Spesso, sopratutto durante i fine settimana, quando con gli amici si discute sul da farsi nella serata, ci si trova dinnanzi ad un'offerta di eventi tavolta piuttosto scarna e talvolta piuttosto vasta e spesso mal distribuita.
Non succede poi così raramente che, nell'arco della stessa serata, si svolgano contemporaneamente più eventi di un certo rilievo, privando, a quel punto agli interessati la possibilità di partecipare a tutte le manifestazioni.
Lodevole è certamente l'obbiettivo del portale sul turismo gestito dalla Regione Friuli Venezia Giulia che raccoglie gli eventi principali che avvengono sul nostro territorioanche se forse un'integrazione del servizio RSS (strumento informatico che consente di avvisare l'utente che l'ha sottoscritto ogni qualvolta il sito viene aggiornato senza necessariamente collegarsi alla pagina web medesima con l'ausilio di un software o semplicemente usando il proprio account gmail. In tal modo è possibile tener sottocontrollo più siti ricevenone gli aggiornamenti. In definitiva è come se avessimo un giornale virtuale dove gli argomenti sono scelti dagli stessi lettori) potrebbe essere di reale interesse. Ma forse questo non basta.
Da giovane utilizzatrice di mezzi informatici, mi chiedo se forse non sarebbe utile tentare di creare uno spazio virtuale di condivisione dell'informazione, sfruttando internet, quindi a costi tutto sommato contenuti, dove far incontrare gli organizzatori dei principali eventi che si svolgono in Regione di modo da consentire loro di poter distribuire in sinergia ed in maniera omogenea, per quanto possibile, durante l'anno (peraltro impresa per nulla semplice se non a parole, ma forse, vista l'elevazione dell'intento, ne varrebbe davvero la pena). Diffondere poi queste informazioni mediante newsletters, rss e quant'altro potrebbe davvero accrescere il numero di soggetti coinvolti nella diffusione dell'informazione e che intendono partecipare alle manifestazioni che si svolgono in Regione e contemporaneamente aiutare a ridurre il digital divide che affligge ancora una parte della nostra popolazione.
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