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lunedì 14 gennaio 2013

IL GRUPPO ARCHEOLOGICO GORIZIANO SI E' SCIOLTO :'(

Il Gruppo Archeologico Goriziano, Associazione di Promozione Sociale nata nel Febbraio 2005 a Gorizia dall'iniziativa di un gruppo di ragazzi e amici molto giovani, con il 31 dicembre 2012 si è sciolto cessando definitivamente le sue attività, principalmente volte all'accertamento, alla tutela ed alla valorizzazione dei Beni Culturali presenti nella Provincia di Gorizia, senza fine di lucro alcuno ed in modo del tutto gratuito, aperte e rivolte a tutta la popolazione.
Le iniziative principali sono state svolte in molteplici ambiti:
• quello della divulgazione culturale, in cui restano memorabili cicli di conferenze come il "Corso Base di Archeologia", "Dietro le quinte dell'Egittologia", "Genti e popolazioni dell'Italia Antica" (che ha visto la partecipazione di Valerio Massimo Manfredi), "Limes – Storie al confine tra Archè e Technè", "Cielo e terra tra Antichità e Medioevo", "I culti pagani in Friuli", una rassegna filmica incentrata sulla Prima Guerra Mondiale intitolata "Sull'orma di Toti", la serata "La Quarta Sponda – La conquista della Libia tra cinema e propaganda", l'organizzazione della conferenza "Come tutelare i nostri beni culturali?" e del convegno-giornata di studi "Gradisca Ritrovata", entrambi in occasione della manifestazione nazionale dei Gruppi Archeologici d'Italia "Archeologia Ritrovata";
• quello dell'approfondimento della conoscenza dei siti culturali più importanti del Friuli Venezia Giulia e dintorni e della "scoperta" o, talvolta, "riscoperta" di quelli dimenticati, ma non per questo meno affascinanti o degni di nota, con il completamento della mappatura dei siti storico-archeologici più importanti della Provincia e della Regione intera, e l'organizzazione di visite ed escursioni guidate al Mitreo di Duino e alla Chiesa di San Giovanni al Timavo, al castelliere di Doberdò del Lago, ai Musei Archeologico Nazionale e Paleocristiano e alla città di Aquileia, alla danza macabra nella chiesa della SS. Trinità di Hrastovlje (SLO), alla fortezza veneta di Palmanova , alla dolina dello sterpacevo/bogomilli a Basovizza , al Civico Museo di Storia e d'Arte a Trieste, ai tumuli e abitati preistorici ed alla villa romana di Duino, a i tre castellieri protostorici di Slivia, Monrupino e Rupinpiccolo, a Zuglio-Iulium Carnicum con visione di scavi del foro, museo archeologico e mostra "Abitare a Iulium Carnicum alla fine dell'età romana – Dallo scavo al progetto di valorizzazione di una casa a nord della città", a 3 delle 5 sinagoghe, al Sestiere di San Marco e al ghetto di Venezia, alla cittadina mineraria di Idrjia (SLO) comprensiva di castello e annesso museo e miniere di mercurio, a S. Giovanni d'Antro e al Museo Archeologico Medievale di Attimis, alla mostra "La stazione di Redipuglia" sull'Architetto Roberto Narducci, a quella su "I Goti sulle Alpi Orientali" al Municipio di Attimis, a quella sulle "Dame e donne longobarde" a Romans d'Isonzo, e alla mostra "The Ancient Greeks in Croatia" a Lubiana;
• quello dell'organizzazione di viaggi di istruzione per visitare alcune delle più importanti mostre tenutesi nel Triveneto, come quelle antologiche su Giovanni Boldini e Andrea Mantegna, le quattro appartenenti al ciclo "La Via della Seta ed il Celeste Impero", "Venezia '900", "Venezia e l'Islam", "George Barbier", "Un mondo di carta", "L'età di Courbet e Monet", "Munch e lo spirito del Nord – La Scandinavia nel secondo Ottocento", "Il pittore e la modella – da Canova a Picasso", "Il Simbolismo in Italia", "Espressionismo";
• quello della ricerca archeologica nell'ambito dello scavo e della ricognizione, con la partecipazione alla II, III e IV Campagna di Scavo di Emergenza – svoltesi a Mariano del Friuli per il dissotterramento di un cimitero del 1600, sotto la supervisione dell'Arch. Fabio Piuzzi ed in collaborazione con membri della Facoltà di Medicina dell'Università di Udine – , allo Scavo del Castello della Motta di Savorgnano del Torre presso il Comune di Povoletto e l'organizzazione di una ricognizione a cielo aperto nelle campagne di Terzo d'Aquileia;
• quello della collaborazione con altre associazioni ed Enti, sempre al fine di una più capillare diffusione e sensibilizzazione alla cultura della popolazione, che ha portato alla presentazione e alla redazione dell'intervento critico di apertura della mostra di arte e pittura contemporanea "Caleidoscopio 2007", tenutasi presso la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e alla partecipazione al Primo Forum di aggiornamento sulla ricerca archeologica in FVG – Aquileia, organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia il 28 e 29 Gennaio 2011;
• quello dello studio e valorizzazione delle bellezze del territorio, sempre in collaborazione con altri Enti ed associazioni, in particolare il progetto "Gradisca Sotterranea" svolto con il Centro Ricerche Carsiche "Seppenhofer" di Gorizia, per lo studio delle mura di Gradisca d'Isonzo e delle cavità in esse racchiuse, e nell'ambito del quale sono state organizzate diverse iniziative, tra le quali la partecipazione alla festa dello sport di Gradisca d'Isonzo, una ricognizione nella fortezza veneta e nel castello di Gradisca d'Isonzo, molteplici escursioni itineranti, talvolta anche notturne o con associata degustazione enologica, aperte alla popolazione, che vi ha partecipato entusiasta ed in massa, arrivando a totalizzare fino a 90 presenza alla volta, e culminata con l'organizzazione del convegno-giornata di studi "Gradisca Ritrovata" e la stampa degli atti dello stesso, presentati in conferenza stampa pubblica lo scorso 15 dicembre 2012 presso la Sala Consiliare del Comune di Gradisca d'Isonzo;
• quello, fondamentale, e forse in cui il Gruppo Archeologico Goriziano ha saputo esprimere al meglio tutte le sue capacità, della tutela del territorio, in collaborazione e con il supporto dei Gruppi Archeologici d'Italia, dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia, e delle due Soprintendenze del Friuli Venezia Giulia – ai Beni Archeologici, Architettonici e Paesaggistici – che ha portato ad una campagna di raccolta firme per evitare rimaneggiamenti nell'ex convento di Udine di San Valentino; all' organizzazione e partecipazione attiva, come membri del "Comitato contro l'Ascensore di Gorizia", alla manifestazione pubblica "Oh che bel castello…", indetta per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema costituito dalla costruzione delle 3 funicolari dirette da Piazza Vittoria al castello di Gorizia, che ha visto la partecipazione di circa 300 persone, che hanno firmato la petizione contro la funicolare; alla presentazione di due esposti alla Procura della Repubblica di Gorizia per la tutela delle mura di Gradisca d'Isonzo e del Castello di Gorizia dagli abusi edilizi da questi subiti; alla segnalazione alla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia dei lavori in corso d'opera a Villa Toppani nei quali si stava per abbattere gli unici resti ancora integri della V cerchia muraria di Udine;
• quello della partecipazione attiva alla vita dei Gruppi Archeologici d'Italia, associazione cui il Gruppo Archeologico Goriziano è affiliato dalla sua costituzione, con la riorganizzazione e gestione del sito internet nazionale e la promozione di diverse campagne di denuncia nell'ambito del progetto "Save – Beni da salvare".
I volontari hanno svolto soprattutto opera di pubblicizzazione e di organizzazione delle iniziative, dal reperimento degli spazi e dei mezzi necessari per svolgere al meglio le attività. Ogni attività svolta aveva carattere gratuito, libero e volontario.
Il destinatario principale dell'attività di volontariato svolta dal Gruppo era la popolazione della Provincia di Gorizia: nostro obiettivo era che essa riscoprisse, apprezzasse e tutelasse la sua storia ed i suoi beni, e che tale tutela diventasse una prassi abituale e "innata", grazie anche a momenti piacevoli di svago e di ritrovo che il Gruppo ha offerto, parallelamente alle attività più "serie" ed impegnative.
In tutte le attività sopra descritte, fuorché quelle di scavo per ovvie ragioni di natura assicurativa, la partecipazione della popolazione, cui le iniziative erano rivolte, è stata generalmente molto buona , talvolta addirittura entusiasta, ed in continuo aumento, salvo nell'ultimo anno e mezzo, in cui purtroppo abbiamo riscontrato un progressivo disinteresse per le iniziative da noi proposte, e per la cultura in generale, che assommato al progressivo distacco, senza purtroppo possibilità di ricambio, di alcuni dei soci più attivi, ha condotto alla decisione di chiudere definitivamente il Gruppo Archeologico Goriziano, per non lasciare che una realtà sempre estremamente dinamica e propositiva venisse condannata ad una lunga agonia e successiva "morte" per dimenticanza di quel che era sempre stata e di ciò che aveva rappresentato, in particolare per chi ne aveva fatto attivamente parte sin dalla sua fondazione e per chi nel corso degli anni ne ha seguito fedelmente quasi tutte le attività, e a cui va il nostro più sentito ringraziamento.
Ciò che, dopo questi otto anni, il Gruppo Archeologico Goriziano lascia, è una forte testimonianza di entusiasmo, efficienza e di coraggio, soprattutto nell'opporsi – arrivando a scontrarsi frontalmente sui giornali, in piazza e nelle aule giudiziarie, anche con Enti poco "attenti" – allo scempio che, spesso e volentieri, viene perpetrato ai danni del nostro patrimonio culturale, tanto osannato e tenuto "in palmo di mano" nella teoria quanto bistrattato e maltrattato nella pratica: patrimonio grazie al quale l'Italia potrebbe ben "vivere di rendita", risanando interamente i propri bilanci, ma che è il primo a risentire pesantissimamente dei continui tagli delle sovvenzioni attuati in settori a torto ritenuti "non strategici" da chi ci governa, di qualsiasi partito o colore politico sia.
Resta anche l'esperienza di un gruppo di ragazzi, e soprattutto di amici, che nell'ambito di quest'associazione sono cresciuti, alternando il divertimento agli impegni, come persone e soprattutto come cittadini, imparando a collaborare e a non temere le Istituzioni, a conoscere e ad innamorarsi del proprio territorio e a battersi per difenderlo, acquisendo man mano tutti gli strumenti necessari per farlo al meglio, da quello comunicativo a quello burocratico-amministrativo e legale: ragazzi (e soprattutto ragazze, dato che sono "arrivate fino in fondo" con il Gruppo solo quattro "socie attive", tutte donne) che sapranno sicuramente trarre il meglio e mettere a frutto in tutti i settori della propria vita il bagaglio culturale, politico, civile ed umano appreso in questi otto anni, e che rappresentano nel contempo l'emblema di una "meglio gioventù" spesso del tutto misconosciuta, la migliore risposta a chi critica aspramente le attuali giovani generazioni, accusandole di mancanza di valori e spirito d'iniziativa, nonché una solida speranza per il futuro, a tinte decisamente rosa, del nostro Paese. A loro e a tutti coloro i quali hanno collaborato, a vario titolo, con il Gruppo Archeologico Goriziano nel corso di questi lunghi anni, va il mio sentito grazie e la mia riconoscenza, con la speranza, quasi una certezza, che questo non sia un "addio", ma solo un "arrivederci".

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