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sabato 29 agosto 2009

I VANGELI APOCRIFI

conferenza tenuta da Don Mauro - Parroco della Chiesa dei Martiri Canziani (San Canzian d'Isonzo) per la Società Friulana di Archeologia - Sezione Isontina

Ci sono alcune domande a cui notoriamente i vangeli canonici non riescono a dar risposta e che trovano accoglimento soltanto attraverso la lettura del cd. “vangeli apocrifi”.
Il termine greco “apocrifos” si riferiva inizialmente a quelle religioni misteriche pagane i cui segreti potevano essere trasmessi solamente agli iniziati al culto, contrariamente, il termine “canon”, da cui deriva “canonico”, si riferisce alla forma perfetta (non di rado si sente parlare di canone estetico) e di conseguenza i testi canonici sono perfetti in quanto depositari della verità.
Già nel II sec. d.C. ci sono i primi testi canonici che nella religione ebraica, invece, non vennero subito accolti (libro di Giuditta, libro di Tobia, il Cantico dei Cantici, etc). Questi manoscritti vengono tradotti dal greco nel vulgata da S. Girolamo.
Uno dei motivi per cui il Cantico dei Cantici fece fatica ad esser accettato come testo canonico nella fede ebraica fu perchè non da subito la sua trama venne messa in stretta relazione con Dio.
Il testo parla di una coppia di sposini che si cercano. La lettura cristiana del testo assume la figura dello sposo come analogia a Dio e quella della sposa come analogia dell'umanità. Da qui il significato intrinseco che Dio e l'umanità si ricercano a vicenda.
Con il tempo il termine “apocrifos” comincia ad assumere una connotazione negativa in quanto ogni testo così identificato era di ignote origini e quindi da considerarsi eretico.
Già S. Girolamo e S. Agostino mettevano in guardia tutti dalla lettura degli apocrifi.
Anche nell' Acta Canti Cantiani e Cantianilli (V – VI sec.) viene sottolineato il fatto che i tre fratelli furono martiri per fede nei testi canonici (negando per tanto il credo in testi apocrifi).
La Chiesa non responge tutti i testi apocrifi ma solamente quelli scritti dopo la morte di Giovanni in quanto ultimo testimone attendibile dei fatti, da qui è facile desumere che non tutti i testi del genere sono eretici ed anzi talvolta si sono integrati perfettamente nella conoscenza dei fatti religiosi comune a tutti i fedeli.
Ci sono davvero una miriade di testi apocrifi, citiamone solamente alcuni:
Infanzia del Cristo: protovangelo di Giacomo, protovangelo di pseudo Tommaso, protovangelo di pseudo Matteo, Giuseppe il falegname, vangelo armeno dell'infanzia, etc.
Passione del Cristo: vangelo degli ebrei, vangelo di Pietro, vangelo di Nicodemo, la vendetta del Salvatore, transito della Maria Vergine:
Vangeli Gnostici: vangelo di Tommaso, vangelo di Filippo, vangelo della Maria Maddalena, Vangelo di Giuda.
Lo gnosticismo (da ghnósis, “conoscenza) è una corrente religiosa nella quale la salvezza dell'anima può derivare solamente per mezzo della conoscenza intuitiva dei misteri dell' Universo. L'uomo è sostanzialmente l'ultimo anello della “catena Universo”, la divinità rivela talvolta all'uomo alcuni nomi e alcuni misteri tanto che il fedele, dalla sua situazione primigenia e lontana dalla divinità, possa lentamente risalire la “catena” fino a raggiungere Dio e la salvezza dell'anima.
Il vangelo gnostico di Maria Magdala è un codice copto conservato a Berlino e scritto in lingua greca di cui le pagine iniziali, purtoppo, sono andate perdute.
Proprio Maria Maddalena è la protagonista di questo testo nel quale racconta agli altri discepoli, increduli, che Cristo è risorto e si è presentato per primo a lei. Alcuni dei suoi interlocutori si chiedono come mai lui sia apparso proprio ad una donna e non a loro, forse lui li ama di meno? Matteo prende una posizione difensiva nei confronti della donna dicendo che evidentemente lei ne era più meritevole.
Maria confida agli apostoli che Gesù a rivelato a lei alcuni nomi. I discepoli sono rinfrancati perchè possono percorrere il cammino della salvezza dell'anima.
Il vangelo di Filippo ci raccontanta di come Gesù amava più di tutti la Maddalena e di come spesso la baciava sulla bocca.
La Chiesa interpreta il bacio sulla bocca come la trasmissione della conoscenza (in perfetta filosofia gnostica) dal Cristo alla Maria Maddalena.
Una caratteristica comune ai testi gnostici è la presa di posizione critica nei confronti dei discepoli.
Il vangelo gnostico di Giuda si inserisce nel genere dei testi prodotti dalla setta dei cainoliti il cui scopo era di rendere positivo ciò che in realtà era negativo.
Il codice copto, scritto in greco, è databile al VI sec. E' stato rinvenuto negli anni '70 presumibilmente nel Medio Egitto e negli anni '80 approdò negli Sati Uniti. Nel 2006 c'è stato il restauro con la volontà di restituire al legittimo proprietario il testo (cosa ancora non avvenuta). Proprio a causa di questo i contenuti non sono ancora stati divulgati se non agli studiosi e ai ricercatori.
Il vangelo di Giuda riguarderebbe il resoconto di un segreto che Gesù avrebbe raccontato a Giuda prima della Pasqua.
Nell'ottica cainolita, il vangelo assume una connotazione positiva in quanto il tradimento di Giuda non è considerato tale, piuttosto assume un significato di liberazione dal proprio corpo della divinità insita in Gesù Cristo.
Le immagini sacre hanno tratto molta della loro iconografia dalla lettura dei testi apocrifi.
I vangeli canonici fanno un resoconto molto sbrigativo sulla vita di Maria Vergine ed è per questo che ci rivolgiamo ai testi apocrifi dai quali apprendiamo dell'annunciazione della nascita della Vergine a S. Anna e a Gioacchino e del voto da loro fatto di farle prestare servizio presso il tempio per un breve periodo.
Maria nasce il 7° mese alla 7a ora di travaglio del giorno 8 settembre.
A 3 anni Maria viene presentata al tempio dove deve salire 15 gradini (quest'ultimi rappresentano i 15 salmi che i pellegrini compivano alla fine del loro pellegrinaggio arrivati al tempio).
A Turiacco c'è una pala, proveniente da una Chiesa di Gradisca, che si rifà proprio a questo episodio.
A 15 anni Maria viene data in sposa a S. Giuseppe dopo che il giglio sul suo bastone fu l'unico a fiorire quasi a significare che era un'unione voluta da Dio.
Secondo i testi apocrifi l'Annunciazione alla Vergine avviene mentre ella stava tessendo una tenda per il tempio, mentre i vangeli canonici ci riferiscono dell'Annunciazione avvenuta nei pressi di un pozzo.
Ci viene tramandato il viaggio verso Betlemme durante il quale Maria, incinta di Gesù, seduta su una giumenca, è trainata da uno dei figli di Giuseppe o, in altre versioni, da un angelo.
Nei testi apocrifi si dice che Gesù nacque in una grotta, al terzo giorno la Sacra famiglia si stabilì in una stalla dove Gesù venne messo in una mangiatoia tra il bue e l'asino. Anche qui vi rimasero 3 giorni.
Si parla inoltre della presenza delle levatrici tra cui Salomme che dubitava della verginità di Maria e per questo venne anche punita dalla divinità.
Lo stesso Giuseppe ci racconta che durante la nascita di Gesù tutto si fermò e tutti levarono i loro occhi al cielo.
Il 9 gennaio i tre magi d'oriente (Melcor, re dei Persiani, Gaspar, re degli Indi e Baldassar, re degli Arabi) giunsero al cospetto del Signore in quanto appresero la notizia del concepimento al momento stesso dell'Annunciazione e come lo videro gettarono ai suoi piedi delle monete d'oro.
Nei testi apocrifi si parla anche della fuga in Egitto annunciata a Giuseppe da un angelo.
Maria stanca si sedette sotto una palma e volle raccoglierne i frutti ma questa era troppo alta affinchè ciò fosse possibile quindi basto che Gesù chiese alla stessa di chinarsi così sua madre potè raccoglierne i frutti.
In alcuni testi apocrifi descrivono Gesù bambino come vendicativo, infatti a risposta dei dispetti fatti dagli altri bambini rispondeva con punizioni “divine” anche piuttosto pesanti tant'è che le mamme dei piccoli non volevano che questi giocassero con lui.
Per guarire i loro bimbi malati alcune madri chiedevano l'acqua in cui Gesù aveva fatto il bagno per immergervi i propri figli e quindi guarirli.
Nella Passione di Cristo, Maria, dopo aver appreso della condanna a morte del proprio figlio da Giovanni, si recò alla processione che conduceva al Golgota e qui si avvicinò lui accompagnata dall'apostolo Giovanni, da Marta, Maria Maddalena e Salomme.
I vangeli non parlano della discesa agli inferi di Gesù ma comunque questo momento è entrato a pieno titolo nella dottrina, infatti nelle immagini orientali vi è rappresentato il Cristo soprastante una porta a doppio battente divelta che prende per mano due vecchietti, l'uno Adamo e l'altra Eva e dietro ad essi un corteo di persone passate all'aldilà prima del Salvatore. E' un'immagine che evoca la redenzione.
I testi apocrifi ci riferiscono persino della morte della Vergine, una morte privilegiata. Quando ella sentì il suo tempo chiese a Giovanni di condurla ai luoghi sacri ed infine nel letto di morte dove si addormentò al cospetto di tutti i discepoli tranne Tommaso, che tornarono dai loro viaggi di evangelizzazione perchè richiamati da questo evento. Tommaso arrivò per ultimo e non credeva che la Vergine fosse ascesa ai cieli, quindi ella si risvegliò, gli diede la cintura e oltrepasso definitamente al Regno dei Cieli, sconfiggendo, così, incredulità del discepolo Tommaso.
La “Sant'Anna trinitaria” rappresenta Sant'Anna che abbraccia la Madonna e questa a sua volta il suo bambino a sottolineare la discendenza umana di Gesù per parte di madre.
“Il riposo durante la fuga in Egitto” è un'opera giovanile del Caravaggio nel quale viene rappresentato il riposo della Madonna con il bambino in pose assolutamente comuni. Giuseppe regge uno spartito che riporta una sinfonia tratta dal Cantico dei Cantici che viene eseguita da un angelo quasi a conciliare il sonno della sua sposa.
Il Caravaggio rischiò l'inquisizione in quanto per i suoi dipinti sacri si rifaceva a prostitute (per la rappresentazione delle Maddalena) e ad una donna affogata (per rappresentare la morte della Vergine).
Le sacre rappresentazioni, quindi, devono molto ai testi apocrifi.

1 commento:

Fabio Giovanni Rocco ha detto...

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