A marzo del 2008 ho avuto la fortuna di trascorrere 4 giorni a Dublino. Indubbiamente troppo pochi per scoprire tutto ciò che d'interessante mi circondava. Prima di partire mi era stato segnalato che poco lontano da Dublino si trova un sito di interesse archeologico, interesse piuttosto elevato oserei dire.
Infatti il sito, distante circa 40km da Dublino, si trova in prossimità dell'abitato di Drogheda (circa 8km) nella contea di Meath, ed è posto sulla parte sommitale di una collina, chiamata "Montagna Rossa" sotto la quale serpenteggia il fiume Boyne che dà il nome di Boyne Valley (Brúg na Bóinne) all'intera area.
La zona costituisce la testimonianza più importante in Irlanda ed in Europa di tomba a tumulo (o tomba a passaggio, come è stata anche definita) orientata con la volta celeste. Nella stessa porzione di territorio sono stati ritrovati dei resti di rilevante interesse archeologico. In particolare possiamo annoverare dei phallus di pietra (simbolo di fertilità, legati alla penetrazione del sole nel solstizio d'inverno nella terra identificata come Dea Madre), un cuneo di ferro, frammenti vari non identificabili, ossa umane ed animali,due coppe, una catena, due anelli d'oro e 21 monete romane.
Secondo una leggenda la Tribù degli dèi di Dánann (Tuatha Dé Danann) scelse questo sito come luogo di sepoltura del loro capo Dagda Mór,e dei suoi tre figli.
Si racconta inoltre, che qui venne concepito l’eroe Cúchulainn, nato dall’unione tra Dechtine e Lugh, dio solare e luminoso che visitò la donna in sogno mentre ella si trovava a Newgrange.
Dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, il complesso archeologico è composto da alcuni tumuli: Dowth, Nowth e Newgrange, quest'ultimo, sicuramente il più importante, da due solenni pietre megalitiche e inoltre annoveriamo altri tumuli di entità inferiore denominati Fourknocks, Loughcrew, Townleyhall e Tara.
Le analisi al carbonio 14 hanno datato il complesso al 3200 a.C. (Neolitico), più antico sia di Stonehenge che delle piramidi di Gizah, e venne realizzato da popolazioni rurali preceltiche repentinamente scomparse.
Il sito venne riscoperto casualmente nel 1699 da Charles Campbell, ma noi in realtà sappiamo che in epoca medievale era ancora noto. Durante i lavori di costruzione di una strada egli diede ordine ai suoi operai di utilizzare le pietre che erano presenti in loco. Queste pietre, fu scoperto poco dopo, erano quelle costituenti il "cairn" (tumulo centrale).
Solo nel 1928 vennero effettuati in maniera sistematica degli scavi da parte di Mecalister il cui intento di rimettere in luce il perimetro fu interotto proprio da Campbell. Successivamente gli scavi vennero ripresi negli anni '60 ad opera di Micheal J. O'Kelly. L'area è ancora oggi uno scavo aperto in quanto gli archeologi sono convinti che ci sia ancora molto da scoprire.
Le bellissime incisioni presenti sulla superficie interna delle kerbstones di cui si è detto sono state scoperte solo in occasione della ricostruzione di Newgrange, infatti, Il tumulo, viste le asportazioni operate dal Campbell, fu oggetto di un'ingente ricostruzione archeologica nel corso della quale venne letteralmente smontato e poi, sostenuto da invisibili strutture di cemento armato, dettagliatamente ricostruito.
Le modalità di restauro sono state fortemente dibattute. O'Kelly basò la sua interpretazione su rapporti ingegneristici e ricostruzioni sperimentali, ma alcuni dettagli sembano non convicere come per esempio la posizione delle pietre di granito. P. Giot criticò il restauro dicendo che la ricostruzione di Newgrange "assomiglia ad una sorta di formaggio cremoso con correnti secchi" (1983).
Il "Cairn" si trova al centro dell'ampio complesso costituito dagli altri tumuli ed ha una forma di tronco di cono a base irregolare (85,30m l’asse Nord/Ovest-Sud/Est) che termina, nella parte superiore, con una piattaforma circolare di 32,00m
di diametro. Il tutto è sorretto da un alto muro perimetrale costituito da pietre di quarzo.
Alla base del tumulo si sviluppa un circolo di pietre megalitiche conficcate nel terreno: 97 grandi massi posti orizzontalmente, le "kerbstones" ("pietre di bordo"). Questi megaliti, di forma piatta ed estremamente regolare, presentano in alcuni casi splendide incisioni. La più nota è senza dubbio la "kerbstone 1" che si trova all’ingresso della tomba e che presenta simbologie che ci richiamano al Trieskell. Alcuni studiosi ritengono che tale pietra avesse la funzione di “porta” con la quale i costruttori del sito sigillarono la tomba una volta ultimata. I "kerbstones" hanno dimensioni variabili, il più piccolo, infatti, è lungo 1.70m, mentre il maggiore è lungo 4,50m.
Le decorazioni più frequenti non sono i Trieskells, bensì, losanghe, quest'ultimente presenti soprattutto all'interno della tomba, e motivi a zig - zag. Inoltre ritroviamo, anche se in maniera più rada, motivi puntiformi e serpentiformi.
Le pietre vennero decorate prima di essere posate. Ne è testimonianza il fatto che risultano essere decorate su tutte le facce comprese quelle a contatto con il suolo.
L'allineamento principale è quello tra la pietra 1 del cromlech, la pietra di entrata, il corridoio, la camera e la kerbstone 52, una pietra che si trova in posizione diametralmente opposta al tumulo rispetto alla pietra d'ingresso.
È interessante sottolineare che l'allineamento cade su di una linea verticale incisa sulla kerbstone di entrata e che tale linea verticale divide in due le incisioni presenti. Fatto non casuale, e che doveva avere un significato simbolico, divide le spirali destrogire da quelle sinistrogire.
Una linea analoga alla precedente esiste sulla kerbstone 52, in modo che le due linee verticali si trovano perfettamente allineate, idealmente, rispetto al raggi del Sole nel giorno del solstizio invernale. Tali pietre sono le uniche a presentare incisioni di questo tipo. Solo tre kerbstones, su 97, sono scolpite totalmente sulla faccia interna e tutte e tre hanno un chiaro significato astronomico.
Tali pietre sono la kerbstone 4, la K 18, di cui si dirà in seguito, e la K 13, la cui faccia interna sembra volutamente rivolta verso il punto in cui sorge il Sole nel giorno del solstizio estivo. La K 4 determina un chiaro allineamento nord-sud: sono infatti allineate una pietra del cromlech esterno (la n. 2), la kerbstone 4 e la pietra R21 che si trova in fondo al corridoio, all'entrata della camera. La K 18 forma un altro allineamento importante: si tratta di quello tra la quinta pietra del cromlech, la kerbstone 18, la R21, la kerbstone 82 e la decima pietra del cromlech.
L'allineamento è diretto sul sorgere del Sole nelle date del 6 maggio e dell'8 agosto, date importanti nell'antichità, perché probabilmente collegate con le pratiche agricole; anche in altri complessi archeoastronomici si trovano allineamenti legati alla posizione del Sole in queste date.Alcuni vedono in questo un semplice significato rituale e simbolico. Ma altri sostengono una ipotesi più interessante: le kerbstones decorate, la pietra R21 e alcune pietre del cromlech rappresenterebbero lo scheletro, l'ossatura, le fondamenta astronomiche utilizzate per l'edificazione e per il corretto orientamento di tutto il tumulo. Viene anzi da chiedersi se questo non fosse il metodo seguito comunemente per l'edificazione dei complessi megalitici, come sembrerebbe di poter supporre dalla forma e dalla disposizione di altri tumuli, alcuni dei quali descriveremo in seguito.
Micheal J. O'Kelly, inoltre, mise in luce 12 pietre attorno al "Cairn" che costituiscono un cerchio di un centinaio di metri non concentrico con il tumulo, ma è convinzione che dovessero essere molte di più ( 35 o 38) fino a formare una circonferenza completa attorno alla struttura.
Il solo passaggio è lungo 18,95 m ed è delimitato da 43 pilastri (22 sul lato ovest, 21 sul lato est). Alcuni pilastri presentano interessanti testimonianze di arte preistorica. In particolare il 19° pilastro sul lato ovest è completamente lavorato e presenta ampi tratti a zig-zag, tre spirali doppie ed una spirale singola. Anche il 22° pilastro sullo stesso lato è decorato, anche se la superficie interessata è minore.
Il tutto è ricoperto poi da migliaia di metri cubi di terra. La lunghezza totale del passaggio e dell'alloggiamento raggiungono i 24,00 il che significa che occupano soltanto un terzo del diametro della tomba.
La camera posta alla fine del corridoio è di forma cruciforme ed è composta da altri tre vani separati tra loro che si affacciano su una camera centrale sulla quale termina il corridoio. Quello orientale è quello notevolmente più decorato anche se tutti e tre contengono delle incisioni. Sul pavimento di quest'aula sono adagiati due bacini di granito uno dentro all'altro.
Gli archeologi ritengono che questi due bacini contenessero i resti degli antenati.
All'interno del tumulo sono stati ritrovati 5 corpi che vennero cremati, però si pensa che ve ne fossero molti di più.
Oltre alle ossa vennero trovate delle perline fatte di ossa umane usate come pendenti e palline di pietra smaltate.
La copertura rappresenta un elemento eccezionale della struttura: è composto da un sistema costruttivo costituito da 17 lastre e nel tempo non è stato necessario effettuare alcun restauro.
Nel 1972 il dott. Jon Patrick scoprì che l’ingresso della tomba era orientato verso il punto in cui il Sole viene a sorgere il giorno del solstizio d’inverno, il 21 dicembre. In tale giorno, infatti, la luce del Sole penetra, per 17 minuti, nel foro al di sopra del passaggio d’ingresso (detto "roof-box"), scorre lungo il pavimento del corridoio e va ad illuminare l'ultimo vano. Poi il sito torna a “vivere” nel buio più completo per altri 364 giorni.
La pietra che copre superiormente la roof-box è decorata e, tra le altre incisioni, ne presenta una, particolarmente interessante, che sembra rappresentare una meridiana simbolica.
Gli archeologi considerano Newgrange non solo una tomba, ma anche un Antico Tempio, un luogo di importanza astrologica, spirituale, religiosa e cerimoniale. E' il luogo dove dimorano gli spiriti degli antenati e dove si verifica un collegamento tra il mondo dei morti e il mondo dei vivi. E' un luogo, quindi, di culto dei morti.
Alcuni ricercatori ritengono che, in passato, il complesso di tumuli e dei cerchi di pietre rappresentasse il cosmo, come era allora riconosciuto attraverso il cielo notturno.
Subito dopo le 9 di mattina il fascio luminoso (largo appena 34,00cm) penetra dal varco creato tra le pietre d’ingresso; il raggio, appena entrato, si scinde in due parti, una si posiziona in basso ad illuminare il cammino mentre l’altra (quella che penetra nel foro soprastante all'ingresso) scorre a metà altezza fino a giungere il fondo della camera e, per effetto di ulteriore riflessione, colpisce una pietra in cui è inciso il Trieskell.
Il significato dell'evento, tutto sommato, è abbastanza evidente: la luce (la vita) scoffinge le tenebre (la morte) e ciò porta alla rinascita. Un'altra ipotesi sarebbe quella legata al culto della fertilità che parrebbe essere testimoniato dal ritrovamento di phallus di pietra: come si ricordava in precedenza il raggio di sole che "penetra" nel foro e poi lungo il corridoio rappresenterebbe l'unione divina del sole con la terra (Dea Madre).
Per quanto riguarda un satellite di Newgrange (K nella cartina), purtroppo parzialmente distrutto, sappiamo che, dalle pietre superstiti,la backstone, la pietra del recesso di fondo, fosse raggiunta dai raggi solari a mezzogiorno nel giorno del solstizio invernale.
La presenza numerosa di turisti ha fatto sì che la struttura di Newgrange ne abbia risentito, così il Centro Visitatori si è inventato una piccola lotteria che consente a chi vi partecipa l'estrazione annuale di 100 fortunati partecipanti all'evento del solsizio d'inverno, gli altri, purtroppo, si devono accontentare di assistere all'evento, organizzato nell'ambito del Newgrange Lightbox Project, in maniera fittizia all'interno di un modellino di dimensioni reali situato in prossimità del tumulo.
il tumulo di Newgrange, come monumento, cadde in disuso intorno al 2000 a.C. a causa dell'arrivo di nuove popolazioni appartenenti alla cultura di Baker, contraddistinta da un determinato tipo di ceramica. Il sito, però, costituì ancora un luogo di ritrovo e continuò ad essere usato dai romani.
Dei tre tumuli a corridoio, oltre a Newgrange, è attualmente visitabile solo la tomba di Knowth. Dowth, infatti, dal 2002 è oggetto di restauro. Sono presenti inoltre altri 35 tumuli di dimensioni e importanza inferiori.
Il tumulo di Knowth è il più ampio di tutta la valle, nonchè più antico di quello di Newgrange, era conosciuto fino in epoca romana e successivamente venne adibito anche a villaggio fortificato. L'insediamento rimase presente fino all' 800 d.C. Costituì la dimora del re della Brega del Nord, colui che divenne re dell'Irlanda.
Esso è circondato da 18 tumuli satelliti di dimensioni inferiori che rimangono separati dalla parte centrale da una spessa parete di roccia.
Le due camere di Knowth sono dirette rispettivamente ad est e ad ovest, ed indicano quindi gli equinozi.
Molto interessante è la camera rivolta ad ovest (la camera ad est ha subito in antichità dei crolli e l'entrata è ostruita totalmente). La pietra di ingresso di tale camera presenta una linea verticale che ricorda molto le linee incise sulle kerbstones 1 e 52 di Newgrange. Al tramonto, durante gli equinozi, una pietra eretta disposta davanti all'entrata, proietta la sua ombra in corrispondenza di tale linea verticale. Contemporaneamente, i raggi solari penetrano all'interno della camera realizzando un effetto di luce simile a quello di Newgrange. Particolarmente interessante appare una delle kerbstones del tumulo di Knowth, indicata con la sigla SE4. Infatti questa pietra presenta incisa sulla superficie quella che forse è la prima vera e propria meridiana nota; non un simbolo, come quello presente a Newgrange dietro la roof-box, ma un vero tracciato regolare comprensivo di due fori, uno dei quali poteva sostenere uno gnomone, costituendo quindi una effettiva meridiana (databile intorno al 3700-3500 a.C).
Alla base del tumulo sono stati riportati alla luce enormi massi perimetrali, molti dei quali sono scolpiti con articolati simboli dalle forme geometriche e astratte.
Anche il tumulo di Dowth, vicino a Newgrange, presenta importanti aspetti archeoastronomici: una delle sue due camere è orientata verso il punto in cui tramonta il Sole nel giorno del solstizio invernale (non si individuano particolari allineamenti relativi all'altra).
In tale data, il Sole era quindi seguito durante il corso di tutta la giornata: all'alba, i suoi raggi raggiungevano la camera di Newgrange, a mezzogiorno colpivano la pietra di fondo del tumulo K, quindi, al tramonto, illuminavano la camera del tumulo di Dowth.
[fonte:
http://www.margheritacampaniolo.it/archeo/newgrange.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Newgrange
http://www.newgrange.com/
http://www.antiqui.it/archeoastronomia/newgrange.htm
http://www.knowth.eu]
Infatti il sito, distante circa 40km da Dublino, si trova in prossimità dell'abitato di Drogheda (circa 8km) nella contea di Meath, ed è posto sulla parte sommitale di una collina, chiamata "Montagna Rossa" sotto la quale serpenteggia il fiume Boyne che dà il nome di Boyne Valley (Brúg na Bóinne) all'intera area.
La zona costituisce la testimonianza più importante in Irlanda ed in Europa di tomba a tumulo (o tomba a passaggio, come è stata anche definita) orientata con la volta celeste. Nella stessa porzione di territorio sono stati ritrovati dei resti di rilevante interesse archeologico. In particolare possiamo annoverare dei phallus di pietra (simbolo di fertilità, legati alla penetrazione del sole nel solstizio d'inverno nella terra identificata come Dea Madre), un cuneo di ferro, frammenti vari non identificabili, ossa umane ed animali,due coppe, una catena, due anelli d'oro e 21 monete romane.
Secondo una leggenda la Tribù degli dèi di Dánann (Tuatha Dé Danann) scelse questo sito come luogo di sepoltura del loro capo Dagda Mór,e dei suoi tre figli.
Si racconta inoltre, che qui venne concepito l’eroe Cúchulainn, nato dall’unione tra Dechtine e Lugh, dio solare e luminoso che visitò la donna in sogno mentre ella si trovava a Newgrange.
Dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, il complesso archeologico è composto da alcuni tumuli: Dowth, Nowth e Newgrange, quest'ultimo, sicuramente il più importante, da due solenni pietre megalitiche e inoltre annoveriamo altri tumuli di entità inferiore denominati Fourknocks, Loughcrew, Townleyhall e Tara.
Le analisi al carbonio 14 hanno datato il complesso al 3200 a.C. (Neolitico), più antico sia di Stonehenge che delle piramidi di Gizah, e venne realizzato da popolazioni rurali preceltiche repentinamente scomparse.
Il sito venne riscoperto casualmente nel 1699 da Charles Campbell, ma noi in realtà sappiamo che in epoca medievale era ancora noto. Durante i lavori di costruzione di una strada egli diede ordine ai suoi operai di utilizzare le pietre che erano presenti in loco. Queste pietre, fu scoperto poco dopo, erano quelle costituenti il "cairn" (tumulo centrale).
Solo nel 1928 vennero effettuati in maniera sistematica degli scavi da parte di Mecalister il cui intento di rimettere in luce il perimetro fu interotto proprio da Campbell. Successivamente gli scavi vennero ripresi negli anni '60 ad opera di Micheal J. O'Kelly. L'area è ancora oggi uno scavo aperto in quanto gli archeologi sono convinti che ci sia ancora molto da scoprire.
Le bellissime incisioni presenti sulla superficie interna delle kerbstones di cui si è detto sono state scoperte solo in occasione della ricostruzione di Newgrange, infatti, Il tumulo, viste le asportazioni operate dal Campbell, fu oggetto di un'ingente ricostruzione archeologica nel corso della quale venne letteralmente smontato e poi, sostenuto da invisibili strutture di cemento armato, dettagliatamente ricostruito.
Le modalità di restauro sono state fortemente dibattute. O'Kelly basò la sua interpretazione su rapporti ingegneristici e ricostruzioni sperimentali, ma alcuni dettagli sembano non convicere come per esempio la posizione delle pietre di granito. P. Giot criticò il restauro dicendo che la ricostruzione di Newgrange "assomiglia ad una sorta di formaggio cremoso con correnti secchi" (1983).
Il "Cairn" si trova al centro dell'ampio complesso costituito dagli altri tumuli ed ha una forma di tronco di cono a base irregolare (85,30m l’asse Nord/Ovest-Sud/Est) che termina, nella parte superiore, con una piattaforma circolare di 32,00m
di diametro. Il tutto è sorretto da un alto muro perimetrale costituito da pietre di quarzo.
Alla base del tumulo si sviluppa un circolo di pietre megalitiche conficcate nel terreno: 97 grandi massi posti orizzontalmente, le "kerbstones" ("pietre di bordo"). Questi megaliti, di forma piatta ed estremamente regolare, presentano in alcuni casi splendide incisioni. La più nota è senza dubbio la "kerbstone 1" che si trova all’ingresso della tomba e che presenta simbologie che ci richiamano al Trieskell. Alcuni studiosi ritengono che tale pietra avesse la funzione di “porta” con la quale i costruttori del sito sigillarono la tomba una volta ultimata. I "kerbstones" hanno dimensioni variabili, il più piccolo, infatti, è lungo 1.70m, mentre il maggiore è lungo 4,50m.
Le decorazioni più frequenti non sono i Trieskells, bensì, losanghe, quest'ultimente presenti soprattutto all'interno della tomba, e motivi a zig - zag. Inoltre ritroviamo, anche se in maniera più rada, motivi puntiformi e serpentiformi.
Le pietre vennero decorate prima di essere posate. Ne è testimonianza il fatto che risultano essere decorate su tutte le facce comprese quelle a contatto con il suolo.
L'allineamento principale è quello tra la pietra 1 del cromlech, la pietra di entrata, il corridoio, la camera e la kerbstone 52, una pietra che si trova in posizione diametralmente opposta al tumulo rispetto alla pietra d'ingresso.
È interessante sottolineare che l'allineamento cade su di una linea verticale incisa sulla kerbstone di entrata e che tale linea verticale divide in due le incisioni presenti. Fatto non casuale, e che doveva avere un significato simbolico, divide le spirali destrogire da quelle sinistrogire.
Una linea analoga alla precedente esiste sulla kerbstone 52, in modo che le due linee verticali si trovano perfettamente allineate, idealmente, rispetto al raggi del Sole nel giorno del solstizio invernale. Tali pietre sono le uniche a presentare incisioni di questo tipo. Solo tre kerbstones, su 97, sono scolpite totalmente sulla faccia interna e tutte e tre hanno un chiaro significato astronomico.
Tali pietre sono la kerbstone 4, la K 18, di cui si dirà in seguito, e la K 13, la cui faccia interna sembra volutamente rivolta verso il punto in cui sorge il Sole nel giorno del solstizio estivo. La K 4 determina un chiaro allineamento nord-sud: sono infatti allineate una pietra del cromlech esterno (la n. 2), la kerbstone 4 e la pietra R21 che si trova in fondo al corridoio, all'entrata della camera. La K 18 forma un altro allineamento importante: si tratta di quello tra la quinta pietra del cromlech, la kerbstone 18, la R21, la kerbstone 82 e la decima pietra del cromlech.
L'allineamento è diretto sul sorgere del Sole nelle date del 6 maggio e dell'8 agosto, date importanti nell'antichità, perché probabilmente collegate con le pratiche agricole; anche in altri complessi archeoastronomici si trovano allineamenti legati alla posizione del Sole in queste date.Alcuni vedono in questo un semplice significato rituale e simbolico. Ma altri sostengono una ipotesi più interessante: le kerbstones decorate, la pietra R21 e alcune pietre del cromlech rappresenterebbero lo scheletro, l'ossatura, le fondamenta astronomiche utilizzate per l'edificazione e per il corretto orientamento di tutto il tumulo. Viene anzi da chiedersi se questo non fosse il metodo seguito comunemente per l'edificazione dei complessi megalitici, come sembrerebbe di poter supporre dalla forma e dalla disposizione di altri tumuli, alcuni dei quali descriveremo in seguito.
Micheal J. O'Kelly, inoltre, mise in luce 12 pietre attorno al "Cairn" che costituiscono un cerchio di un centinaio di metri non concentrico con il tumulo, ma è convinzione che dovessero essere molte di più ( 35 o 38) fino a formare una circonferenza completa attorno alla struttura.
Il solo passaggio è lungo 18,95 m ed è delimitato da 43 pilastri (22 sul lato ovest, 21 sul lato est). Alcuni pilastri presentano interessanti testimonianze di arte preistorica. In particolare il 19° pilastro sul lato ovest è completamente lavorato e presenta ampi tratti a zig-zag, tre spirali doppie ed una spirale singola. Anche il 22° pilastro sullo stesso lato è decorato, anche se la superficie interessata è minore.
Il tutto è ricoperto poi da migliaia di metri cubi di terra. La lunghezza totale del passaggio e dell'alloggiamento raggiungono i 24,00 il che significa che occupano soltanto un terzo del diametro della tomba.
La camera posta alla fine del corridoio è di forma cruciforme ed è composta da altri tre vani separati tra loro che si affacciano su una camera centrale sulla quale termina il corridoio. Quello orientale è quello notevolmente più decorato anche se tutti e tre contengono delle incisioni. Sul pavimento di quest'aula sono adagiati due bacini di granito uno dentro all'altro.
Gli archeologi ritengono che questi due bacini contenessero i resti degli antenati.
All'interno del tumulo sono stati ritrovati 5 corpi che vennero cremati, però si pensa che ve ne fossero molti di più.
Oltre alle ossa vennero trovate delle perline fatte di ossa umane usate come pendenti e palline di pietra smaltate.
La copertura rappresenta un elemento eccezionale della struttura: è composto da un sistema costruttivo costituito da 17 lastre e nel tempo non è stato necessario effettuare alcun restauro.
Nel 1972 il dott. Jon Patrick scoprì che l’ingresso della tomba era orientato verso il punto in cui il Sole viene a sorgere il giorno del solstizio d’inverno, il 21 dicembre. In tale giorno, infatti, la luce del Sole penetra, per 17 minuti, nel foro al di sopra del passaggio d’ingresso (detto "roof-box"), scorre lungo il pavimento del corridoio e va ad illuminare l'ultimo vano. Poi il sito torna a “vivere” nel buio più completo per altri 364 giorni.
La pietra che copre superiormente la roof-box è decorata e, tra le altre incisioni, ne presenta una, particolarmente interessante, che sembra rappresentare una meridiana simbolica.
Gli archeologi considerano Newgrange non solo una tomba, ma anche un Antico Tempio, un luogo di importanza astrologica, spirituale, religiosa e cerimoniale. E' il luogo dove dimorano gli spiriti degli antenati e dove si verifica un collegamento tra il mondo dei morti e il mondo dei vivi. E' un luogo, quindi, di culto dei morti.
Alcuni ricercatori ritengono che, in passato, il complesso di tumuli e dei cerchi di pietre rappresentasse il cosmo, come era allora riconosciuto attraverso il cielo notturno.
Subito dopo le 9 di mattina il fascio luminoso (largo appena 34,00cm) penetra dal varco creato tra le pietre d’ingresso; il raggio, appena entrato, si scinde in due parti, una si posiziona in basso ad illuminare il cammino mentre l’altra (quella che penetra nel foro soprastante all'ingresso) scorre a metà altezza fino a giungere il fondo della camera e, per effetto di ulteriore riflessione, colpisce una pietra in cui è inciso il Trieskell.
Il significato dell'evento, tutto sommato, è abbastanza evidente: la luce (la vita) scoffinge le tenebre (la morte) e ciò porta alla rinascita. Un'altra ipotesi sarebbe quella legata al culto della fertilità che parrebbe essere testimoniato dal ritrovamento di phallus di pietra: come si ricordava in precedenza il raggio di sole che "penetra" nel foro e poi lungo il corridoio rappresenterebbe l'unione divina del sole con la terra (Dea Madre).
Per quanto riguarda un satellite di Newgrange (K nella cartina), purtroppo parzialmente distrutto, sappiamo che, dalle pietre superstiti,la backstone, la pietra del recesso di fondo, fosse raggiunta dai raggi solari a mezzogiorno nel giorno del solstizio invernale.
La presenza numerosa di turisti ha fatto sì che la struttura di Newgrange ne abbia risentito, così il Centro Visitatori si è inventato una piccola lotteria che consente a chi vi partecipa l'estrazione annuale di 100 fortunati partecipanti all'evento del solsizio d'inverno, gli altri, purtroppo, si devono accontentare di assistere all'evento, organizzato nell'ambito del Newgrange Lightbox Project, in maniera fittizia all'interno di un modellino di dimensioni reali situato in prossimità del tumulo.
il tumulo di Newgrange, come monumento, cadde in disuso intorno al 2000 a.C. a causa dell'arrivo di nuove popolazioni appartenenti alla cultura di Baker, contraddistinta da un determinato tipo di ceramica. Il sito, però, costituì ancora un luogo di ritrovo e continuò ad essere usato dai romani.
Dei tre tumuli a corridoio, oltre a Newgrange, è attualmente visitabile solo la tomba di Knowth. Dowth, infatti, dal 2002 è oggetto di restauro. Sono presenti inoltre altri 35 tumuli di dimensioni e importanza inferiori.
Il tumulo di Knowth è il più ampio di tutta la valle, nonchè più antico di quello di Newgrange, era conosciuto fino in epoca romana e successivamente venne adibito anche a villaggio fortificato. L'insediamento rimase presente fino all' 800 d.C. Costituì la dimora del re della Brega del Nord, colui che divenne re dell'Irlanda.
Esso è circondato da 18 tumuli satelliti di dimensioni inferiori che rimangono separati dalla parte centrale da una spessa parete di roccia.
Le due camere di Knowth sono dirette rispettivamente ad est e ad ovest, ed indicano quindi gli equinozi.
Molto interessante è la camera rivolta ad ovest (la camera ad est ha subito in antichità dei crolli e l'entrata è ostruita totalmente). La pietra di ingresso di tale camera presenta una linea verticale che ricorda molto le linee incise sulle kerbstones 1 e 52 di Newgrange. Al tramonto, durante gli equinozi, una pietra eretta disposta davanti all'entrata, proietta la sua ombra in corrispondenza di tale linea verticale. Contemporaneamente, i raggi solari penetrano all'interno della camera realizzando un effetto di luce simile a quello di Newgrange. Particolarmente interessante appare una delle kerbstones del tumulo di Knowth, indicata con la sigla SE4. Infatti questa pietra presenta incisa sulla superficie quella che forse è la prima vera e propria meridiana nota; non un simbolo, come quello presente a Newgrange dietro la roof-box, ma un vero tracciato regolare comprensivo di due fori, uno dei quali poteva sostenere uno gnomone, costituendo quindi una effettiva meridiana (databile intorno al 3700-3500 a.C).
Alla base del tumulo sono stati riportati alla luce enormi massi perimetrali, molti dei quali sono scolpiti con articolati simboli dalle forme geometriche e astratte.
Anche il tumulo di Dowth, vicino a Newgrange, presenta importanti aspetti archeoastronomici: una delle sue due camere è orientata verso il punto in cui tramonta il Sole nel giorno del solstizio invernale (non si individuano particolari allineamenti relativi all'altra).
In tale data, il Sole era quindi seguito durante il corso di tutta la giornata: all'alba, i suoi raggi raggiungevano la camera di Newgrange, a mezzogiorno colpivano la pietra di fondo del tumulo K, quindi, al tramonto, illuminavano la camera del tumulo di Dowth.
[fonte:
http://www.margheritacampaniolo.it/archeo/newgrange.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Newgrange
http://www.newgrange.com/
http://www.antiqui.it/archeoastronomia/newgrange.htm
http://www.knowth.eu]
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