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domenica 20 maggio 2012

Arte profetica

Arte profetica
Lectio magistralis di Vittorio Sgarbi

Cosmè Tura, pittore ferrarese, sublime visionario profetico artista del suo tempo.
Il dipinto era parte di un polittico di cui uno scomparto è stato recentemente riscoperto.
Ora fa parte della collezione del barone Tissen a Madrid, dove è stato trasferito abusivamente.
Tutta l'arte è profezia e spesso incompresa dalla gente del tempo in cui viene realizzata.
La cappella degli Scrovegni. L'accesso era limitato solo ad alcune persone e ad alcuni artisti.
Giotto è stato per il '300 quello che Picasso è stato per il '900.
Il primo pittore moderno è Giotto che scardina la stabilizzazione degli schemi e modelli precedenti.
Su una parete viene rappresentata la vicenda di Gioachino ed Anna, genitori di Maria, di età piuttosto avanzata, si incontrano davanti alla porta aurea e si abbracciano. Le ancelle festeggiano dinnanzi al lieto evento matrimoniale. Il loro volto diviene uno solo. Il corpo diviene un unico blocco.
Il valore universale è ció che l'opera suscita in noi. L'universalità può essere percepita da uno solo, mentre la popolarità può essere percepita da molti. Non sempre le due cose coincidono.
Andy Wharol ha preso la coca cola e l'ha fatta diventare se stesso facendosi pubblicità. Ha preso una foto di Marylin Monroe fatta da un'altro e l'ha trasferita su tela facendola sua.
Andy Wharol ha sintetizzato L'universalità, la popolarità e la celebrità.
Il libro ti consente di trovare anche quello che non cerchi, mentre internet non può farlo.
Caravaggio inventa la fotografia: cattura l'attimo in movimento proprio come Henri Cartier Bresson.
Padania significa recuperare una fetta d'arte perduta tra Toscana e Veneto, poi Bossi, impropriamente, si è appropriato, stravolgendolo, il termine.
Nell'opera di Diligelmo l'elemento architettonico gioca con la natura. I peducci piegano le teste quasi a mortificarli per dare un senso di umiliazione una volta cacciati dal paradiso terrestre.
In area bolognese, Vitale da Bologna, i cui dipinti si trovano ad Udine, realizza un quadro su San Giorgio e il drago dove concepisce una contrazione dell'immagine che dinamizza la scena anticipando il futurismo. Il protagonista è colto nell'azione, il dinamismo.
L'opera (1340) nasce nello spazio contratto per dare drammaticità alla scena.
Tommaso da Modena opera a Treviso. Nelle storie di Sant'Orsola prevale la dolcezza degli atti di saluto tra la madre e la figlia. Siamo nel 1362.
Nel '400 Masaccio dipinge una strada vera di Firenze, vi è San Pietro seguito dai poveri che stanno alla sua ombra sperando che questa ne porti beneficio. Massiccio esprime la drammaticità della disperazione.
Pietro Cavallini opera a Roma. Lo schema bizantino è ormai superato.

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