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lunedì 10 settembre 2012

Ah...Gusti di Frontiera...e di Soprintendenza

Da "Il Piccolo - 8/09/2012"
di Francesco Fain

«Potete cambiare quel verbo dal condizionale al presente. L'amministrazione comunale di Gorizia non dovrebbe chiedere l'autorizzazione alla Soprintendenza per l'allestimento dei gazebo e degli stand di Gusti di frontiera: deve chiederla. E ad imporlo è la legge». L'architetto Maria Giulia Picchione, direttore della Soprintendenza regionale ai beni architettonici, scandisce bene le parole. E sottolinea anche che, sino a ieri mattina, non era arrivata alcuna richiesta di "nullaosta" alla Soprintendenza. Niente di niente. «Il Comune di Gorizia deve chiederci l'autorizzazione secondo quelli che sono i dettami del decreto legislativo 42 del 2004. Se non lo farà, saremo costretti a segnalare questa inadempienza alla Procura della Repubblica - chiarisce l'architetto Picchione -. La manifestazione, a quanto ho appreso, si svolge nel centro storico di Gorizia e lì i beni sono tutti vincolati. La Soprintendenza può, anzi deve dare indicazioni utili per far sì che il centro storico venga tutelato». Ma l'amministrazione comunale ha una "lettura" diversa del problema. L'assessore alla Cultura Rodolfo Ziberna non più tardi di ieri (ribadendo il concetto anche durante la conferenza stampa di presentazione della kermesse) ha evidenziato che «il Comune di Gorizia, per quanto riguarda Gusti di frontiera, ha elaborato un regolamento severissimo a cui gli espositori si devono attenere alla lettera. Per esempio è vietato in modo assoluto provocare fori nella pavimentazione. Si tratta poi di strutture non fisse, dunque che non stravolgono se non per lo spazio della festa l'impianto architettonico del centro storico cittadino. A farci stare tranquilli c'è anche il fatto che solo in piazza Vittoria sono previsti gazebo. Nelle altre vie saranno allestite strutture molto più contenute e i bar potranno dislocare sulla pubblica via tavolini e sedie. Non mi pare che ci voglia il parere della Soprintendenza Ma queste valutazioni vengono contestate dalla Picchione. Che aggiunge: «Lo ripeto: non è una questione di strutture fisse o non fisse. Il Comune deve chiedere l'autorizzazione alla Soprintendenza riguardo lo svolgimento di Gusti di Frontiera. E anzi, approfitto del vostro servizio per formulare l'appello all'amministrazione a farlo, visto che sino a questa mattina (ieri) non ci sono arrivate richieste da parte di Gorizia». E, intanto, più di qualcuno in Comune ha iniziato a inquietarsi. Sono ancora negli occhi (e negli orecchi) di tutti le peripezie organizzative che hanno dovuto affrontare gli organizzatori di "Friuli Doc", alle prese con una soprintendente (la Picchione per l'appunto) attentissima a far rispettare alla lettera i famigerati articoli 4 e 52 del decreto legislativo 42 del 2004. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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