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venerdì 6 novembre 2009

L'evoluzione umana tramite la storia dei numeri - dalla Preistoria alle civiltà Assiro Babilonesi

Giovedì 05.11.2009
1,2 molti. Sensazioni numeriche degli uomini del paleolitico - prof.ssa Diana Bitto
Società Friulana di Archeologia - sezione Isontina


Nel cervello dell'uomo non troviamo un'area anatomica dedicata alla matematica. Essa è una conoscenza acquisita nel corso dei millenni. Gli uomini d'oggi acquisiscono in 7-8 anni conoscenze che hanno voluto migliaia di anni di evoluzione per essere scoperte dai nostri antenati.
Non siamo ancora abilissimi nella matematica, si può però affermare che esiste una "sensazione matematica". Se presentiamo due figure una con 7 bottiglie e una con 7 bicchieri un bambino che non sa contare alla nostra domanda ci sono più bottiglie o più bicchieri risponderà certamente che ci sono più bottiglie poichè il primo gruppo è più voluminoso del secondo e il bambino associa al volume la maggiore alla quantità.
Dopo migliaia di anni dall'apprendimento del linguaggio, l'uomo sentì la necessità di contare. Sono state ritrovate delle ossa di animale che presentano sulla loro superficie delle tacche, l'uomo che le ha fatte non sta ancora contando ma sta annotando dei cicli (giorno/notte, stagioni, etc.).
Ad un certo punto l'uomo si evolve e comincia a distinguere l'uno, dal due ma al tre riscontra dei problemi: infatti gli ominidi indicavano il tre come "tanti". A pensarci bene anche l'uomo di oggi ha difficoltà a percepire a colpo d'occhio una quantità superiore al 4.
C'è un aneddoto secondo il quale in un'antica tribù un uomo propose di barattare 2 coltelli e per ognuno di essi avrebbe ricevuto 2 pecore. Fatto è che sis prese 4 pecore e se ne andò. Ma gli abitanti del villaggio lo richiamarono infuriati perchè credettero di essere stati truffati. L'uomo tornò, restituì due delle quattro pecore e le rimanenti le portò fuori, gli abitanti non vedendo più le altre pecore gli diedero le altre due che gli spettavano.

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