I GAELI
Nemrod il Cacciatore, re di Mesopotamia, nel 1859 ordinó la costruzione della torre di Babele. Dopo la confusione babelica, il capomastro Féinius Farsaid conquistò un regno in Scizia. Tra 72 lingue non ne scelse nessuna e decise di creare il gaelico.
Suo figlio Nél andò in Egitto per insegnare al Faraone Cineris la nuova lingua. Quest'ultimo gli diede in moglie la figlia Scota e dalla loro Unione nacque Gaedal Glas.
Nél di schieró dalla parte di Mosè e così fuggirono alla ricerca di una nuova patria. Nacquero così i Gaeli (Feni o Scoti).
Dopo aver vagato per secoli si stabilirono nel nord ovest della Spagna (l'odierna Galizia).
Íth, figlio di Breogan, dalla Galizia vide l'Irlanda e così si mise in viaggio. Arrivato incontró i De Danann che lo uccisero.
I Gaeli partirono alla volta dell'Irlanda per vendicare la sua morte.
Si resero presto conto che gli abitanti dell'isola erano dotati di poteri sovrannaturali. Per ottenere la vittoria Promisero a ciascuna delle tre regine di dare il loro nome se avessero conquistato l'isola, ma Ériu sarà il primo visto che la dea profetizzò il successo dei nuovi arrivati.
Arrivati a Temáir fu proposto loro di prendere il mare e se fossero riusciti a tornare sull'isola gli abitanti si sarebbero sottomessi.
I druidi scatenarono una violenta tempesta che dopo una serie di tentativi fu placata dal druido milese. Fu così che i Gaeli sbarcarono e avvenne lo scontro definitivo dove i tre re morirono. L'isola era nelle loro mani.
I Gaeli stipularono un patto di pace con il Dagda con il quale di stabilì che i de Dannan sarebbero stati sì esiliati, ma al contempo venerati come dei dai nuovi abitanti.
I daoine síde (popolo fatato) intrecciarono più volte le loro vicende con quelle degli uomini e, con l'arrivo del Cristianesimo, divennero spiriti delle colline, dei tumuli e dei boschi, fate, coboldi e leprecauni e presero il nome di "Piccolo Popolo".
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