduzione del criterio di proporzionalità.
Le attività si suddividono in A, B e C (in base al
il CPI è obbligatorio solo per le attività C, per le altre basta la SCIA.

A - SCIA quando comincia l'attività - visita a campione 60gg - verbale DI SOPRALLUOGO (facoltativo)
B - esame progetto entro 60gg - SCIA - visita a campione 60gg - verbale DI SOPRALLUOGO (facoltativo)
C esame progetto entro 60gg - SCIA - visita obbligatorio - CPI entro 60gg

CPI perde la sua validità temporale. Ci sarà un'attestazione periodica di rinnovo ai Vvf ogni 5 anni (per alcune attività ogni 10 anni).
La SCIA va fatta prima dell'inizio dell'attività.
Il nulla osta di fattibilità è valido solo per le attività A e B. serve per verificare la fattibilità del progetto.
Il titolare puó richiedere delle visite in corso d'opera.

Ing. Manna

Gli edifici civili risultano soggetti o meno alla presente normativa con riferimento all'altezza antincedio (24h) e non più a quella di gronda.
Il parere di conformità rimane obbligatorio solo con h=32m. Il CPI solo per h>56.

Mitologia irlandese - quarta parte

LÙG IL LUCENTE
Figlio adottivo di Manannán Mac Lir, re del mare, e di sua moglie.
Sulle isole Ebridi regnava un sovrano Fomóire malefico di nome Balor che aveva un occhio che al suo sguardo poteva uccidere un esercito. Ebbe una figlia che rinchiuse in una torre vetrata perchè gli era stato profetizzato che suo nipote l'avrebbe ucciso.
La ragazza si incontró segretamente con un ragazzo di cui rimase incinta.
Il ragazzo strinse un patto con il re del mare affinchè lo facesse fuggire con la mucca del suo padrone che era stata precedentemente rubata da Balor e in cambio gli diede il loro bimbo: Lùg.

Mitologia irlandese - terza parte

IL REGNO DI BRESS
Figlio di una fanciulla dei Danann e di un re dei Fomóire venuto dal mare. Fu un re tutt'altro che giusto poiché permise ai Fomóire di imporre pesanti tributi. Il suo regno fu piuttosto austero e ogni divertimento era stato proibito.
I Danann scontenti andarono da lui a chiedergli la restituzione del trono e gli dettero sette anni.
La madre lo condusse dal padre che a sua volta lo portò dal re supremo dei Fomóire ed insieme misero insieme un esercito per riconquistare l'isola.

Mitologia irlandese - seconda parte

TÚATHA DÉ DANANN
Questo popolo probabilmente era in origine composto dagli dei dei Celti.
Erano dotati di poteri sconfinati e sapienza druidica erano quindi delle creature sovrumane simili alle divinità greche.
Dopo essere stati sconfitti dai Gaeli si autoesiliarono dentro a dei tumuli chiamati sìd, i sìd erano luoghi paradisiaci che possiamo assimilare al monte Olimpo.
I Tùatha Dè Danann discendono dalla stirpe dei Nemediani che si rifugiarono nei mari boreali. Là acquisirono la sapienza druidica e le arti magiche.
In queste remote regioni ottennero quattro tesori: Núada Airgetlám, il re, ottenne una spada che donava la vittoria a chiunque la usasse, una lancia mortale fu donata a Lúg, mentre un calderone magico venne dato al Dagda Mór. L'ultimo dono fu la pietra del destino che urlava in prossimità di quello che sarebbe divenuto il nuovo re supremo.
I Tùatha Dè Danann, comandati dal re Núada dai mari boreali presero il mare alla volta dell'Irlanda.
Nel 1895 a.C. Sbarcarono sulle coste irlandesi e vi fu una grande battaglia che li vide vincitori anche se le perdite erano ingenti. Lo stesso Núada perse un braccio che venne successivamente sostituito con una protesi d'argento. Questa perdita gli costó il trono perchè il re supremo doveva essere integro e così Bress divenne re.

Mitologia irlandese - parte prima

Secondo gli Annali dei Quattro Maestri, i Gaeli, o Milesi, giunsero in Irlanda il primo maggio del 1698 a.C.
Il nome dell'isola fu attribuito dai vichinghi che la chiamarono la "Terra degli Iri". Da allora gli inglesi la chiamarono "Ireland".
Il nome poetico dell'isola era invece Èriu che rimane quello più vero ed autentico.
L'Irlanda non venne mai conquistata dai romani e questo ha permesso la conservazione della cultura celtica fino a tempi recenti. Perciò le prime fonti risalgono all'Età del Ferro.
La cultura classica giunse in Irlanda solo con San Patrizio nel V secolo.
Da allora l'Irlanda prese il nome di 'Isola dei Santi.
Successivamente si sviluppò un cristianesimo rispettoso della cultura preesistente. Con l'estinguersi dei druidi, divennero i monaci i detentori del sapere tradizionale.
L'antico sistema dei clan riuscì a convivere con il cristianesimo.
La fortezza di Temáir era il centro d'Irlanda e sede del Re Supremo al quale erano sottoposti i re delle altre province.
Presso il Tumulo degli Ostaggi (Duma nGiall) venivano consacrati i Re Supremi. Il candidato re doveva salire sul tumulo e girare attorno ad una pietra chiamata "Pietra del destino" e se si fosse sentito un urlo infernale proveniente dalla stessa quello sarebbe divenuto il nuovo re.
Dal giorno in cui nacque Cristo la pietra non urla più in quanto tutte le altre divinità hanno dovuto tacere al suo cospetto. Quindi i Druidi dovettero sostituirsi alla funzione della pietra...
L'Irlanda era divisa in cinque provoca: Mide (qui vi era Temáir, la residenza dei re supremi), Ulaid (terra dei guerrieri), Connacht (terra dei druidi), Laigin (terra di ricchi possidenti) e Mumu (terra di musicisti e artisti).

IL CICLO DELLE INVASIONI D'IRLANDA
La Bibbia ci racconta dei tre figli di Noè: Sam, Cam e Iafet omettendone uno: Bith.
Bith era la pecora nera della famiglia e così Noè decise di non far salire su l'arca nè lui nè sua moglie Barrfind nè i figli Ladra e Cesair.
I tre decisero di adorare un idolo nuovo e diverso da quello di Noè per farsi indicare il modo per sfuggire al diluvio universale.
Il nuovo idolo suggerì loro di costruire tre imbarcazioni così la stirpe prese il largo.
Il viaggio duró sette anni e due delle tre imbarcazioni affondarono. La stirpe di Bith giunse in Irlanda nel 2956 a.C.
I nuovi arrivati nell'isola morirono in diverse circostanze. Tutti tranne il marito di Cesair che riuscì a sopravvivere al diluvio.
Ma altre fonti sostengono che le invasioni d'Irlanda avvennero dopo il diluvio universale.
Nel 2578 a.C. Giunse sull'Isola Partholón e le sue genti fuggiti poichè egli stesso aveva ucciso suo padre, il re della Scizia.
Furono i partoloniani ad insediare per la prima volta sull'Isola la civiltà.
Al loro arrivo trovarono delle strane creature che avevano un solo occhio, una sola mano ed un solo piede: i Fomóire. Giunsero in Irlanda settant'anni dopo il diluvio.
Per diciassette anni i due popoli convissero pacificamente finchè non avvenne un diverbio che sfoció in una battaglia magica, ma nessuno perse la vita e le strane creature si allontanarono dall'isola giurando che si sarebbero vendicati.
Una pestilenza uccise tutti i partoloniani.
Giunsero, poi, nel 2348 a.C. i Nemediani dalla Scizia guidati da Nemed.
La moglie di Nemed, Macha, predisse terribili scontri. Così fu: giunsero nuovamente i Fomóire che Nemed riuscì a ridurre in schiavitù.
Fu dopo la morte di Nemed che le mostruose creature, stavolta sottomisero, i Nemediani.
I nuovi sovrani erano spietati: ogni anno pretendevano i due terzi del raccolto, del latte e della primogenitura.
Le due flotte combatterono di nuovo, ma stavolta i Nemediani superstiti decisero di trasferirsi in Britannia, Scizia e nei mari boreali.
Coloro che erano tornati in Scizia vennero schiavizzati così decisero di fuggire attraverso dei fragili battelli alla volta dell'Irlanda.
Il mare li separó in tre gruppi che giunsero su sponde diverse dell'isola.
I nuovi arrivati erano i Fir Bolg.
In Irlanda giunse poi, via mare, il primo maggio del 1895 a.C. un nuovo popolo: i Tùatha dé Danann.
I nuovi arrivati scacciarono i Fir Bolg e sconfissero una volta per tutte i Fomóire.
I Milesi (detti anche Scoti o Gaeli) approdarono sull'isola nel 1698 a.C.
I Tùatha Dè Danann, sconfitti dai nuovi invasori, si rifugiarono nei síde, ovvero le colline fatate di Èriu.

martedì 6 marzo 2012

La Via Lantieri

06.03.2012 estratto dalla lezione dell'arch. Diego Kuzmin

A fine '800 non vi era ancora il collegamento tra p.zza s. Antonio e s. Rocco perché in mezzo vi erano i campi dei Lantieri.
Nel 1860 con l'arrivo della ferrovia iniziarono ad utilizzare i campi cittadini. Stessa cosa avvenne nel 1906 con la ferrovia transalpina.
Questo fondo dei Lantieri, nonostante l'urbanizzazione, rimase coltivato.
Ad un certo punto i Lantieri vogliono lottizzare questi terreni. Quindi viene realizzata la strada, ma questa doveva passare attraverso il palazzo di cui un pezzo venne demolito.
La baronessa Carolina Lantieri si aspettava che tutte le opere fossero a carico del comune.
Erano previsti 56 lotti da 800mq l'uno.
Esiste un progetto che prevedeva che la strada passasse attraverso il palazzo.
Declaricini aveva previsto la realizzazione di un mercato in p.zza S. Antonio.

venerdì 2 marzo 2012

Nasce imaGIS L@b!

imaGIS L@b nasce dall'idea di creare un laboratorio digitale di idee che sia in grado di raccogliere al suo interno le esperienze artistiche e scientifiche che possono avere le immagini.
Il nome imaGIS ha più significati: imaGIS, dall'inglese "images" ("immagini"). imaGIS come derivazione dal latino "imago" (ricordiamo i famosi "imago mundi" ovvero "immagine del mondo") ed infine, scomponendo la parola in due parti otteniamo "ima" (abbreviazione dall'inglese di "immagine") e "GIS" (Geographic Information System o Sistemi Informativi Territoriali).
Nel sito il visitatore avrà la possibilità di consultare vari articoli inerenti al mondo dei GIS e della cartografia digitale. Vi è in previsione, inoltre, la strutturazione di un corso teorico di cartografia, aerofotogrammetria, gps, telerilevamento ed elementi di GIS che verrà pubblicato a partire dai prossimi mesi.
All'interno del presente sito, inoltre, il visitatore potrà anche trovare gallerie d'immagini di vario tipo: dalla fotografia d'arte, alla pittura nonchè mappe del territorio opportunamente tematizzate.
Il visitatore potrà abbonarsi ai feed RSS in modo da essere costantemente aggiornato sulle ultime novità pubblicate dal sito.

Ecco il link del progetto: http://imagis.altervista.org/joomla/

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