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domenica 21 agosto 2011

GORIZIA – NOVA GORICA: REALTA' EUROPEA DI CONFINE

In concomitanzia alla realizzazione del nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Gorizia entrato in vigore il 10 ottobre 2001 ma i cui studi sono cominciati già a fine anni novanta, l'Amministazione comunale di Gorizia, assieme ai progettisti di detto Piano (Studio associato Gregotti – Milano) particolarmente interessati alla realtà transfrontaliera, ha sentito l' esigenza di avviare un “dialogo” verso quella realtà che troviamo a pochi passi dal nostro confine, la repubblica Slovena.

D'obbligo è una breve premessa su questa realtà confinaria.

L'area Goriziana è inserita in un contesto territoriale particolarmente interessante e, sotto certi aspetti, difficile. Gorizia risulta essere al centro di quello che viene chiamato “Sistema insediativo Goriziano” (individuato dall' Isig e riportato nelle indagini preliminari al PRGC concluse nel 1997) per il quale la città si trova al “centro” ( economico – sociale ) di ben 17 comuni che individuano in essa luogo di svago e lavoro; si tratta perciò di realtà ricadenti entro il medesimo confine nazionale, mentre si tralascia quello che sta al suo esterno e che individuiamo nella città di Nova Gorica. La “città speculare” d'oltre confine, in realtà, dovrebbe, a pare mio, essere compresa in questo Sistema perchè non rari sono i rapporti che la città slovena intrattiene con quella italiana; le relazioni esistenti possono inoltre intendersi in maniera biunivoca ( da Nova Gorica a Gorizia ma anche viceversa ), si tratta per lo più di fenomeni di pendolarismo ( ci si riferisce sopratutto agli studenti ) ma non solo: la città di Nova Gorica è un forte polo di attrazione grazie ai suoi locali notturni che divengono meta non solo della popolazione del Friuli Venezia Giulia ma anche delle realtà extraregionali. Dall' altra parte, invece, Gorizia ha sopratutto un' attrazione di tipo commerciale nei confronti dei nostri “vicini di casa”.

Si è parlato perciò del contesto territoriale come qualcosa di interessante, ora, però, è necessario approfondire quali sono le difficoltà.

Nonostante i rapporti continui e reciproci tra le due città sono ancora insiti nei cuori dei cittadini ( sopratutto quelli più anziani ), dell' una e dell' altra parte, i rancori risalenti alle vicende belliche. Il “muro” fisico è stato eliminato ma quello ideologico continua a sopravvivere. Ci si auspica perciò che questa barriera ideologica non limiti i naturali rapporti tra le due realtà.

Forse potremmo considerare le due città come facenti parte di un unico sistema contiguo dal punto di vista ambientale ma spezzato dalla presenza del confine che ha costituito per entrambe differenziazione delle funzioni e degli obbiettivi nonchè una, seppur parziale, limitazione all'interazione fra le due. A sua volta questo sistema è ricompreso in un sovrasistema di carattere più ampio il quale contiene altri sub – sistemi ( personalmente ritengo questa ipotesi la più valida )...O forse, se considerassimo le due città slegate da un contesto territoriale e connesse ad uno di tipo solamente relazionale ( economico, sociale...), esse potrebbero essere viste semplicemente come due sottosistemi che si interelazionano in un contesto più ampio... Mi sia permesso l'utilizzo della formula dubitativa in quanto mi rendo conto, da studentessa, che le mie ipotesi potrebbero essere azzardate ( se non addirittura incorrette ).


Prima Ipotesi Seconda Ipotesi

( si privilegia la continuità territoriale ) ( si privilegia il contesto relazionale: scambi materiali ed immateriali )

Come precedentemente ricordato, l'avvio di un "dialogo" tra le due città avviene in occasione dell' inizio dei lavori per la redazione del PRGC di Gorizia ma anche in prospettiva di un'imminente entrata, da parte della Slovenja, nell' Unione Europea ( avvenuta nel maggio del 2004 con l'abbattimento del cippo e di parte della rete confinaria che separavano le due città e che vengono simbolicamente ricordati nel mosaico presente, al loro posto, nella Piazza Transalpina ). Non di minor importanza si rivela, su questo fronte, l'assetto storico – sociale che si delinea fino ai giorni nostri tra le due parti della "piccola Berlino": Si assiste ad una progressiva apertura della Repubblica Slovena ( in origine paese comunista ) ai Paesi dell' Unione Europea. L'area confinaria goriziana deve perciò adeguarsi a questa nuova situzione promuovendo uno sviluppo continuo, razionale e congiunto del suo sistema territoriale dal punto di vista logistico, tecnologico - infrastrutturale, ambientale e di sviluppo urbano sostenibile. Quale migliore iniziativa, quindi, se non quella di attuare uno sviluppo territoriale congiuto delle due "città separate"?


Porta la data del 9 marzo 1999 il Documento trilaterale sottoscritto dal Sindaco di Gorizia (Gaetano Valenti), dal Sindaco di Nova Gorica ( Crtomir Spacapan ) e dal Sindaco di Sempeter – Vrtojba ( Dragan Valencic ) nel quale si conviene di perseguire un rapporto di collaborazione nell' ambito del "Progetto di Riconciliazione tra gli abitanti di Gorizia (I) e Nova Gorica (Slo)". A tale primo atto ne segue un altro che porta la data del 12 novembre 1999 dove si reitera la volontà, espressa nel precedente, sottoscritta nuovamente dalle tre Amministrazioni.

L' avvio delle trattative e dei relativi progetti è stato possibile grazie a due programmi comunitari:


  • Interreg III: è un iniziativa comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale ( FESR ) per la cooperazione tra regioni dell'Unione europea per il periodo 2000-2006.
    L'obiettivo della fase di Interreg è di rafforzare la coesione economica e sociale nell'Unione europea promuovendo da un lato la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale e dall'altro lato lo sviluppo equilibrato del territorio.
    Una particolare attenzione è riservata all'interesse delle regioni ultraperiferiche e delle regioni situate lungo le frontiere esterne dell'Unione europea verso i paesi candidati all'adesione.

  • Phare CBC: è un programma di cooperazione transfrontaliera che sostiene azioni a carattere strutturale nelle regioni di confine fra UE e Paesi dell'Europa Centrale ed Orientale (PECO) 2002-2006; tra i suoi obbiettivi ritroviamo:

    a) Promozione dello sviluppo urbano, rurale e costiero;

b) Rafforzamento dello spirito imprenditoriale;

c) Sviluppo delle Piccole e medie imprese,compreso il settore turistico;

d) Sviluppo delle iniziative locali per l’ occupazione;

e) Assistenza per l’ integrazione del mercato del lavoro e dell’ inclusione sociale;

f) Iniziative volte ad incoraggiare l’ uso condiviso di risorse umane e misure per la ricerca e lo sviluppo, l’ istruzione, la cultura, la comunicazione, la sanità e la protezione civile;

g) Misure per la protezione ambientale, il miglioramento dell’ efficienza energetica e le fonti rinnovabili di energia;

h) Miglioramento dei trasporti, delle reti e dei servizi di informazione e comunicazione e dei sistemi relativi all’ acqua e all’ energia.


In conseguenza degli atti trilaterali si evidenzia la necessità di istituire un Assessorato ad hoc e di un Ufficio di Collegamento e Riferimento tra le due città principali investite nella collaborazione.

Ai lavori è chiamata a partecipare la London School of Economics and Political Science (LSE) con il compito di condurre un coordinamento operativo sulle attività gestite dalle tre Amministrazioni comunali nell' ambito del progetto di Riconcilizione la cui tematiche vengono discusse da workgroups, organizzati dai Comuni partecipanti, composti dai rappresentanti delle categorie di valenza socio – economica, deputati allo sviluppo del territorio e coordinati da personale tecnico – scientifico specializzato.

Le tematiche discusse dai workgroups ( di seguito analizzate più in dettaglio ) riguardavano svariati settori:


  1. PRIMARIO E TERZIARIO;

  2. SERVIZI DI AREA VASTA;

  3. TRASPORTI E LOGISTICA;

  4. SOCIALITA', ISTRUZIONE E CULTURA;

  5. URBANISTICA, INFRASTRUTURE E AMBIENTE;

  6. FORMAZIONE IN AMBITO ISTITUZIONALE E PER LE CATEGORIE ECONOMICHE;


Al termine della fase di analisi la LSE ha prodotto degli elaborati riassuntivi contenenti i progetti selezionati dalle due città al fine di garantire uno sviluppo territoriale razionale e congiunto tenendo conto delle normative vigenti e dei vincoli paesagistici dei rispettivi strumenti di pianificazione, inoltre vengono evidenziate le opportunità di sviluppo dei vari segmenti analizzati dai workgroups.

Il dibattito è sfociato nel "Prospetto Riepilogativo dei Costi e delle Idee di Progetto". In esso ritroviamo i principi guida per uno sviluppo territoriale congiunto delle due città.

Si possono agevolmente riassumere le categorie indagate relativamente a sei sottosistemi:


  1. sottosistema produttivo

  2. sottosistema tecnologico

  3. sottosistema dei trasporti

  4. sottosistema culturale/ricreativo

  5. sottosistema ambientale

  6. sottosistema istituzionale



SOTTOSISTEMA PRODUTTIVO


1) Agricoltura

In ambito agricolo il progetto si propone, per entrambe le città, di avviare degli studi sulla situazione della domanda e dell' offerta relativamente a strutture di tipo agrituristico al fine di capire quali sono le esigenze di mercato e di conseguenza, in base alla domanda, allargare o ridurre l'offerta di tali strutture. Inoltre l' Amministazione comunale di Nova Gorica si propone la valorizzazione della Strada del Vino del Vipacco e delle infrastrutture ad essa connesse.

2) Terziario – Turismo

In questo settore, per entrambe le città, si vuole provvedere a portare la classificazione degli esercizi di ristorazione a standard comuni, inoltre si vuole promuovere la formazione di operatori turistici e commerciali nonchè l' offerta di pacchetti turistici e mappe comuni. Il progetto prevede che i due Comuni facciano delle analisi relative ai flussi d' utenza e in base a ciò applichino delle politiche di promozione ( o rilancio ) dell' area stessa. La città di Gorizia vuole rivitalizzare la propria area di pertinenza per mezzo della ristrutturazione del mercato coperto, con la costruzione di un centro ricettivo dei flussi turistici e con il rilancio della sua struttura aeroportuale per attività turistiche e commerciali; Nova Gorica, in quest' ottica, vuole rvitalizzare il villaggio Tabor ( patrimonio storico – etnologico ) al fine di migliorare l'offerta turistica; in prossimità dell' area aeroportuale slovena è prevista la realizzazione di strutture per lo sviluppo dell' aviazione non da intendersi solamente in senso sportivo, ma anche turistico e di primo soccorso ( protezione civile ).

3) P.M.I. e riconversione sistemi autoportuali

Un altro obbiettivo fondamentale della programmazione congiunta è il richiamo sul territorio di piccole e medie aziende; a tal fine Gorizia promuove l' incanalazione sul suo territorio di attività industriali e artigianali per mezzo del sostegno finanziario indirizzato prioritariamente ai giovani imprenditori e dell' erogazione di servizi direttamente connessi alle aziende. Gorizia, inoltre, predispone una specifica zona per gli insediamenti di P.M.I. purchè si occupino di attività leggere e non inquinanti. Nova Gorica si muove, in linea di massima, sulle stesse direttrici adottate dal Comune di Gorizia, promuovendo, inoltre, una riconversione delle strutture autoportuali della zona di Vrtojba ( Parco Tecnologico ).



SOTTOSISTEMA TECNOLOGICO


1) Servizi di Area Vasta

Il progetto prevede per entrambe le Amministrazioni un' interconnesione della rete idrica nonchè mirano alla realizzazione di un SIT ( sistema informativo territoriale ) al fine di gestire in maniera univoca e razionale i servizi tecnologici sotterranei.



SOTTOSISTEMA DEI TRASPORTI


1) Trasporti e Logistica

Tra gli obbiettivi, in questo settore, si prevede il collegamento fra i due centri con la realizzazione di una linea bus interurbana transfrontaliera, inoltre la città di Gorizia propone il collegamento ferroviario tra le due strutture aeroportuali al fine di migliorare il sistema dei trasporti.

In area goriziana il progetto prevede la realizzazione di Magazzini Generali, Centri Direzionali e Show Rooms.



SOTTOSISTEMA CULTURALE/RICREATIVO


1) Cultura

Il progetto prevede che Gorizia si impegni nella restaurazione e conservazione del patrimonio cartaceo, promuovendo, tra l' altro, centri di formazione per la conservazione dei beni archivistici. I dati relativi al patrimonio storico dovranno essere informatizzati. Si promuove la valorizzazione dei siti archeologici ( area del Castello ) e la multimedialità del Museo della prima Guerra Mondiale.

In area slovena gli interventi sono assai superiori rispetto a quelli ricadenti in territorio italiano: ci si concentra sopratutto sulla sistemazione del Cimitero Ebraico, dei Parchi ( Parco del Rafut, Parco della Castagnevizza, Bosco Panovec ), del Castello di Kronberk e di Villa Bartolomei, mentre si promuovono degli interventi di ricognizione archeologica in alcuni siti.

2) Istruzione/Giovani

Per entrambe le città si prospetta la creazione di un percorso che colleghi la parte italiana e slovena dell' Isonzo e per le quali bambini e ragazzi realizzino del materiale didattico – informativo a supporto di visite guidate. Un altro progetto comune è "Tolomeo" che mira ad un' educazione al territorio per bambini e ragazzi da 5 a 14 anni prevedendo attività estive ed aree verdi attrezzate.

Il progetto Mostovna si delinea come la possibilità di creare, nel comune di Nova Gorica, un centro che possa essere un ritrovo per i giovani sia italiani che sloveni.

3) Sport

Valorizzazione di siti sportivi al fine di accogliere manifestazioni internazionali.

4) Università

Creazione di strutture a carattere universitario al fine di garantire una professione internazionale.



SOTTOSISTEMA AMBIENTALE


1) Urbanistica

Il progetto prevede un collegamento delle due strutture urbane al fine di razionalizzare l' uso del territorio per mezzo di una cartografia comune, di una pianificazione univoca delle due parti dell' Isonzo, della costituzione di un parco transfrontaliero tra i tre colli urbani ( colle del Castello, del Seminario e della Castagnevizza ) ed infine si prevede la pianificazione congiunta della viabilità.

2) Ambiente

In base alle previsioni del progetto Gorizia deve adeguare gli standard per gli impianti fognari a quelli europei, mentre Nova Gorica deve impegnarsi a rafforzare il sistema fognario e installare un depuratore.

SOTTOSISTEMA ISTITUZIONALE


1) Terziario Istituzionale

Il progetto prevede la creazione di un Ufficio di Collegamento e Riferimento al fine di coordinare l'attività delle due città.




Gli obiettivi del "Progetto di Riconciliazione tra gli abitanti di Gorizia (I) e Nova Gorica (Slo)" mirano ad un rilancio economico e sociale di tutta l'area occupata dai tre comuni con l' intento specifico di poter attrarre non solo delle attività industriali, artigianali e commerciali ma di rivitalizzare i flussi turistici che interessano la zona.

Gli intenti di coloro che hanno partecipato a questa iniziativa sono del tutto meritevoli, ma, purtoppo, talvolta la realtà con le sue difficoltà, tecniche e non, limita eccessivamente le prospettive dei pianificatori.

Di tutte le iniziative previste soltanto alcune sono state avviate non senza difficoltà di cui sicuramente la più importante, dal punto di vista ambientale, è la realizzazione del depuratore transfrontaliero.

Il progetto auspicava la realizzazione di un depuratore comune alle tre Amministrazioni limitrofe, purtroppo, però, le risorse stanziate hanno consentito soltanto l'adeguamento del vecchio depuratore, mentre non hanno risolto i problemi di inquinamento ( il torrente Corno, che nasce in Slovenia ed entra in Italia, all'interno dell'abitato di Gorizia, trasporta i liquami di Nova Gorica, che lo usa come recettore finale dei propri scarichi civili ed industriali non trattati ). Un recente articolo pubblicato sul Messaggero Veneto ( giovedì, 4 maggio 2006 ) riporta una sollecitazione fatta dal Wwf: "Bisogna far ripartire il lavoro di progettazione e realizzare al più presto un adeguato depuratore, meglio se transfrontaliero. Intanto l'Isonzo, con il suo ambiente naturale unico, continua a essere avvelenato. Oltreutto questo grande corso d'acqua potrebbe rappresentare un' importante risorsa turistico – economica, una risorsa che altri avrebbero già da tempo adeguatamente sfruttato". Intanto anche i vicini sloveni hanno cambiato idea e deciso di realizzare un depuratore per contro proprio.

E' evidente che dopo una decina d'anni dall' avvio del dialogo tra le Amministrazioni slovene e quella italiana ben poco sia stato fatto, i progetti venivano avviati ma dopo un breve lasso di tempo essi si bloccavano forse per problemi di tipo finanziario, burocratico e d'incompatibilità normativa ( si auspica che le cause non siano di tipo sociale ).

Se sino ad oggi si sono ottenuti scarsi risultati e il dialogo è andato affievolendosi, si rimane nella speranza di una ripresa delle trattative. Il caso del depuratore rende attuali queste tematiche, esso dovrebbe far ulteriormente riflettere i pianificatori di entrambe le nazioni poichè sì siamo due diverse realtà ( per quanto concerne la lingua, la cultura... ) ma abbiamo un territorio in comune che dobbiamo tutelare non solo con lo scopo di salvaguardare la parte di esso che ci riguarda, ma con lo specifico intento di una gestione congiunta al fine di non nuocere a noi stessi e ai nostri vicini di casa e allo stesso tempo garantire una continuità territoriale paesaggistica e degli insediamenti ma soprattutto della viabilità. Questi sono i principi cardini seguiti per la redazione del PRGC di Gorizia i cui contenuti fanno riferimento a specifiche opere di tipo transfrontaliero.


Bibliografia:

  • "Prospetto Riepilogativo dei Costi e delle Idee di Progetto".

  • "Documento trilaterale" ( 12 novembre 1999).

  • "Il caso europeo delle due città contigue di Gorizia e Nova Gorica" ( intervento dell' ex assessore del Comune di Gorizia dott. Gerardo Amirante alla I Convention nazionale degli Assessori alle Politiche Comunitarie svoltasi a Palermo).

  • Consultazione internet

  • "Il Messaggero Veneto"

  • "Norme Tecniche di Attuazione" (1997)

  • Intervento presso la camera dell' Onorevole Alessandro Maran (Seduta n. 586 del 15/2/2005

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