Roberta Battiston, 30 anni, goriziana doc, è la prima (e finora unica) laureata italiana del corso in Arti digitali e laboratori attivato nel 2012 a palazzo Alvarez, tramite una convenzione siglata con la Provincia, dall'Università slovena di Nuova Gorizia. Si tratta della più "giovane" realtà universitaria goriziana, vicina come caratteristiche al Dams (con il quale opera in sinergia), che fino a 3 anni fa aveva la propria sede a Lubiana e che, al momento della nascita, aveva attratto in città 65 studenti, quasi esclusivamente provenienti dalla vicina Slovenia. Per Roberta, che ha discusso una tesi dal titolo piuttosto originale ("Paranoia in images – Fears through the photographic medium", vale a dire "Paranoia in immagini – Le paure attraverso il mezzo fotografico") ottenendo il massimo dei voti, è stata una vera e propria sfida: già laureata in Politica del territorio e impiegata all'Ater, ha deciso nel 2012 di assecondare la propria passione per l'arte, e in particolare per i moderni mezzi di espressione fotografica, iscrivendosi a un nuovo corso di laurea nel quale per seguire le lezioni e sostenere gli esami era necessario conoscere lo sloveno, o quantomeno l'inglese. D'altra parte, il corso si poneva come punto di riferimento ben preciso per quanto riguarda la formazione artistica e la giovane goriziana ha pensato che era giunto il momento di coronare, sia pure a prezzo di non pochi sacrifici, un sogno coltivato sin da bambina. «Ho scoperto la fotografia per caso – racconta – nel 2011, in occasione di un corso serale organizzato dal Fotoclub di Lucinico di cui sono socia. È stato un amore a prima vista: tutta la voglia di creare, che fino ad allora avevo riposto in un cassetto, è riemersa prepotentemente. Pochi mesi dopo ho acquistato la mia prima reflex e nel 2012 mi sono iscritta alla Scuola di Arti digitali dell'Università di Nuova Gorizia, scegliendo come materia principale la fotografia». Roberta, che nel 2015 ha partecipato, a Gorizia, al festival multimediale "Invisible city", ha poi cominciato a interessarsi in modo particolare alla fotografia surrealista e alla Food photography ed è stata premiata sabato scorso dal sindaco Romoli durante l'inaugurazione della mostra "Sguardi in città e dintorni", per una serie di fotografie intitolata "Mental Borders" (Confini mentali). Quanto all'oggetto della sua tesi di laurea, lo spiega così: «Molti artisti, nella storia dell'arte e della fotografia, hanno trasposto le loro "paranoie" sulle tavole o sulle pellicole anche come sistema per sfuggire da esse. Nella tesi mi sono proposta di investigare come queste paure siano state trattate nella storia della fotografia, incontrando e conoscendo le opere di fotografi locali di spicco quali Roberto Kusterle, Sergio Culot, Lorella Klun e Maurizio Frullani». Sulla sua esperienza al corso di Arti digitali e laboratori, la Battiston confessa di esservisi avvicinata con comprensibili timori e timidezza, ma di essersi poi gradualmente integrata grazie al sostegno degli altri studenti sloveni e dei docenti. «Sono rimasta davvero sorpresa dal calore incontrato in questa scuola, sono stata aiutata tantissimo, ho stretto delle amicizie e di questo sarò sempre grata a tutti». (vi.co.)
dal "Messaggero Veneto"
Cronaca di Gorizia
27.09.2015
27.09.2015
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